Primavera 1
31 Maggio 2025
Forse modi migliori per vincere uno Scudetto non ce ne sono. Per alcuni semplici motivi. Il primo, perché vinci rifilando un 3-0 netto alla Fiorentina in casa sua, al Viola Park. Il secondo, perché lo fai al primo anno sulla panchina della Primavera dell'Inter. Il terzo, perché è l'11º Scudetto che entra nella bacheca nerazzurra. Prima Bovo in una mischia, poi Berenbruch dalla distanza, infine Lavelli da bomber vero. La risposta a qualsiasi domanda è no, modi migliori non ce ne sono. L'Inter di Andrea Zanchetta si laurea Campione d'Italia della stagione 2024/25.
INTER
Calligaris 7 Il supereroe nerazzurro anche questa sera è chiamato a fare miracoli. Rispetto ai rigori parati e i miracoli contro il Sassuolo in semifinale oggi ha subito un pochino meno. Certo, la traversa di Rubino ha fatto tremare un po’ tutti. Così come il tiro da fuori di Braschi su cui è arrivato in allungo su Ma la sua rete resta illibata…
19’ st Della Mora 6.5 Entra in partita con il piglio giusto. Quello con cui bisogna entrare in una finale, pur sapendo che non sarai il protagonista dal primo minuto. Tanta garra, tanta corsa. Subentra e aiuta la squadra con voglia, tanta voglia. Quella di vincere l'11º tricolore.
Re Cecconi 7.5 Colossale. Preciso. Perfetto per buoni tratti di gara. Dopo i due errori in semifinale contro il Sassuolo decide che può tornare ad essere il vero Re Cecconi. Quello con stile, quello con grinta, quello con classe. Prende traversa sull’azione che porta al gol dell’1-0, poi difende egregiamente.
Alexiou 6.5 In silenzio. Senza che nessuno lo veda o commenti troppo le sue gesta. Al buio, nell’ombra. Fa il suo e lo fa bene. Gestendo la squadra da capitano vero, sotto l'aspetto mentale e sotto l'aspetto tattico. È il ragionatore della squadra, quello fondamentale, quello che servirebbe in ogni spogliatoio.
Gli 11 titolari dell'Inter nella finale Scudetto (foto inter.it)
FIORENTINA
Leonardelli 6 Sui gol non può fare molto, anzi. Vede per tre volte la palla entrare e toccare la rete, senza poter fare quasi niente. Rimanendo quasi a guardare, per forza di cose, perché molto altro non avrebbe potuto fare. Da incoronare la sua stagione, terminata con un po' di amarezza.
Kouadio 5 Sembra partire col ritmo giusto, poi si spegne. O meglio, si addormenta. Scoordinato nelle entrate, sbaglia tanto con i piedi e mette in campo una prestazione assolutamente non da lui. Sul gol del tris firmato da Lavelli subisce il doppio passo a campo aperto.
Baroncelli 6 Se quella girata di testa al 70’ fosse entrata, forse sarebbe stata un'altra partita. Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Il più solido nel trio difensivo, che ha fatto un po' acqua nella seconda parte di gara.
Romani 5.5 Sul primo gol dell'Inter prova a buttare la palla fuori dalla porta, ma non riesce. Sul bis firmato da Berenbruch se lo perde completamente, rimanendo a guardarlo. Inizia benino, con volontà. Termina male, come quasi peggio non poteva. (39’ st Puzzoli sv).
Trapani 6.5 Molta molta corsa. Molto molto sudore. Sacrificio e passione. Prova a spostare l'inerzia della partita con le sue giocate, ma oltre a recuperare qualche buon pallone riesce a far poco, complice una squadra un po' spenta alle sue spalle.
Gudelevicius 5.5 Va a pressare alto, affiancandosi quasi a Rubino nella fase di non possesso. Sembra faticare un po' troppo nel trovare la sua dimensione all'interno della partita, ma non solo. Anche nella posizione, lasciando la squadra un po' troppo scoperta.
1’ st Caprini 5.5 Uno degli uomini più attesi. Uno di quelli che ti possono cambiare le partite da un momento all'altro. Eppure niente. Niente di niente. Galloppa lo inserisce in campo per provare a svoltare, ma viene servito pochissimo e quando questo avviene, non riesce a fare la differenza.
Keita 6 Tiene insieme il centrocampo della Viola come può. Lo lega, lo tiene unito con delle funi, che però prima si sfibrano, poi si spezzano continuamente. Davanti alla difesa recupera palloni e fa da filtro, ma non riesce a fare la sua solita grande gara in impostazione. (16’ st Ievoli 5.5).
Harder 6.5 Scende tra i difensori per impostare il gioco, va alto in pressione e si inserisce tra i due attaccanti. Insomma, è un po' il tuttofare della Fiorentina. Giocatore completo, giocatore che, vista anche l'età, potrebbe davvero essere pronto per compiere quello step in più la prossima stagione: chi lo sa, magari in Serie A...
Scuderi 6.5 Corsa e agilità al servizio di Galloppa. Uno degli uomini più frizzanti dei toscani. Uno dei ragazzi che forse più di tutti ha messo l'anima per questa partita, per questa finalissima. Ci sarà modo di rifarsi, le qualità sono davvero ampie. (16’ st Balbo 6).
Rubino 7 Grandissimi colpi, da fenomeno vero. Quando si accende non ce n’è per nessuno. La traversa nel secondo tempo rimarrà un rimpianto per qualche settimana. Ma non c'è da preoccuparsi, nel calcio succede. E di finali Rubino, visto il talento, ne giocherà sicuramente un'altra miriade.
Tarantino 5 Non si vede praticamente mai. Un po' il fantasma della gara. Quando tocca il pallone non riesce a mettere qualità, non riuscendo di conseguenza nemmeno a creare buone occasioni insieme ai compagni di squadra. (27’ st Braschi 6).
All. Galloppa 5 Perde una finale in modo pesante, forse troppo. Il percorso dei suoi ragazzi però è stato strepitoso. Forse l'ultima partita con la Viola, ma rimarrà a prescindere un ricordo indelebile.
ARBITRO
Angelillo di Nola 7 Dirige la gara con coraggio, intraprendenza e fermezza. Quella che serve per arbitrare in una finale.