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Serie C

Caos Brescia, una delle 3 squadre di C della provincia pare disposta a cambiare nome e salvare le Rondinelle

In vista un trasferimento verso il Rigamonti, il tavolo di confronto voluto dalla sindaca del capoluogo ha aperto spiragli

FERALPISALÒ SERIE C - GIUSEPPE PASINI

FERALPISALÒ SERIE C - Giuseppe Pasini, presidente del club sin dalla sua fondazione avvenuta nel 2009

C'è una squadra che potrebbe «sacrificarsi» per fare restare il nome Brescia tra i Professionisti. E risolverebbe una questione che sta facendo battere il cuore di molti appassionati di calcio tra il Lago di Garda e la città di Brescia. La vicenda del possibile trasferimento della Feralpisalò verso Brescia si sta trasformando in una saga avvincente, con colpi di scena degni di un thriller calcistico. Tra i club del territorio messi attorno a un tavolo dall'amministrazione comunale bresciana sembra infatti proprio quello gardesano il maggiore indiziato a cambiare denominazione. In maniera simile a quanto fu fatto per la questione Bassano-Vicenza nel 2018.



UN CAMBIO DI ROTTA INASPETTATO
Giuseppe Pasini, il patron della Feralpisalò, aveva inizialmente chiuso le porte a qualsiasi ipotesi di trasferimento della squadra verso Brescia. Tuttavia, le pressioni politiche e istituzionali hanno iniziato a farsi sentire, e come un abile regista che rivede la sua sceneggiatura, Pasini ha aperto uno spiraglio di dialogo. La sua disponibilità a confrontarsi con Laura Castelletti, la sindaca di Brescia, è un segnale che la questione sta assumendo contorni sempre più concreti. È come se un rigido difensore avesse finalmente deciso di lasciare un varco per un attaccante avversario.



L'INCONTRO DECISIVO CON IL SINDACO
Il meeting tra Pasini, la sindaca Castelletti, e gli esponenti di Lumezzane ed Ospitaletto è destinato a essere il momento cruciale di questa vicenda. Pasini ha espresso la volontà di valutare tutte le implicazioni di questa operazione, aprendo così la porta a scenari che fino a poco tempo fa sembravano impossibili. È come se una partita, data per persa, fosse improvvisamente riaperta grazie a un gol inaspettato. Meno aperto invece il Lumezzane, che continuerà il suo percorso con le proprie forze.



L'IMPORTANZA DELLA TEMPISTICA
Il tempo stringe: c'è tempo fino al 15 luglio per concretizzare cambio di denominazione e trasferimento. Un conto alla rovescia che tiene con il fiato sospeso tifosi e addetti ai lavori. Se l'operazione dovesse andare in porto, la Feralpisalò giocherebbe le sue partite casalinghe allo stadio Rigamonti di Brescia, mentre gli allenamenti continuerebbero a Salò. Questa configurazione ibrida è necessaria per gestire la proprietà del centro sportivo bresciano, attualmente in mano a Massimo Cellino. Gli sviluppi di questa trattativa promettono di concretizzarsi in tempi brevi. Le parti coinvolte sembrano orientate verso una risoluzione rapida, con aggiornamenti attesi a stretto giro di calendario.



UNA SCELTA DI CUORE O DI NECESSITÀ?
La domanda che aleggia nell’aria è: questa mossa è una scelta di cuore o una necessità? La Feralpisalò, con il suo potenziale e la sua solidità, potrebbe rappresentare una nuova speranza per il calcio bresciano, un faro nella nebbia di un fallimento che ha lasciato il segno. Ma sarà sufficiente per conquistare il cuore dei tifosi, abituati a ben altre battaglie e rivalità? Di certo la possibilità di vedere la Feralpisalò calcare il manto erboso di Brescia potrebbe rappresentare una rinascita, un nuovo inizio per una città che vive di calcio e per il calcio. 

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