Primavera 1
29 Maggio 2025
PRIMAVERA INTER - Alessandro Calligaris, classe 2005, in stagione conta 25 presenze in campionato e una nei play off
Ci sono dei tipici tratti distintivi che rendono un giovane portiere una promessa del calcio italiano. Ovvero la capacità di parare un rigore decisivo oppure l'abilità di mantenere la calma sotto pressione. Alessandro Calligaris, nato a Udine il 7 marzo 2005, ha dimostrato di possedere entrambe queste qualità nella recente semifinale del campionato Primavera 1 tra Inter e Sassuolo. Una serata che ha trasformato il giovane friulano da promessa a protagonista indiscusso, con una prestazione che ha fatto brillare gli occhi a tifosi e addetti ai lavori.
UN CUORE FRIULANO TRA I PALI
Calligaris non è solo un prodotto della scuola calcistica friulana, ma è anche l'erede di una tradizione di grandi portieri che hanno lasciato il segno nel calcio italiano e internazionale. Da Dino Zoff, icona mondiale della sicurezza tra i pali, a Samir Handanovic, leggenda dell'Inter, passando per Simone Scuffet, Alex Meret e Guglielmo Vicario, la provincia di Udine sembra essere una fucina inesauribile di talenti tra i pali. E Calligaris, con il suo sguardo sereno e la sua calma olimpica, sembra destinato a seguire le orme di questi giganti.
LA NOTTE CHE CAMBIA UNA CARRIERA
La semifinale contro il Sassuolo è stata una di quelle partite che segnano una carriera. Durante i 90 minuti regolamentari, Calligaris ha respinto un rigore di Knezovic, mantenendo l'Inter in parità nel momento più critico della gara. E come se non bastasse, nella lotteria dei rigori finali, ha negato il gol a Parlato, sigillando una prestazione da incorniciare. E il suo allenatore, Andrea Zanchetta, non ha potuto fare a meno di elogiarlo: «Alessandro è cresciuto tantissimo durante l'anno, non solo tra i pali ma anche sotto il profilo caratteriale. Oggi ha fatto la differenza nei momenti che contano».
UN FUTURO NERAZZURRO
L'Inter sta seriamente considerando Calligaris per il progetto Under 23, che prenderà vita nella prossima stagione in Serie C. La sua prestazione in semifinale ha dimostrato che il giovane portiere è già pronto per affrontare il mondo delle prime squadre al pari di altri compagni di squadra. Ha la testa, ha il carattere e, soprattutto, ha le mani. Quelle mani che hanno respinto i sogni del Sassuolo e acceso quelli dell'Inter.