FIORENTINA SERIE A - Nicolò Zaniolo, attaccante classe 1999, ha chiuso il campionato con 9 presenze e nessun gol con i viola
Che cosa succede quando un calciatore finisce sotto i riflettori per motivi ben lontani dai gol e dalle vittorie? È il caso di Nicolò Zaniolo, il cui nome rimbomba tra le mura del Viola Park, ma non per un'azione da fuoriclasse. L'episodio che ha scosso il mondo del calcio giovanile italiano ha visto protagonista l'ex giallorosso, accusato di aver aggredito due giocatori della Roma Primavera al termine della semifinale del campionato giovanile tra Fiorentina e Roma, vinta per 2-1 dai viola. Un'accusa già rigettata dal suo club di appartenenza.
LA SCINTILLA CHE HA ACCESO LA MICCIA La semifinale Primavera tra Fiorentina e Roma, giocata al Viola Park lunedì 26, si è conclusa con una vittoria di misura 2-1 per i padroni di casa. Tuttavia, il risultato del campo è passato in secondo piano di fronte alle accuse che hanno coinvolto Zaniolo. L'attaccante, presente in tribuna per seguire la partita, è sceso negli spogliatoi al termine dell'incontro, dove sarebbe scoppiata la lite. Un episodio che ha sollevato un polverone, tanto da spingere la Procura Federale, sotto la guida di Giuseppe Chinè, ad aprire un fascicolo d'indagine già alle prime luci dell'alba.
UN'INDAGINE LAMPO PER FARE CHIAREZZA La Procura FIGC ha dimostrato di voler fare luce sulla vicenda con la massima celerità. Gli interrogatori sono iniziati già nella giornata successiva all'accaduto, con l'obiettivo di accertare le responsabilità e valutare eventuali sanzioni. Ma perché tutta questa urgenza? La gravità delle accuse e la notorietà del personaggio coinvolto hanno reso necessario un intervento tempestivo per salvaguardare l'integrità del campionato giovanile e l'immagine del calcio italiano.
LA VERSIONE DI ZANIOLO Secondo il comunicatoufficiale della Fiorentina, Zaniolo ha spiegato il suo comportamento con una semplicità disarmante: «Sono andato a salutare e complimentarmi con i ragazzi della Roma per la stagione, ma a un certo punto hanno iniziato a insultarmi. Per evitare che la situazione degenerasse, ho preferito andare via». Una scelta saggia, quella del trequartista, che ha evitato che la tensione si trasformasse in uno scontro fisico.
La Roma non ha tardato a esprimere il proprio disappunto, definendo l'accaduto un «episodio increscioso». Un termine che lascia poco spazio all'immaginazione e che sottolinea quanto il club giallorosso non abbia gradito l'intera faccenda. Ma perché tanto clamore? Forse perché Zaniolo non è un giocatore qualunque: il suo nome è spesso associato a grandi aspettative e, a volte, a grandi polemiche.
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