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Serie C

Ben 13 anni nella stessa società vincendo sia da giocatore che da allenatore, per la storica bandiera è tempo di addio

Il club con commozione saluta «il figlio che ogni famiglia vorrebbe avere» dopo un'ultima stagione insieme fantastica

GIANA ERMINIO SERIE C - ANDREA CHIAPPELLA

GIANA ERMINIO SERIE C - Andrea Chiappella saluta dopo una stagione conclusa ai quarti di finale dei play off Nazionali e con la finale di Coppa

Cosa significa davvero dire addio a un pezzo di storia? È una domanda che si pongono in tanti a Gorgonzola, dove Andrea Chiappella ha deciso di chiudere il suo capitolo con la Giana Erminio dopo gli ultimi 7 anni da allenatore (dalla Berretti alla Serie C) e i precedenti 6 da giocatore (con il triplo salto dalla Promozione alla Serie C). Un addio che non è solo un commiato, ma un vero e proprio passaggio di testimone, un saluto che racchiude in sé emozioni contrastanti e un futuro ancora tutto da scrivere. Giocatore della fantastica cavalcata dalla Promozione alla Serie C prima, e allenatore di giovanili e prima squadra poi, il tecnico classe 1987 è ora tra i più ricercati della categoria e ha mercato anche in Serie B.



UN ADDIO TRA LACRIME E SORRISI
Quando Cesare Albè, vicepresidente e anima storica del club, parla di «giorni tristissimi e felicissimi» non si tratta di un ossimoro. È la perfetta sintesi di ciò che Chiappella ha rappresentato per la Giana Erminio. Da capitano a allenatore, il suo percorso è stato un crescendo di successi e di crescita personale e collettiva. Come un abile regista, ha saputo orchestrare la squadra portandola due volte nei professionisti, prima in campo e poi dalla panchina. E non è forse questo il sogno di ogni allenatore, di ogni capitano? Vedere la propria squadra crescere, migliorare, superare i propri limiti.



IL VALORE DI UN LEADER
Chiappella non è stato solo un allenatore. È stato un mentore, un punto di riferimento per tanti giovani calciatori che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino. Albè lo definisce «un figlio che ogni famiglia vorrebbe avere», e non è difficile capire perché. La sua capacità di migliorare chiunque lo circondasse, dai giocatori ai collaboratori, è stata la chiave del suo successo. Un leader silenzioso, che ha saputo farsi ascoltare con i fatti più che con le parole, un po' come un regista che dirige il suo film senza mai apparire sullo schermo.



UN FUTURO TUTTO DA SCRIVERE
E ora? Ora per Chiappella si aprono nuovi orizzonti. La Giana Erminio, con il suo presidente Oreste Bamonte, gli augura una carriera luminosa, consapevole che il suo talento non potrà che brillare su palcoscenici sempre più importanti. Ma, come in ogni grande storia, c'è sempre un po' di nostalgia. La Giana resterà per lui una «famiglia» un luogo dove ha lasciato un pezzo di cuore e dove ha scritto pagine indimenticabili della sua carriera. «Calcisticamente parlando ci hai portato due volte nei professionisti, prima da capitano e poi da allenatore» ricorda il comunicato di commiato del club della Martesana.



UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE
Nel saluto della società, non manca un pensiero per Giancarlo Bianchi, «validissimo collaboratore dello staff tecnico», ex grande portiere biancazzurro e amico di tutti. Anche lui ha contribuito a rendere speciale il percorso di Chiappella, dimostrando quanto il calcio sia un gioco di squadra non solo in campo, ma anche dietro le quinte. In un mondo calcistico spesso dominato da interessi e rivalità, la storia di Andrea Chiappella e della Giana Erminio ci ricorda che ci sono ancora valori autentici, legami che vanno oltre il semplice risultato sul campo. E mentre Chiappella si prepara a nuove sfide, la Giana Erminio si appresta a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, forte dell'eredità lasciata da un uomo che ha saputo fare la differenza.

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