Under 17 A-B
18 Giugno 2025
UDINESE-TORINO UNDER 17 A-B • Cekrezi e Visintini, tra i protagonisti indiscussi della semifinale Scudetto
È proprio vero che nel giro di 365 giorni può cambiare tutto, veramente tutto. In modo radicale, in maniera completamente opposta. Dall'inferno dell'uscita agli ottavi di finale, fino al paradiso. Con la differenza che il traghettatore non si chiama Caronte. L'uomo chiave, che spedisce il Torino direttamente in finale, è un essere umano. Ha 17 anni, viene dalla provincia di Napoli e di mestiere fa la mezzala. Il suo nome è Andrea Luongo e presto, probabilmente, il suo nome sarà sulla bocca di tutti. Cantarella di testa apre, il "Puma" Visintini da bomber vero risponde e Luongo dagli 11 metri fa sognare tutta la Torino granata con un 2-1 contro la grandissima sorpresa Udinese. Le favole esistono, la squadra di Rebuffi ne è la prova. E ora l'ultimo step, il più importante: sconfiggere il Milan per cucire il secondo Tricolore della stagione sul petto dei granata.
Un campionato giocato al di sopra di ogni tipo di aspettativa. Da una squadra che l’anno scorso era arrivata terzultima. Da una squadra allenata da un tecnico che sta già facendo parlare di sé, anche per la giovane, giovanissima età: perché sì, Alessandro Gridel ha solo 28 anni. Quella squadra è l’Udinese delle grandi sorprese, ma al tempo stesso l’Udinese dei vari De Paoli, dei vari Carrillo, dei vari Marello. Non proprio giocatori a caso, anzi. Giocatori dal valore immenso. A cui però rispondono i vari Falasca, i vari Bonacina, i vari Luongo. Giocatori della seconda squadra rivelazione dell’anno: il Torino di Rebuffi. Chi attraverso un percorso più tortuoso contro Lazio, Sassuolo e Roma: come i bianconeri. Chi con qualche step in meno, ma al tempo stesso complicato: come i granata nella doppia sfida contro l’Inter ai quarti.
Le due outsider, le due cenerentola d’Italia si presentano allo Stadio “Domenico Francioni” di Latina con un po’ di impazienza, forse dovuta alla smania di arrivare all’ultimo atto: quello che consegnerà a una delle due finaliste il tricolore. Di conseguenza gli animi sono caldi, ma anche tesi. Il gioco fatica a svilupparsi in modo pulito e per la prima vera occasione bisogna attendere una ventina di giri di orologio. Lebrino scambia con Sheji, quest’ultimo lascia partire un bel cross, su cui si avventa Bianchi: il terzino granata colpisce prima Fanin, poi la sfera viene bloccata da Venuti. Brividi, primi brividi. Seguiti però dalla seconda occasione della partita, quella che in qualche modo la sblocca. Il protagonista? Ancora Sheji con un ottimo cross, il suo marchio di fabbrica: da corner il nazionale albanese mette una ciliegina per la testa di Cantarella che, non marcato correttamente da Fanin, fa 0-1 (30’). È vero, l’Udinese non ha ancora calciato in porta. Ma siete a conoscenza del cosiddetto “dodicesimo uomo”? Sì, proprio il pubblico. Che, come fosse un segno del destino, poco prima del gol del pareggio intona un caldissimo “Oh, oh Udine!”. Solo qualche minuto dopo Romanin salta Cekrezi sulla sinistra, poi passa la palla a Visintini: prima di raggiungere l’attaccante friulano la sfera passa sotto alle gambe di Cantarella, poi “il Puma” fa quello che sa fare meglio (44’). La prima frazione di gioco si chiude su un frizzante 1-1.
Come provare a svoltare la partita? A volte bastano solo un nome e un cognome per dare nuovo brio ad una squadra intera. A volte basta solo un pizzico di estro, una grande voglia di fare e una quantità immensa di talento. Il tutto racchiuso in un certo Andrea Luongo, talento classe 2008 e uomo chiave del Torino dal grandissimo estro, che si è messo in mostra anche durante gli Europei di categoria tenuti in Albania nemmeno un mese fa. Che fa il suo ingresso in campo al primo minuto della ripresa, al posto di Sheji. Tuttavia il predestinato di Santanastasia (provincia di Napoli) non si accende immediatamente. Perché l'Udinese attacca forte, andando tre volte vicino alla rete. Prima con una discesa prodigiosa di Fanin sulla destra, con Vettor che in seguito ad una giravolta serve il "Puma" Visintini: l'attaccante bianconero si coordina e calcia al volo, Cereser deve fare gli straordinari per evitare il gol. Poi i tiri da fuori di Ramku e Marello, angolati ma prevedibili, precedono ciò che era nell'aria sin da quando ha toccato con il piede il terreno di gioco di Latina. Andrea Luongo si inventa una magia a fondo campo, grazie al quale si riesce a liberare di due avversari, poi serve Bonacina: l'esterno granata viene steso in area di rigore da capitan Ramku e il direttore di gara indica il dischetto. Dagli 11 metri si presenta proprio lui, chi se non lui: nientepopodimenochè Andrea Luongo. Che con personalità, carattere e intraprendenza piazza la palla sotto alla traversa spiazzando Venuti (24'). L'Udinese fatica a creare, complice anche la grande solidità difensiva dei granata. Anghileri va solo vicino al gol, sfiorando il palo. Durante i 7 minuti di recupero concessi gli animi si scaldano, Turola entra in modo scomposto su Carrillo e viene espulso (46'). Tra lamentele e falli che si susseguono la gara termina: la seconda finalista di Under 17 è il Torino di Rebuffi.
UDINESE-TORINO 1-2
RETI (0-1, 1-1, 1-2): 30’ Cantarella (T), 44’ Visintini (U), 24' st rig. Luongo (T).
UDINESE (3-4-2-1): Venuti 6, Fanin 6 (34' st Mossolin sv), Romanin 7 (40' st Gjergji sv), Cigaina 6.5, Davia 6.5 (34' st Bottacin sv), De Paoli 7.5, Vettor 6.5 (40' st Elezi sv), Ramku 6, Visintini 7.5 (16' st Anghileri 6.5), Carrillo 7, Marello 7. A disp. Pirrò, Magonara, Germinario, Bottaro. All. Gridel 7.
TORINO (4-1-4-1): Cereser 7, Cekrezi 6.5 (25' st Moretti 6.5), Bianchi 7 (40' st Penkov sv), Amisano 6.5, Cantarella 7.5, Carrascosa 6.5, Bonacina 7.5, Ballanti 6.5 (40' st Gori sv), Falasca 6.5 (25' st Reynheim 6.5), Lebrino 7 (13' st Turola 6), Sheji 7 (1’ st Luongo 8). A disp. Martena, Re, Marangon. All. Rebuffi 7.5.
ARBITRO: Pasquetto di Crema 6.
ASSISTENTI: Monelli di Busto Arsizio e Ruocco di Brescia.
QUARTO UOMO: Testoni di Ciampino.
AMMONITI: Amisano (T), Luongo (T), Ramku (U).
ESPULSI: 46' st Turola (T).