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Nessuna chance all'Inter e immediato ritorno in patria, al Mondiale è subito protagonista con un gol all'esordio

Cresciuto nell'altra squadra della capitale Argentina, con "El Más grande" ha trovato la fiducia di cui aveva bisogno

Nessuna chance all'Inter e immediato ritorno in patria, al Mondiale è subito protagonista con un gol all'esordio

MONDIALE PER CLUB • Facundo Colidio, ex Inter, subito a segno con la maglia del River Plate contro l'Urawa Red Diamonds

Chi avrebbe mai detto che un giovane argentino, cresciuto tra le fila del Boca Juniors, avrebbe trovato la sua consacrazione tra i rivali storici del River Plate? Facundo Colidio è l'epitome del calciatore moderno, capace di reinventarsi e trovare la propria strada anche quando il destino sembra volerlo spingere in direzioni opposte. Originario di Rafaela, una cittadina a oltre 500 km da Buenos Aires, Colidio ha intrapreso un viaggio calcistico che lo ha portato a calcare i campi di tutto il mondo, con un passaggio significativo a Milano, sotto l'egida dell'Inter.



UN SUDAMERICANO A MILANO

A soli 17 anni, Facundo Colidio ha fatto il grande salto dall'Argentina all'Italia, un po' come un "sudamericano a Milano", reinterpretando a modo suo il celebre film di Alberto Sordi. L'Inter, per un giovane argentino, rappresenta un tempio del calcio, un luogo dove miti come Zanetti, Cambiasso e Icardi hanno lasciato un'impronta indelebile. Tuttavia, per Colidio, il sodalizio con i nerazzurri non si è mai concretizzato appieno. Nonostante un promettente inizio con la Primavera, dove ha collezionato 55 presenze, 16 gol e 7 assist, vincendo anche il campionato, il Torneo di Viareggio e la Supercoppa, il suo futuro era altrove.



PRESTITI E RINASCITA

Come spesso accade nel calcio, il giovane talento è stato risucchiato nel vortice dei prestiti, un tunnel dal quale si esce solo con una muta completa, cambiando pelle e adattandosi a nuove realtà. Dopo un anno al Sin-Truiden e due stagioni al Tigre, Colidio ha trovato la sua dimensione al River Plate, l'altra metà del cielo calcistico argentino. Qui, il fantasista ha finalmente trovato gli equilibri necessari per esprimere il suo talento. Non un bomber puro, ma un ibrido offensivo capace di muoversi tra le linee, rifinire e creare superiorità numerica con il suo dribbling. Colidio è un fluidificante offensivo per eccellenza, con 25 gol e 7 assist in 90 presenze. Un bottino che parla di un killer instinct ancora in fase di sviluppo, ma con ampi margini di miglioramento, soprattutto nella scelta dei momenti decisivi in partita. Il suo esordio al Mondiale per Club con un gol nel 3-1 iniziale ha dimostrato che il piede è caldo e pronto a colpire. E chissà se il 26 giugno, giorno di Inter-River Plate, non sarà l'occasione per chiudere un cerchio e scrivere un nuovo capitolo della sua storia.



RITORNO ALLE ORIGINI

"Si torna sempre dove si è stati bene", recita un vecchio adagio. Eppure, per Colidio, il ritorno in Argentina ha significato cambiare sponda, passando dagli "Xeneizes" ai "Millonarios". Un cambio di casacca che non ha intaccato il suo amore per il calcio, ma che anzi gli ha permesso di esprimere al meglio il suo potenziale. Al River, Colidio ha trovato un ambiente ideale per crescere e maturare, diventando un punto di riferimento per i compagni e un incubo per le difese avversarie. Facundo Colidio è un esempio di come il calcio possa essere una metafora della vita, un viaggio fatto di sfide, cambiamenti e rinascite. E mentre il mondo del calcio attende con trepidazione la sfida tra Inter e River Plate, Colidio si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua avventura, con il cuore diviso tra passato e futuro, ma con la mente saldamente ancorata al presente.

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