Primavera 1
27 Maggio 2025
Foto inter.it
Si dice sempre che il sequel di un film non è mai interessante come il primo. Forse vale nel cinema, ma sicuramente non nel calcio. Perché magari si può dire che Inter-Sassuolo dell'anno scorso è stata una partita in sé più bella, ma di certo Inter-Sassuolo di quest'anno - remake della semifinale del 2024 - è stata decisamente più piena di pathos. Una semifinale a doppia direzione, con il Sassuolo che la indirizza con Minta e con l'Inter che la pareggia con Alexiou (l'uomo dei gol impossibili) andando poi a vincerla ai rigori. Gli interisti segnano tutti, Calligaris para su Parlato e manda Zarate al match point: il centrocampista colombiano non sbaglia e dopo tre anni riporta l'Inter in finale (venerdì sera con la Fiorentina).
Giocare con qualità, ricevere i complimenti dopo il triplice fischio ma soprattutto bissare la finale Scudetto dell'anno scorso. Tre obbiettivi in uno per il Sassuolo, anche se uno è consequenziale dell'altro. Tre obbiettivi che Bigica prova a centrare dando fiducia allo stesso undici che ha steso il Milan. Un'arma a doppio taglio, perché se è vero che la partita con i rossoneri ha certificato determinate garanzie, è anche vero che l'Inter arrivava alla semifinale con 90 minuti in meno sulle gambe. Invece di freschezza, però, le gambe dei ragazzi di Zanchetta sprigionano ruggine. Il sospetto quando Minta non trova il tempo giusto per battere Calligaris dopo pochi minuti (5'), la certezza quando - al primo vero tiro in porta - il Sassuolo si ritrova in vantaggio: incredibile regalo di Re Cecconi, Minta entra nel giro palla interista e batte Calligaris una volta trovatosi a tu per tu con il portiere nerazzurro (17'). Un avvio troppo brutto per essere vero per i ragazzi di Zanchetta, che cercano di riprendersi il paradiso - Aidoo sfonda a destra e apparecchia per Andrea Zanchetta, mancino potente che però finisce alto senza impensierire Scacchetti (19') - ma si trovano improvvisamente a un passo dall'inferno: gioco di prestigio di Leone che va via in mezzo a due avversari e viene trattenuto da Re Cecconi, calcio di rigore di Knezovic ma Calligaris intuisce l’angolo e dice di no al fantasista croato (27'). Quanto però siano labili i confini tra paradiso e inferno lo si tocca con mano a un passo dall'intervallo, quando il Sassuolo dopo aver sprecato il match point lascia un po' di campo ai nerazzurri. Non sia mai: ancora Aidoo che innesca Berenbruch che calcia forte da lontano, palla che si stampa sul palo alla sinistra di Scacchetti (43').
INTER-SASSUOLO PRIMAVERA 1 • L'undici nerazzurro sceso in campo al Viola Park (foto inter.it)
Il triplice obiettivo di un'Inter che nel secondo tempo ritrova smalto, aggressività e quella manovra avvolgente che aveva caratterizzato il gioco dei nerazzurri durante la stagione. Che Zanchetta spera che gli valga la qualificazione a una finale che manca da tre anni, e che si riavvicina dopo un avvio di ripresa ad altissima velocità: destro di Topalovic pericoloso e deviazione in corner da parte di un difensore, sugli sviluppi del corner cross perfetto di Cocchi e girata di testa di Alexiou che pareggia i conti (8' st). L'1-1 cambia un po' la direzione della partita, con il Sassuolo che perde Bruno - non in perfette condizioni e sostituito all'intervallo per Daldum - ma anche metri di campo, e con l'Inter che al contrario guadagna fiducia e velocità. La situazione, già nell'aria, che potrebbe valere la rimonta nerazzurra arriva: cross da sinistra di Berenbruch messo fuori da un difensore, palla raccolta da Cocchi e bomba col mancino che si stampa sulla parte alta della traversa dopo una lieve deviazione (18' st). Ma anche quella, meno pronosticabile, che potrebbe consentire al Sassuolo di rimettere il muso davanti: discesa di Barani azionata da Minta e cross perfetto per Knezovic che frusta di testa ma mette a lato (23'). In realtà, però, non succede più niente - nonostante diverse carte calate dalla panchina dai due tecnici - e allora tutto si decide ai rigori. Berenbruch, Bovo, De Pieri e Lavelli sono di ghiaccio, Calligaris si arrende a Knezovic, Daldum e Lopez ma intuisce e respinge quello di Parlato. Zarate ha sul piede destro il penalty della vittoria e non sbaglia. Il Sassuolo piange, l'Inter torna in finale.
INTER-SASSUOLO 1-1 (6-4 dcr)
RETI (0-1, 1-1): 17' Minta (S), 8' st Alexiou (I).
SEQUENZA RIGORI: Berenbruch (I) gol, Knezovic (S) gol, Bovo (I) gol, Daldum (S) gol, De Pieri (I) gol, Lopes (S) gol, Lavelli (I) gol, Parlato (S) parato, Zarate (I) gol.
INTER (4-3-3): Calligaris 8, Aidoo 7, Re Cecconi 5, Alexiou 7.5, Cocchi 7 (38' st Motta sv), Berenbruch 7, Zanchetta 6 (31' st Bovo 6.5), Topalovic 6 (38' st Zarate 7), De Pieri 6.5, Spinaccè 5.5 (31' st Lavelli 6.5), Mosconi 6 (33' Zouin 6). A disp. Zamarian, Maye, Venturini, Della Mora, Garonetti, Pinotti. All. Zanchetta 7.
SASSUOLO (4-3-2-1): Scacchetti 6, Parlato 5.5, Corradini 5, Di Bitonto 6, Barani 6.5 (35' st Benvenuti T. sv), Weiss 6.5 (42' st Seminari sv), Lopes 7, Leone 7.5, Bruno 6 (1' st Daldum 6.5), Knezovic 5, Minta 7 (42' st Vedovati sv). A disp. Viganò, Benvenuti G., Macchioni, Moriano, Sandro, Tomsa, Frangella. All. Bigica 6.
ARBITRO: Gavini di Aprilia 7.
ASSISTENTI: Spataro di Rossano e Marucci di Rossano.
QUARTO UOMO: Dini di Città di Castello.
AMMONITI: Zanchetta (I), Parlato (S), Leone (S).