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È già storia! Il gol del predestinato porta il Torino alla prima leggendaria finale scudetto

Cacciamani costringe il Cesena alla resa

CONZATO e BERTACCINI

CONZATO e BERTACCINI

Una leonessa e una iena che si squadrono camminando passo passo in cerchio. Digrignano i denti, ringhiano, ruggiscono, si minacciano. È la tensione prima della lotta, è il momento che precede lo scontro da vita o morte, da dentro o fuori. Poi, al 30' del secondo tempo, la leonessa si avventa sulla iena e lascia che la natura faccia il suo corso. Una iena furba, una iena caparbia, eppure una iena che infine soccombe. Parliamo di Toro e cavalluccio marino, ma la metafora di una savana incandescente è più adatta alla prova di forza del Domenico Francioni. Ma allora, chi è chi? Squarciamo il velo di Maya: Cacciamani l'artiglio della ferita fatale, Vegliato il grande stratega, il Torino la leonessa, il Cesena la iena. 1-0 dice il referto, «è finale» dice la storia. E adesso, manca un ultimo passo per diventare davvero re della savana. 

EQUILIBRIO

Intanto, per cominciare, una nozione, che già serpeggia per le tribune stampa dopo appena 10 minuti: Lantignotti is on fire. Con Galvagno di fianco e Zamagni dietro che dispensano palloni come se non ci fossero 40 gradi all’ombra, il numero sette bianconero pare essere nel mezzo del parco giochi: con il pallone tra i piedi, semplicemente, si diverte un sacco. Prima al 6’, poi al 7’, prima cucendo sulla sinistra un’ottima occasione nata dal buon filtrante di Galvagno, poi calciando un pelo largo la buona intenzione di Zamagni. È ben vero che questo Cesena ha voglia di lasciare il suo segno nella storia - l’ennesimo segno, l’ennesima finale di questa Golden generation - ma è altrettanto chiaro che l’intraprendenza di Lantignotti ancora non basta. 0-0, l’ago non si sbilancia. E nel frattempo il Torino si scuote. 

Le indicazioni di Vegliato risuonano come un tamburo: «Alzatevi. Via ora. Puntalo», mentre le dita indicano la fascia destra, dove corre come un treno il suo gioiellino della semifinale. Filippo Conzato risponde alle sgasate di Lantignotti con la stessa identica moneta: due occasioni in ripidissima successione, con l’unica differenza che questa volta al portiere tocca sporcarsi le mani. Fontana è salifico al 15’ e al 20’, quando risponde al richiamo del pallone e costringe le due conclusioni del 10 granata a infrangersi sui suoi guantoni. E dunque? Si muove finalmente qualcosa dopo un primo tempo di battuta e risposta? No, c’è da mettersi il cuore in pace: questa non è una partita da decidersi facilmente. Le due grandi rivali del campionato si equivalgono nella prima frazione, e non basta neppure un incredibile Matteo Lontani a cambiare le cose: rimboccare le coperte a Ferraris non è lavoro semplice, eppure lui ci riesce magistralmente al 40’, andando a calciare solo un pelo larga una conclusione che avrebbe meritato sorte migliore. E che dire di quella testata di Galvagno al 45’? Stessa, infame, sorte del destro di Lontani: troppo larga, inesorabilmente troppo larga. Dunque, vi siete messi il cuore in pace? Il Cesena c’è, ma come resiste bene questo Toro…

DECIDERE

Avete presente quella sensazione di brivido che ti corre sulla schiena quando senti di aver giocato con il destino? Ecco, proprio quella palla d'oca che ti lascia paralizzato per qualche secondo, a valutare i rischi, a soppesare le opportunità. Sarà successo proprio questo a Lontani, quando si ritrova il pallone tra i piedi dopo una corsa forsennata a attende giusto quel micro secondo in più per calciare che permette a Fiore di intervenire in scivolata sulla traiettoria (2' della ripresa). E sarà successo esattamente lo stesso anche a Cacciamani, che al 7' carica un destro da capogiro da fuori area. Bello, bellissimo da vedere. Fatali, fatalissimi i guantoni di Fontana. No, quel brivido Cacciamani non se lo dimenticherà per un po'. D'altronde, è forse l'occasione più nitida della partita, quella che più di tutti fa credere che - forse - l'ago si sia finalmente deciso a far cadere i pesi della bilancia dal lato granata.

Eppure, questa partita non è destinata a decidersi così facilmente. È proprio come se il destino voglia portare rispetto alla rivalità di terza e seconda classificata nel campionato, proprio come se - tra le due grandi sorprese del girone - non volesse proprio scegliere. Destino che grazia il Cesena con le parate di Fontana, destino che strizza l'occhio al Torino sulla conclusione di Gori (27') con la deviazione provvidenziale di Finizio. Ma ci sono comunque cose che non possono essere lasciate appese a penzolare nel nulla. Questo destino indeciso, alla fine, deve scegliere, l'ago deve decidere da che parte stare. E la scelta - infine - è dalla parte del Toro, quello stesso Toro che può prendersi la sua rivincita contro la beffa della Roma all'ultima giornata, quando la Lupa gli rubò il primo posto. Il gol arriva dagli scarpini di Cacciamani, e non poteva essere altrimenti: lo stesso destro che al 7' lo aveva tradito, al 30' lo premia consacrandolo definitivamente nella storia di un Torino che già lo sta lanciando come uno dei talenti più futuribili del Paese. E due sì, è tutto vero: è finale, è rivincita, è il gol più importante di tutti. Inter, Roma, serpente, lupa... lo sentite questa nuova leonessa che carica?

IL TABELLINO

TORINO-CESENA 1-0
RETE: 30' st Cacciamani (T).
TORINO (3-5-2): Anino 7, Gatto 7.5, Fiore 7.5 (9' st Ressia 6.5), Pellini 6.5, Liema 7, Ferraris 6.5 (39' st Acquah sv), Cacciamani 8 (39' st Da Costa sv), Kirilov 7 (39' st Brzyski sv), Spadoni 6.5, Conzato 7 (19' st Finizio 7), Conte 6.5 (19' st Sandrucci 6.5). A disp. Bochicchio, Kugyela, Yesin. All. Vegliato 7.5.
CESENA (4-3-1-2): Fontana 6.5, Antoniacci 6 (19' st Gori S. 6.5), Ridolfi 7, Baietta 6, Bertaccini 6.5, Greco 6.5, Lantignotti 7, Lontani 7 (32' st Berti sv), Galvagno 6, Zamagni D. 6.5 (36' st Sanaj sv), Gabriele 6 (19' st Biguzzi 6). A disp. Gianfanti, Omokaro, Casadei T., Casadei E., Ricci. All. Lantignotti 6.
ARBITRO: Palma di Napoli 7.5.
ASSISTENTI: Pisani di Nocera Inferiore e Nicodemo di Sapri.
QUARTO UOMO: Pica di Roma 1.
AMMONITI: Conte (T), Galvagno (C), Cacciamani (T).

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