Italia Under 17
29 Maggio 2025
Foto figc.it
Finisce nella maniera più crudele e dolorosa di tutte il viaggio dell'Italia. Contro il Portogallo ci sono voluti i calci di rigore per rompere un equilibrio durato più di 90 minuti e testimoniato dal 2-2 maturato nei tempi regolamentari, quando nessuna delle due squadre è riuscita ad imporsi nettamente sull'altra. In rete Inacio (per la quinta volta in questo Europeo), Stevan Manuel, Baralla (autore di un gol capolavoro) e Tomás Soares. A prendersi la pagina di copertina di questa semifinale, però, sono soprattutto Martim Chelmik e Romário Cunha, decisivi dagli undici metri. Ora sarà indubbiamente difficile per gli Azzurrini incassare il colpo, accantonare la delusione e ripartire. Ma non può finire così, non deve finire così. Questa squadra ha dimostrato la propria forza e il proprio talento in ogni singolo minuto giocato durante questa competizione. Animo, maturità e resilienza sono le armi che hanno portato questo gruppo ad un passo da un bis che avrebbe avuto dell'incredibile. È vero, la seconda finale consecutiva non sarà arrivata. Però sono esperienze come queste a temprare e forgiare lo spirito di ragazzi come questi. Il futuro azzurro è ancora tutto da scrivere.
È giunto il momento della verità, del test più importante, della prova più difficile (per lo meno fino ad ora). Di fronte il Portogallo (secondo classificato del gruppo A, a pari merito con la Francia), proprio come in occasione della finale della scorsa edizione giocata a Cipro e conquistata dalla Nazionale di Favo. Questa volta in palio non c'è il trofeo, bensì un posto per andare a prenderselo. Il canovaccio della partita sembra essere ben chiaro fin dai primi minuti. Si cerca di far leva sulle proprie caratteristiche migliori per rompere gli indugi: l'Italia con il palleggio e il pressing asfissiante, il Portogallo di ripartenza. Gli Azzurrini sono alla ricerca della loro quinta finale nella storia di questo Europeo e lo dimostrano approcciando la gara con il solito carattere: ottima azione - studiata e ragionata - dei ragazzi di Favo, conclusasi con il tiro verso la porta di Arena (facilmente parato da Romário Cunha). La prima potenziale occasione da rete, però, la hanno i Lusitani con Duarte Cunha, bravo ad inserirsi alle spalle della difesa e coraggioso nel cercare - senza troppo successo - il bersaglio grosso da posizione defilata. La squadra capitanata da Luongo non è da meno, ovviamente, e mette i brividi alla retroguardia portoghese affidandosi all'imprevedibilità di Elimoghale, fermato al momento del tiro da un provvidenziale Martim Chelmik.
Ma sembra servire un episodio per spezzare il totale equilibrio iniziale. E quell'episodio arriva al 19', quando Arena - incuneatosi in area di rigore - viene messo giù da Mauro Furtado (nettamente in ritardo). Dal dischetto si presenta il rigorista Inacio, che prima fallisce dagli undici metri e poi la spinge dentro approfittando della respinta corta di Romário Cunha (20'). Nonostante il vantaggio, gli Azzurrini non possono permettersi di abbassare la guardia perché Rafael Quintas e compagni sanno come far male in contropiede. Qualche istante più tardi, infatti, è Anísio Cabral a sfiorare il pareggio per ben due volte: ci vogliono l'impeccabile intervento difensivo di Bovio e l'impreciso (ma di pochissimo) colpo di testa dell'attaccante del Benfica per scampare il pericolo e mantenere il +1. Il momento sembra però essere decisamente favorevole alla squadra di Bino, che con la propria qualità confeziona la rete del pari: assist smarcante del fantasista Mateus Mide, palla con i giri di perfetti di Duarte Cunha e zampata vincente di Stevan Manuel a rimettere tutto in discussione (28'). La rete del numero 11 riporta quella stabilità vistasi e predominante nel primo quarto d'ora, anche se entrambe le squadre non perdono l'occasione di impensierirsi a vicenda nel finale di tempo: sia il destro di Mambuku (dopo l'ottimo fraseggio con Arena) che le incursioni delle due frecce portoghesi - Stevan Manuel e Duarte Cunha - non sortiscono tuttavia alcun effetto, sancendo l'1-1 con cui si conclude l'intensissima prima frazione di gioco.
Anche nella seconda metà di gara il ritmo non accenna minimamente a diminuire. I primi spunti vedono la stellina del Porto - Mateus Mide - e Baralla protagonisti: entrambi con il tiro da fuori, entrambi poco insidiosi. Insidioso, invece, lo è sicuramente di più il solito Stevan Manuel, il quale non riesce ad impattare il pallone da posizione invitantissima dopo l'assist al bacio di Anísio Cabral. I Lusitani sembrano avere decisamente più energie e idee ad inizio ripresa per poter colpire gli Azzurrini, e lo dimostrano nuovamente con l'instancabile Duarte Cunha: Bernardo Lima illumina per il numero 7 dei Dragões, a cui manca solo il controllo a pochi passi da Nava per concludere a rete. Ma questa Italia sa soffrire, reagire e risorgere dai momenti difficoltà. E questo lo sappiamo bene. Nel momento di maggiore bisogno, infatti, Baralla si inventa il gol del 2-1: destro perfetto sotto l'incrocio dei pali che non lascia scampo a Romário Cunha e riporta i ragazzi di Favo a condurre (14'). Serviva proprio questo per riaccendere gli animi azzurri, completamente rinvigoriti dalla perla del centrocampista dell'Empoli e determinati a trovare immediatamente il terzo gol.
Come un fulmine a ciel sereno, però, il neo entrato Tomás Soares spegne l'entusiasmo di Luongo & co.: l'attaccante del Benfica, già eroe nella sfida vinta dai ragazzi di Bino contro la Germania, raccoglie la sponda di testa dell'intelligente Mateus Mide e trafigge Nava (22'). Questa volta è proprio il Portogallo a beneficiare della rete siglata, mettendo costantemente pressione alla difesa azzurra e sfruttando la freschezza dei propri giocatori più avanzati. Sono per l'appunto i cambi a confezionare la palla gol per il possibile 3-2: Yoan Pereira si invola sulla sinistra e serve all'interno dell'area Gil Neves, la cui girata di testa non termina fuori di molto. L'Italia, con le ultime forze rimaste, fa di tutto per non farsi schiacciare dall'impeto avversario ed evitare lo spettro dei rigori. A vestire i panni dell'MVP ci prova Comotto, abile nel saltare due uomini sul vertice sinistro dell'area di rigore ma prevedibile al momento della conclusione. Nonostante gli ultimi tentativi disperati alla ricerca della gloria, il risultato non cambia fino al triplice fischio. E questo significa solo una cosa: Italia-Portogallo verrà decisa dalla spietata lotteria dei calci di rigore.
Le gambe tremano. La mente divaga. Il cuore batte all'impazzata. E non potrebbe essere altrimenti. D'altronde in palio c'è una finale europea. La sequenza dagli undici metri inizia nel peggiore dei modi per entrambe le squadre: sbagliano sia Tomás Soares che Comotto, si esaltano alla grande Nava e Romário Cunha. Più precisi sono, invece, Yoan Pereira e Prisco. La freddezza non manca neanche ai due neo entrati, Gil Neves e Giani, capaci di gonfiare la rete senza troppi problemi. Il pareggio sembra voler persistere, anche perché dal dischetto si presentano i due numeri dieci - Mateus Mide e Inacio - che non falliscono per nessuna ragione al mondo. Si entra quindi nei momenti decisivi di questa infinita semifinale. Nava ipnotizza Dbouk e spiana la strada verso Tirana a Maccaroni, ma il penalty del trequartista giallorosso viene respinto brillantemente dall'estremo difensore portoghese. Adesso ogni rigore pesa come un macigno. Lo sa bene Martim Chelmik, il cui tiro si insacca in porta nonostante l'ennesima deviazione di un sontuoso Nava. Iddrisa è quindi l'uomo del destino azzurro. Se segna, si va avanti. Se sbaglia, l'avventura azzurra finisce qui. Ed è proprio l'errore dagli undici metri del terzino del West Brom a porre fine allo splendido cammino dei ragazzi di Favo, costretti ad arrendersi ad un passo dal grande sogno.
ITALIA-PORTOGALLO 2-2 (5-6 DCR)
RETI: 20' Inacio (I), 28' Stevan Manuel (P), 14' st Baralla (I), 22' st Tomás Soares (P).
SEQUENZA RIGORI: Tomás Soares (P) parato, Comotto (I) parato, Yoan Pereira (P) gol, Prisco (I) gol, Gil Neves (P) gol, Giani (I) gol, Mateus Mide (P) gol, Inacio (I) gol, Dbouk (P) parato, Maccaroni (I) parato, Chelmik (P) gol, Iddrisa (I) parato.
ITALIA (4-3-1-2): Nava 7.5, Iddrisa 6.5, Bovio 6.5, De Paoli 7, Mambuku 6.5 (38’ st Giani 6.5), Steffanoni 6.5, Baralla 7.5 (38’ st Comotto 6), Luongo 6.5 (28’ st Prisco 7), Inacio 7.5, Arena 6.5 (38’ st Maccaroni 6), Elimoghale 6.5 (12’ st Campaniello 6.5). A disp. Maran, Borasio, Pavesi, Zanaga. All. Favo 7.5.
PORTOGALLO (4-4-1-1): Romário Cunha 8, Daniel Banjaqui 7 (46’ st Gabriel Dbouk 6), Martim Chelmik 7.5, Mauro Furtado 7, José Neto 7, Mateus Mide 8, Rafael Quintas 6.5 (23’ st Santiago Verdi 6.5), Bernardo Lima 7, Duarte Cunha 7 (15’ st Tomás Soares 7.5), Anísio Cabral 6.5 (15’ st Yoan Pereira 7), Stevan Manuel 7.5 (23’ st Gil Neves 7). A disp. Tverdohlebov, Martim Guedes, Ricardo Neto, João Aragão. All. Bino 8.
ARBITRO: Joey Kooij (NED) 6.5.
ASSISTENTI: Dyon Fikkert (NED), Olli Jantunen (FIN).
QUARTO UOMO: Florian Lata (ALB).
AMMONITI: Banjaqui (P), Mambuku (I), Mateus Mide (P), Elimoghale (I), Steffanoni (I).