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Under 17 Serie C

È una partita folle ma a passare è la Pro Vercelli! Il Renate sfiora l'impresa ed esce a testa alta

Succede di tutto al Mario Riboldi: nerazzurri fuori dai playoff, tra le lacrime e gli applausi

Riccardo Guidi, il migliore del Renate

Renate, Under 17 Serie C • Riccardo Guidi autore di una doppietta

Il calcio sa essere davvero spietato. Ma la sua irresistibile bellezza, in fondo, piace. Anzi: non possiamo proprio farne a meno. Perché, anche oggi, gli dei del pallone ci hanno lasciato in dono una storia folle, che un domani stringeremo tra le dita del cuore. Al Mario Riboldi di Renate, infatti, è successo davvero di tutto e abbiamo visto davvero di tutto. Al Mario Riboldi di Renate, al termine di 90 minuti da iperuranio sportivo, è la Pro Vercelli ad agguantare, di forza, il mito. Lo fa con una prova di orgoglio da squadra grande, ancor più grande dei nerazzurri campioni in carica. A cui non riesce l'impresa-rimonta, complice il 3-3 finale che, sommato al 4-2 bianconero dell'andata, segna la fine di un percorso splendido. Dando al contempo il via al sogno piemontese, sempre più in alto e sempre più ai vertici del calcio giovanile. Le furie di Melchiori, adesso, hanno per le mani le final four, ultimo passo in direzione gloria. Ovvero, lo scudetto. Che sfugge, dopo un anno di trono, a Cristiano e alla sua banda, tra le lacrime e la consapevolezza di aver lasciato sul campo un pezzo di anima. Ripartire da qui, diventa imperativo. Per scrivere un'altra pagina insieme.

BASSANI ROMPE GLI INDUGI E RENATE SPERA

Belli, affamati, uniti. Tre regole, un obiettivo: vincere. O, ancora meglio: dare tutto. Perché, dalla partita di oggi, Renate e Pro Vercelli capiranno davvero cosa vogliono essere e fin dove possono spingersi. All’andata fu trionfo bianconero: un sussulto rabbioso, una prova d’orgoglio, una dimostrazione di forza e di cinismo da numeri uno del gioco. Ma, si sa, i nerazzurri di Cristiano hanno sempre l’ultima parola. E, tra le mura amiche del Mario Riboldi, arrivano con la consapevolezza di chi sa che il percorso, splendido, conta tanto quanto la meta effettivamente raggiunta. Imperativo, dunque: osare, senza covare rimpianti. Così si diventa grandi. Così si può aspirare, ancora, al tricolore. Distante due gol, quelli che servono per ribaltare il 4-2 incassato la settimana scorsa in Piemonte e per sperare in un’altra impresa titanica.

Spiraglio, quest'ultimo, che si apre subito, perché i nerazzurri hanno quel di più tecnico, fisico e atletico che sarà vera chiave di lettura e di volta di tutto il primo tempo. 45 minuti in cui i padroni di casa impongono il proprio gioco, combinano con fluidità, si distendono con naturalezza e, conseguentemente, creano occasioni da gol. La prima di queste capita sul destro di Cristiano: il cross di Pozzi è perfetto e taglia tutta l'area avversaria, ma il 2 di casa non riesce a centrare lo specchio. Poco dopo è il turno di Bassani, il cui tentativo è ben contenuto dall'attenta retroguardia avversaria. Al contrario, Pietropoli manca totalmente il pallone sempre su suggerimento di Cristiano dalla destra. Insomma, lo spartito tattico dell'incontro è presto delineato: a confronto vi sono due visioni diametralmente opposte. Da una parte il calcio attraente e dinamico di Cristiano, dall'altra la proposta muscolare e propensa al sacrificio estremo di Melchiori. Antitesi che, almeno inizialmente, premia la solidità vercellese: i bianconeri, seppur scheletrici in zona gol e avventati in fase di costruzione della manovra, serrano a chiave la porta di Breshac (impegnato solamente dal destro di Lo Re, respinto efficacemente) e spazzano via ogni segnale di pericolo. Per giunta, la partita è sentita: gambe e spirito faticano a sciogliersi, prestandosi ad un match fisico, intenso, ruvido. L'impressione, dunque, è che solo un episodio possa spezzare un equilibrio snervante, a tratti inscalfibile. Detto, fatto: ultima parola, come sempre, al Renate. In particolare, al suo numero 11: Federico Bassani.

Il tutto si sviluppa in attimi concitati, a cooling break terminato. Dove il Renate riordina le certezze, dove la Pro Vercelli si distrae. Troppo facile per Mapelli danzare tra le linee e servire Bassani. Che fa solo una cosa: accelera. Lascia sul posto Iuliano, calibra il mancino, spara la cartuccia del vantaggio. Gol, vantaggio, speranza. Sensazioni condensate in una carezza per l'anima, che accarezza l'incrocio e scatena la passione del Mario Riboldi. Per un attimo contenuta, strozzata dallo spavento, perché i bianconeri si vedono annullare il possibile pareggio di Di Franza per posizione di fuorigioco. Possibile turning point di uno scontro piacevole, che va a riposo con ancora tantissime cose da dirci e da darci. Facile capire il perché: ci si gioca la storia. 

SUCCEDE L'IMPENSABILE! PRO VERCELLI A CAPOFITTO SULLA STORIA

E la storia, per pochissimi istanti, sembra avere le fattezze del Renate. I nerazzurri continuano a spingere, confezionando incursioni di pregevole fattura. La prima arriva subito, ed è un clamoroso parapiglia nell'area di rigore della Pro Vercelli su sviluppi di corner, che non premia nessuno. Se non proprio i bianconeri stessi, che alzano la testa, tirano fuori l'orgoglio e ripartono. Questa volta, senza più voltarsi indietro. Al volante Canapa, al suo fianco Necchio, ma a tagliare il traguardo è Shaker, che elude Reffo e conquista un penalty pesantissimo, di proporzioni tricolore. Il 9 ospite si assume tutta la responsabilità e va sul dischetto. E poco importa se il calcio dice no, perché sulla respinta di Zappa Orsi è una furia e raccoglie il pallone dell'1-1. Parità ristabilita. Il Renate deve ricominciare la caccia al gol. Ma per farlo, disperde sé stesso.

E la Pro ne approfitta, senza alcuno scrupolo. Cavalcando l'adrenalina del match, che si fa arcigno nei toni e bianconero nei colori. L'inerzia è degli ospiti. Il colpo del vantaggio è così servito. Sullo stesso piatto della prima portata: i nerazzurri sbagliano a due passi da Breshac (clamoroso salvataggio sulla linea di Prella), gli ospiti scalano marcia e colpiscono nel segno. Ed è un segno tangibile, che porta la firma di Necchio e Valentino. Il 7 parte e non si ferma, bruciando Lo Re; il secondo raccoglie il suggerimento e, a Zappa battuto, sigilla la rimonta. Quello che pare essere il colpo del ko tecnico, per un Renate nevrotico e sfilacciato, in preda alla frenesia. Quello che, al contrario, si rivelerà solo l'antipasto di un'altra mezzora di fuoco. Una vera e propria partita nella partita, uno scontro nello scontro. Una rimonta nella rimonta.

La resa è lontana. Si sa: i grandi non ne hanno mai abbastanza. Il Renate è in questa ristretta cerchia e Cristiano ne è il capo. Nasce da lui il dovere di provarci ancora. Ecco dunque i cambi: rivoluzione completa. Gorni e Guerra rinfrescano, Cirasella e Nelini irrobustiscono, ma l'intuizione vincente ha i tratti somatici di Riccardo Guidi. L'ultimo a mollare, il primo a fiondarsi sulla punizione di Falcone per iscrivere a tabellino il colpo del 2-2. Che arriva al minuto 78, al termine di un assedio assiduo condotto dai nerazzurri, nuovamente in controllo del campo e delle operazioni. A dimostrazione di come serva altro per costringerli a mollare la presa. ''Altro'' che la Pro Vercelli non riesce a riproporre, soffrendo come non mai la responsabilità di essere padrone del suo stesso destino. Il Renate, adesso, pregusta l'impresa insieme al Mario Riboldi: oggi hanno giocato davvero tutti. Il caldo pervade l'anima e acuisce la fatica, ma l'orgoglio batte a mille e, come nelle più belle favole, succede l'impensabile. Minuto 87. Freccia di Guerra dalla sinistra, ennesima capriola del fato: la Pro Vercelli perde Guidi, il 20 è lesto e non tradisce la speranza. Ancora viva, sempre grazie a lui, che poco dopo impegna un ottimo Breshac con il tiro a giro della storia. La palla non entra più: sembra davvero finita. Sembra. Perché l'ultima parola è piemontese. I padroni di casa, completamente all'arrembaggio, non sciolgono il bandolo della matassa. Sul fronte opposto, Quaglini vola verso la storia: indisturbato, solo contro Zappa, sbatte in porta l'eternità. Proprio a ridosso del triplice fischio di Stanzani: ora sì, è davvero finita. Ma difficilmente prenderemo sonno stanotte: che spettacolo.

IL TABELLINO

Renate-Pro Vercelli 3-3
RETI (1-0, 1-2, 3-2, 3-3): 28' Bassani (R), 3' st Orsi (P), 11' st Valentino (P), 33' st Guidi (R), 42' st Guidi (R), 50' st Quaglino (P).

RENATE (3-5-2): Zappa 6, Cristiano 7, Reffo 6.5 (13' st Guerra 7), Falcone 7, Viganò 6.5, Lo Re 6.5, Pozzi 7 (24' st Cirasella 7), Capozucca 7 (13' st Guidi 9), Pietropoli 6.5, Mapelli 7 (15' st Gorni 7), Bassani 7.5 (24' st Nelini 6). A disp. Martini, Campanella, Signore, Mottola. All. Cristiano 7.
PRO VERCELLI (4-4-2): Breshak 6.5, Iuliano 7, De Faveri 7, Spassino 6.5 (39' st Gazzola sv), Prella 7, Di Franza 7, Necchio 6.5, Orsi 7 (24' st Villa sv), Shaker 7, Canapa 6.5 (24' st Quaglino 7), Tabaku 6 (1' st Valentino 7.5). A disp. Aloj, Ayachi, Squarise, Sandrin, Atzeni. All. Uranio 8.
ARBITRO: Stanzani di Bologna 6.5.
ASSISTENTI: Todaro di Finale Emilia e Melnychuk di Bologna.
ESPULSI: 49' st Gazzola (P).
AMMONITI: Reffo (R), Iuliano (P), Necchio (P), Villa (P).

LE PAGELLE

Renate

Zappa 6 Per un tempo abbondante non è impegnato, poi la Pro Vercelli spinge con foga e lo costringe a raccogliere la sfera dal sacco. Para anche il rigore, ma non basta.
Cristiano 7 Applicato dietro, propositivo davanti. Grintoso, spinge fino alla fine.
Reffo 6.5 Molto impreciso in avvio, cresce e prende campo. Ma gli manca sempre il guizzo. Causa il rigore e Cristiano lo toglie.
8' st Guerra 7 Prende parte all'assedio finale, rinfrescando la corsia di sinistra.
Falcone 7 Sempre ordinato palla al piede, sublima il gioco di Cristiano. Ed è roccioso anche dietro.
Viganò 6.5 Qualche sbavatura in prima costruzione, ma per il resto è quasi impeccabile. I gol vercellesi nascono da amnesie corali.
Lo Re 6.5 Ha buoni strappi e non ha paura a prendere campo. Dietro è solido, nonostante le improvvise sgasate vercellesi.
Pozzi 7 Gioca a trazione offensiva, sulla linea degli attaccanti. Danza tra le linee mostrando un'ottima tecnica. Cala nella ripresa, così come tutti i compagni.
8' st Guidi 9 Assoluto mattatore: culla la speranza-rimonta e gli dà una forma, un senso. Due gol, lotta, lacrime. Ha davvero dato tutto.
Capozucca 7 Come Pozzi, si inserisce e palleggia. Come i compagni, cala alla distanza.
22' st Cirasella 7 Rinforza l'attacco mostrando qualche guizzo. Crea relativamente poche occasioni, ma infastidisce.
Pietropoli 6.5 Solito grande lavoro spalle alla porta, riceve pochi palloni puliti per fare male. Non abbastanza cinico in due occasioni.
Mapelli 7 Tecnica sopraffina, un piacere per gli occhi. Ogni tanto non smista con i tempi giusti e disperde certezze. Cristiano coglie i segnali e corre ai ripari.
11' st Gorni 7 Tanto lavoro e incursioni per disarticolare la Pro Vercelli. Utile.
Bassani 7.5 Veloce, sinuoso e cinico: gol bellissimo, che purtroppo non basta.
22' st Nelini 6 Non punge. Tante imprecisioni nonostante il grande impegno.

All. Cristiano 7 La squadra domina, gioca il suo calcio bello e consistente, ma non riesce dell'impresa di ribaltare una Pro Vercelli estremamente applicata. Solo applausi per la reazione d'orgoglio nel finale: ripartire da qui, ancora più forti.

RENATE-PRO VERCELLI UNDER 17 SERIE C - SQUADRA RENATE

Pro Vercelli

Breshak 6.5 Ordinaria amministrazione fino a metà match, quando poi si attiva di forza con una serie di uscite e piccoli-grandi interventi. Anche le sue mani sulla vittoria, nonostante alcune insicurezze.
Iuliano 7 Applicato, nonostante Bassani. Cresce insieme ai compagni, per solidità e iniziativa.
De Faveri 7 Si dedica interamente alla fase difensiva, con buoni risultati. Ogni tanto scende sulla destra ma non lascia tracce. Nella ripresa partecipa alla resistenza.
Spassino 6.5 Molto grintoso seppur impreciso nel primo tempo, spigliato e propositivo nella ripresa. Due facce, una medaglia: quella della vittoria.
Prella 7 Limita Pietropoli e spazza via ogni pericolo. Da un suo salvataggio sulla linea nasce il colpo del vantaggio bianconero. Determinante.
Di Franza 7 Senza fronzoli. La difesa, del resto, è il miglior attacco. Oltre i gol subiti: è un discorso di applicazione.
Necchio 6.5 Si concede qualche scorribanda offensiva, nulla più. Limitato.
1' st Valentino 7.5 Segna il gol della gloria, in uscita dalla panchina. Mostra strappi e grinta e il calcio lo premia.
Orsi 7 Molto ordinato e pulito palla al piede, seppur poco coinvolto nella costruzione del gioco. Ma lascia il suo marchio nella ripresa. Gol spirito di sacrificio e un risultato che profuma di storia.
Shaker 7 Nel primo tempo tocca pochi palloni ma lotta e ci mette il fisico. Nella ripresa è cercato spesso e bene: di conseguenza si esalta. Non veste i panni del bomber, ma del grande giocatore. Lotta.
Canapa 6.5 Offensivamente opaco, si fa apprezzare in ripiego. Ma partecipa a entrambi i gol bianconeri.
22' st Quaglino 7 Mostra grande piglio e ottima tecnica. Va sempre sul pallone, anche sull'ultimissimo dell'incontro. Difatti, segna.
Tabaku 6 Stesso discorso del compagno con la 10: non è partita da estro. Ma dietro dà una mano importantissima.

All. Uranio 8 La Pro pareggia ma conserva il vantaggio sul Renate, accedendo di pura forza alle semifinali. Un grande traguardo forgiato attraverso quelle piccole cose che non si notano, ma lasciano un segno tangibile.

RENATE-PRO VERCELLI UNDER 17 SERIE C - SQUADRA PRO VERCELLI

ARBITRO

Stanzani di Bologna 6.5 Direzione pulita e con pochissime sbavature. Nessun episodio da moviola. Gestisce con attenzione e uniformità l'adrenalina dell'incontro.

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