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Una finale infinta si decide ai rigori: la Spal è Campione d'Italia per la quinta volta nella storia!

Dopo l'1-1 dei tempi regolamentari, i ragazzi di Schiavon esultano dagli undici metri: il Padova ne sbaglia quattro su quattro

Una finale infinta si decide ai rigori: la Spalla è Campione d'Italia per la quinta volta nella storia!

In un vecchio libro - consigliatissimo - si scrive che la risposta alla vita, all'universo e a tutto è 42. Regola universale, funziona ovunque... tranne che a Viterbo. Nei 7140 metri quadrati dell'Enrico Rocchi vale una soluzione diversa, un'invenzione tutta originale. La soluzione alla vita, all'universo e a tutto? Sempre due cifre: il 6 e l'1. Quelle che campeggiano sulla schiena di Jacopo Neri ed Ercole Zanetti, a loro volta gli uomini che decidono il confine tra il bene e il male, tra il giusto e lo sbagliato, tra la vittoria e la sconfitta nella partita infinita. L'ultimo rigore lo calcia il numero 6, due dei tiri dagli 11 metri del Padova li para l'inconfondibile numero 1 (uno durante il secondo tempo, uno nella roulette), per la soluzione a tutti i mali dopo l'1-1 dei tempi regolamentari: per la storia, per lo scudetto. Spal, è tutto vero: sei nella leggenda.

DI TESTA

Di cuore o di testa? Questione di attimi, questione di prendere una decisione in fretta, questione di trasformare un'opportunità in una scelta concreta. Un po' con il cuore, perché in situazioni così in una finale scudetto serve avere le coronarie ben salde. Ma soprattuto, con tantissima testa. E dunque eccoci, con chi ha fatto proprio della testa la via per sbloccare la partita più importante della sua vita: Lorenzo Pegoraro, che all'11' approfitta dell'uscita infelice di Zanetti (scontrato contro Basso e rimasto fuori dallo specchio della porta) e con un colpetto di meningi si prende tutta la scena davanti all'Enrico Rocchi di Viterbo. Di cuore, di testa. È vantaggio Padova. 

Ancora la stessa domanda: di cuore o di testa? Risposta, questa volta lato Spal: di testa, perché sicuramente in situazione così bisogna avere i pensieri in ordine, ma soprattutto con tantissimo cuore. Per riaprire tutto, per liberarsi dalla tensione di due buone occasioni non sfruttate al massimo (al 22' e al 23'), con un tiro al volo che sì, profuma di talento che scorre nelle arterie. Il cross parte da Cassetti, una sbavatura difensiva del Padova consegna al nueve più pericoloso d'Italia la sua occasione d'oro. E allora, come esimersi? Con la testa, con il cuore. Pareggio Spal: è tutto ancora aperto.

DI CUORE

E a proposito di cuore: ce l'avete un bel defibrillatore e un misuratore di pressione? E a proposito di testa: quanto vicino è andato Menotti al raddoppio con quel tocco al 41'? Insomma, la fine del primo tempo non è che il preludio ai secondi, tachicardici, 40 minuti di una finale da esami cardiovascolari immediati. Da dove cominciare? Forse da quel fallo di Neri su Rizzo in area che Vigo di Lodi giudica da rigore? O forse da quella parata salvifica di Zanetti al 3' sul tiro dagli 11 metri proprio di Rizzo? Oppure ancora da quella conclusione stratosferica di Sivierio a 7' che costringe Bensi a una parata da serie A? sono passati solo 10 minuti, e già si potrebbero riempire libri e libri di parole su questo secondo tempo.

Eppure, anche la sintesi è un dono necessario. sorvoliamo l'occasione clamorosa di Paiola, che a porta vuota non riesce ad indirizzare bene il suo pallonetto e lo fa uscire di un millimetro (sfortuna? sicuramente più di un pizzico), tocca lasciar passare pure la testata mancata di Minotti su assist sempre di Paiola al 19' e ci accontentiamo di accennare solamente a quel tiro che esce di un soffio targato Miotto. Andiamo subito al sodo, alla giocata che impone altri 20 minuti di calcio prima di decidere il re d'Italia: al 35' Archetti è vicinissimo alla porta, Zanetti è fuori posizione, interviene un eroico Neri sulla linea di porta a spazzare via. Poteva essere chiusa, e invece... e invece, tra Spal e Padova si va avanti ai supplementari. 

11 METRI

Il titoletto ha spoilerato tutto. No, non bastano i supplementari per le due eterne rivali, impegnate a contendersi il primato anche nel campionato. Non basta la cavalcata di Paiola, interrotto da un grandioso Innocenti. Non basta nemmeno l'idea geniale di Benazzi, che nel secondo tempo supplementare imbecca  Pedriali con un assist perfetto: questioni di millimetri, ma il subentrato della Spal non ci arriva. E allora... 

Di testa o di cuore? Non restano dubbi: a questo punto di cuore, solo di cuore, con tutta l'anima, dando un senso a tutta la fatica di un campiona dominato. Ci pensa lui, il difensore del miracolo nel secondo tempo: il numero 6, Jacopo Neri, mentre Zanetti si ripete e ne tiene fuori un altro dallo specchio della porta. È il trionfo di una Spal che non si arrende mai, una Spal da cuori fortissimi, una Spal che entra nella storia. E poi quel grido del pubblico, il più classico: «Siamo noi, siamo noi... i Campioni dell'Italia siamo noi».

IL TABELLINO

PADOVA-SPAL 1-1 (1-3 dcr)
RETI (1-0, 1-3): 11' Pegoraro (P), 35' Minotti (S).
SEQUENZA RIGORI: Lunardon (P) alto, Cassetti (S) gol, Miotto A. (P) traversa, Nigro (S) parato, Pandini (P) parato, Neri (S) gol, Miotto G. (P) alto.
PADOVA (4-3-1-2): Bensi 7, Dragescu 6.5, Miotto G. 6, Libralesso 6 (5' sts Samartinaro sv), Pandini 6, Innocenti 7, Lunardon 6.5, De Stefani 6.5 (1' st Miotto A. 6), Basso 7 (27' st Agboola 6), Pegoraro 7.5 (27' st Archetti 6), Rizzo 6 (12' st Mazzon 6.5). A disp. Pettenello, Muta, Aprea, Jalba. All. Bedin 6.5.
SPAL (4-3-1-2): Zanetti E. 9, Vecchiatini 7.5, Auxilia 7 (8' st Brusa 7.5), Zanetti M. 7.5 (39' st Nigro 7), Fiorellino 7 (8' st Bertazzo 7.5), Neri 8.5, Zompetta 7 (1' pts Pedriali sv), Cassetti 8, Minotti 9 (22' st Benazzi 7), Siviero 8 (22' st Infantocci 7), Paiola 7.5. A disp. Bergonzini, Bernardinello, Rusticelli. All. Schiavon 9.
ARBITRO: Vigo di Lodi 7.
ASSISTENTI: Giancristofaro di Lanciano e Nappi di Latina.
QUARTO UOMO: Colelli di Ostia Lido.
AMMONITI: Pegoraro (P), Vecchiatini (S), Auxilia (S), Neri (S).
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