Under 16 A-B
15 Giugno 2025
Under 16 A-B • Davide Rigo, terzino destro della Juventus e autore del terzo e ultimo gol della partita con la Roma, che assicura il passaggio in finale della Juventus. Juventus-Roma 3-1
Sognando il tricolore. Questo può essere il titolo di un film, quello romantico della Juventus, che ora, più che sognare, vuole vincere lo Scudetto. Dopo il 2-2 dell’andata, i bianconeri superano per 3-1 la Roma in casa e volano in finale, dove incontreranno il 23 giugno l'Empoli, che ha superato nella doppia sfida l'Inter. I giallorossi vanno subito sotto dopo pochi minuti, la Juve controlla e dà l'impressione di poterla portare a termine anzitempo. Così sarà: Demichelis e Santa Maria aprono le danze nel primo tempo; nella ripresa, poi, Rigo risponde a Bonifazi e lancia i titoli di coda.
Chi arriva tardi, è sfortunato: impossibile trovare uno spiraglio libero sulle tribune del JTC di Vinovo. La Roma è chiamata all’impresa: serve una vittoria per cercare di battere una Juventus che sfiora la perfezione, anche se dovrà fare a meno dell’espulso Paonessa. Grauso si affida al sottoleva Pietro Salvai, che sfida il suo coetaneo Mattia Guaglione. Dopo una decina di minuti priva di occasioni e ricca di studio, la Juve inizia a salire di intensità e mette sotto pressione i giallorossi, costretti a rifugiarsi in angolo un paio di volte in rapida successione. E, infatti, basta questo a Madama per volare in vantaggio: Demichelis, restato in area dopo un corner a favore, si fa trovare prontissimo e si mette i panni del bomber con una percussione vincente con cui trafigge Bouskar al 12’. Si fa subito in salita per la Roma. Seppur timida, la reazione dei capitolini arriva, soprattutto con la spinta dei due terzini Milocco e Strata, i quali cercano di passare tra le serrate vie della retroguardia juventina. Ma la Juve, dietro, rischia poco e niente, allo stesso modo davanti è letale: il raddoppio arriva al 29’ ed è un capolavoro. Salvai scucchiaia dentro l’area piccola per Santa Maria, che insacca in porta con un tocco dolce, esplode di gioia il tifo bianconero, che vede già la finale sempre più vicina. Se prima la Roma doveva provare a risollevarsi dalla salita, ora deve cercare di scalare un monte. Ma senza calciare in porta, è tutto più difficile, ovviamente. Il primo tempo, difatti, racconta di una Roma che non ha mai tirato verso lo specchio; al contrario, Madama ha sfruttato ogni possibilità per spianarsi la strada verso la finale.
Nemmeno il tempo di cominciare e la ripresa si accende: non passano nemmeno 30’ secondi, Stratta imbuca per il neo entrato Sperlonga, ingenuità di Rocchetti, che entra duro, affossa l’avversario e si prende il giallo. Dal dischetto si prende la responsabilità Bonifazi, calcia a sinistra, ma viene ipnotizzato da Giaretta; la palla, però, non esce e, in qualche modo, defilato sulla destra, in qualche modo lo stesso Bonifazi riesce a segnare, trovando un angolo impossibile, e accende la partita. La Juve batte dalla metà campo e s’invola subito in porta con la discesa sulla fascia di Rigo che, dopo una ribattuta, ribadisce in rete. Due minuti privi di logica, ma pieni di spettacolo. Dopo questi attimi scoppiettanti, i ritmi si iniziano via via ad abbassare anche per via di un caldo torrido. La Roma cerca di fare il massimo, Zekaj ci mette il suo mancino, con cui prova ad inventare per i compagni, ma i giallorossi non riescono ad essere precisi specialmente nell’ultimo terzo di campo. Negli ultimi 10’ si vede poco calcio e tanto scompiglio: si accendono gli animi, Bonifazi pizzica qualche avversario, l’arbitro e l’assistente Eltantawi sono costretti a dividere le mischie, tra i fischi generali. Grauso, in questo clima leggermente teso, richiama l’attenzione dei suoi, che mantengono alta l’attenzione, gestiscono il pallone e sfruttano spazi in contropiede. È il caso di Marchisio, che vede una traccia sulla destra per Corigliano, che prende la mira ma trova la risposta pronta di Bouaskar al 37’. Il cronometro scorre, il triplice fischio è imminente: la Juve va in finale, è tutto vero.
Sarà Juventus-Empoli la finalissima per lo Scudetto! i bianconeri vogliono aggiungere il trofeo nel proprio palmares ed entrare nella storia. D'altronde, la Juve ci è abituata. Gli ultimi 80' valgono una stagione intera.
JUVENTUS-ROMA 3-1
RETI (2-0; 2-1; 3-1): 12’ Demichelis (J), 29’ Santa Maria (J), 2’ st Bonfazi (R), 3’ st Rigo (J)
JUVENTUS (4-3-2-1): Giaretta 7, Rigo 8, Del Fabro 6 (7’ st Carfora 6), Brancato 7, Rocchetti 6.5, Demichelis 7.5, Giambavicchio 6.5 (18’ st Banchio 6), Marchisio 7 (39’ st Mosca sv), Santa Maria 7.5 (39’ st Osakue sv), Corigliano 6, Salvai 7 (18’ st Yeboah 6). A disp. Jakab, Basile, Pamè, Bruno. All. Grauso 8.
ROMA (4-3-3): Bouskar 6, Milocco 6, Strata 6.5 (36’ st Florio sv), Bonifazi 7, Di Marino 6 (1’ st Sperlonga 6.5), Vasta 6, Di Mascio 5.5, Proietti 6 (36’ st Patteri sv), Dal Bon 6 (29’ st Tombion 6), Guaglione 6, Russo 5.5 (1’ st Zekaj 6.5). A disp. Barone, Saviano, Rialti, Susin. All. Scala 5.5.
ARBITRO: Costa di Busto Arsizio 6.
COLLABORATORI: Conti di Cinisello Balsamo e Eltantawi di Chiari
AMMONITI: 18’ Del Fabro (J), 1’ st Rocchetti (J)
NOTE: Al 1’ st Emanuele Giaretta ha parato un rigore a Giampaolo Bonifazi. Calci d’angolo 3-5 in favore della Roma.
Giaretta 7 Para un rigore e rischia pochissimo, anzi nulla. Anche perché, alla fine, la Roma calcia raramente verso lo specchio. Il penalty lo chiude bene, poi Bonifazi trova un angolo in possibile e lui ci può fare pochissimo. Del resto, è ordinaria amministrazione.
Rigo 8 Il migliore in campo. Corsa, cuore e senso del gol. Domina la fascia destra con il suo passo da gigante e segna il gol che ipoteca il passaggio in finale. Re per un giorno.
Del Fabro 6 La sua partita è compromessa dopo pochi minuti, quando fa fallo ad un calciatore della Roma ma si fa male anche lui. Comunque è attento e quando vede spazio, lo attacca costantemente.
7’ st Carfora 6 Entra in maniera diligente, curando la posizione e ogni dettaglio difensivo. Guaglione non passa e mantiene sicura quella zona di campo.
Brancato 7 Sempre puntuale nelle chiusure, è un orologio svizzero. Ha la straordinaria capacità di farsi trovare sempre ben posizionato con il corpo, facilitandosi il recupero rapido del pallone. Aiuta sempre la difesa con i suoi raddoppi, che annientano ogni sviluppo romanista.
Rocchetti 6.5 Quell'ingenuità su Sperlonga sarebbe potuta costare cara, ma i suoi compagni gli fanno dimenticare in fredda della disattenzione. Copre, comunque, perfettamente su Del Bon, vincendo praticamente tutti i duelli con l'avversario.
Demichelis 7.5 Nel momento più importante, segna il gol più importante, forse quello che renderà poi le cose più semplici alla Juve. Quasi come un bomber d'area, si fa trovare dalle parti del portiere e insacca in porta. Se davanti è letale, dietro è all'insegna della perfezione, un veterano.
Giambavicchio 6.5 Tanti duelli, diverse uscite dal pressing portate a termine. Insomma, è un calciatore completo, che fa tutto e bene. Anche in quest'occasione l'ha dimostrato.
18’ st Banchio 6 Entra in campo con un buon piglio, nel finale rischia anche di segnare la rete del 4-1 con una gran botta dalla distanza.
Marchisio 7 Probabilmente, è colui che corre di più nella Juve. In mezzo recupera, protegge, prende falli su falli ed inventa. Meglio di così è impossibile. Il figlio d'arte sta raggiungendo livelli davvero altissimi. 39’ st Mosca sv
Santa Maria 7.5 Quando c'è da buttarla dentro, non si tira mai indietro. E menomale per la Juve. Capitalizza l'assist di Salvai con un tocco morbido ed elegante, che non lascia scampo al portiere. Poi, la sua prestazione è totale: aiuta, calcia, svaria senza lasciare tracce e si sacrifica per i suoi compagni. 39’ st Osakue sv
Corigliano 6 L'unica nota leggermente stonata di una Juve quasi perfetta. Forse stanco e colpito da un caldo allucinante, sbaglia qualche scelta di troppo, non da lui. In quest'occasione, non c'era il suo partner d'accatto preferito, Paonessa, forse anche questo ha contribuito, ma ci si aspetta sempre qualcosa in più da uno dei gioiellini più brillanti in casa Juve.
Salvai 7 Alla prima da titolare è già spettacolo. Mette a referto un assist bello e complicato, un tocco sotto per Santa Maria, bravo a buttarla in porta. Parte centralmente, ma non lascia mai punti di riferimento alla difesa giallorossa, che fatica a prenderlo, soprattutto quando il classe 2009 parte a campo aperto. Esce dal campo stremato, ha dato tutto.
18’ st Yeboah 6 Grauso lo mette in campo soprattutto per provare a sfruttare la stanchezza della difesa della Roma con la sua velocità. Ci riesce più volte, ha anche un'occasione per segnare, non arrivando sul pallone per questione di centimetri.
All. Grauso 8 Anche senza un elemento importantissimo come Paonessa, riesce a vincere. E anche molto bene. Ha costruito una squadra con l'iniziale maiuscola, che sa attaccare e difendere quando c'è da farlo. Ora con l'Empoli ci sarà da divertirsi.
Bouskar 6 Non sempre è perfetto, soprattutto nelle prese, infatti, raccoglie spesso in due tempi. Oltre a ciò, poco da dire sui gol subiti, dove le responsabilità sono più della difesa che sue.
Milocco 6 Da quel lato cerca piuttosto di proteggere la posizione che di sganciarsi, se non sporadicamente o nell'ultimo quarto d'ora, quando inizia a sganciarsi di più, trovando più pericolosità. La fascia destra non ha brillato più di tanto.
Strata 6.5 Sulla sinistra, invece, si gioca meglio e molto è merito suo e della sua intelligenza, abbinata ad un piede delicato e preciso. Esce spesso benissimo dal pressing, trovando la giocata verticale. Proprio così nasce il rigore, con un'imbucata per Sperlonga, che poi viene affossato in area. 36’ st Florio sv
Bonifazi 7 Sbaglia il rigore ma si rifà immediatamente sulla ribattuta, trovando un angolo quasi impossibile. Dietro è coraggioso e piuttosto preciso, anche se sfortunato nella deviazione che ha propiziato il gol di Rigo. Occhio al carattere, però: tra qualche parola di troppo e spinte qua e là, non è sempre pulitissimo. Graziato dall'arbitro in queste circostanze.
Di Marino 6 Non riesce a dare ritmo alla manovra né a limitare i trequartisti bianconeri. Gara complicata per tanti fattori, Scala lo ha richiamato in panchina già nell'intervallo.
1’ st Sperlonga 6.5 Pronti via e conquista subito il calcio di rigore con un bell'inserimento. Tuttavia, con il passare del tempo, scompare dai radar del match a causa dell'ottimo pressing juventino e si vede sempre meno.
Vasta 6 In coppia con Bonifazi cerca di fare il possibile. Da quel lato si vede spesso il duello con Corigliano, dove ha spesso la meglio il centrale giallorosso. Più difficoltà, invece, contro Salvai: la differenza di passo è stato una chiave a favore del calciatore della Juve.
Di Mascio 5.5 Tanti errori, sia di esecuzione che tattici. Diversi i passaggi imprecisi, anche i più semplici. Con l'uscita di Di Marino, Scala lo mette mediano ma, a causa dei ripetuti tocchi sul pallone, finisce spesso per perdere qualche tempo di gioco di troppo. Non la sua giornata.
Proietti 6 Combatte, lotta, vince duelli e cerca di riversarsi in avanti. Ha provato ad essere il box-to-box della Roma, ma le maglie della difesa riescono ad arginarlo nel migliore dei modi. 36’ st Patteri sv
Dal Bon 6 Meglio da punta che da esterno largo a sinistra. Davanti, infatti, tiene tanti palloni e dialoga bene con i compagni, quasi a mo'di falso 9, mettendo anche in difficoltà i due centrali della Juventus. Come ala, invece, non riesce ad esprimersi come potrebbe.
29’ st Tombion 6 Nei 10' che svolge si vede veramente con il contagocce. Dà manforte all'attacco, provando a fare densità in area, ma Giaretta è perfetto e allontana ogni pallone diretto verso di lui.
Guaglione 6 La Roma lo cerca tanto, inizialmente riesce a creare un po' di scompiglio nella difesa avversaria, ma alla lunga diventa leggermente prevedibile. Poco da dire, comunque, sui tanti movimenti, su cui si capisce di che pasta è fatto e di che intelligenza calcistica è dotato.
Russo 5.5 Poco di tutto. Sulla fascia si vede non riesce ad essere quella spinta trainante in più per la Roma. Rigo lo annulla e lo chiude spesso in un fazzoletto, da cui fatica ad uscire.
1’ st Zekaj 6.5 Tra i subentrati sponda Roma, è probabilmente il più creativo di tutti. Con il suo sinistro ha provato ad inventare tracce e spazi, mettendo dentro tanti cross pericolosissimi, su cui Giaretta è stato attento ad allontanare.
All. Scala 5.5 Questa Roma è apparsa stanca e svuotata da idee. I giallorossi non hanno mai trovato sbocchi centrali e hanno, quindi, affidato ogni invenzione agli esterni, che siano quelli alti o i terzini. La Juve è stata superiore in tutto, soprattutto difensivamente parlando: se non fosse arrivato immediatamente il terzo gol, a quest'ora staremmo parlando di un'altra gara.