Under 18
18 Giugno 2025
TORINO-ROMA UNDER 18 • Lorenzo Ferraris con la coppa dello Scudetto nella magica notte di Latina
Ci sono notti che non finiscono all’alba. Restano addosso, come l’erba umida di un campo dopo il fischio finale, come il battito accelerato del cuore di un giovane talento che ha appena scritto la pagina più bella della sua storia. Per Lorenzo Ferraris, quella di Latina non è stata solo la notte dello Scudetto Under 18: è stata la risposta a ogni dubbio, la ricompensa silenziosa per ogni passo fatto lontano dagli occhi di tutti. Dai campi del Chieri al ritorno a casa, il suo Torino, dal ruolo di comparsa ai minuti conquistati uno a uno, dalla fatica all’orgoglio: tutto portava lì. Sotto le stelle, con il sudore ancora sulla pelle, una medaglia al collo e un sogno finalmente stretto in tasca. Insomma, una notte - quella della vittoria per 2-1 sulla Roma con un suo gol - da custodire per sempre.
Salto indietro nel tempo, stagione 2022-2023. Sembra una vita fa, ma in realtà è come se fosse l'altro ieri. Lorenzo, dopo tutta una vita nella Scuola Calcio del Torino fin dai Primi Calci e una stagione da comprimario in Under 15, prende una delle decisioni più difficili per un ragazzo pieno di sogni come lui: "scendere" nei Dilettanti. Passa al Chieri, e in Under 16 sotto la guida di Marco Biancardi fa una stagione importante mettendo insieme addirittura 20 gol in appena 15 presenze e arrivando fino alla semifinale regionale del Piemonte persa contro il Lascaris. Un cammino che non passa inosservato, e che convince il Torino a riportarlo subito a casa. E non è che sia tutto rose e fiori: nella passata stagione colleziona infatti 9 presenze con appena 129 minuti giocati. Uno score che avrebbe abbattuto forse chiunque, ma nei "chiunque" non c'è Ferraris. Stavolta Lorenzo rimane, e in Under 18 esplode: 35 presenze, 8 gol, 2353 minuti giocati. In pratica, un titolare inamovibile della squadra che vince poi lo Scudetto di categoria: ah, anche tre convocazioni con la formazione Primavera. Riavvolgendo il nastro, un percorso che fa davvero impressione. Ripensando a quelle prime partite con la maglia del Chieri, diventa difficile pensare che in quel momento della sua carriera una nottata come quella di Latina fosse immaginabile: «Non mi sarei mai aspettato di vivere una serata del genere. Ero più piccolo, al Torino giocavo poco, rimettersi in gioco in una squadra dilettantistica è stata anche un po’ una sfida con me stesso. È servito per far vedere le mie qualità e le mie caratteristiche», le parole di Lorenzo con la medaglia d'oro orgogliosamente sul petto.
TORINO-ROMA UNDER 18 • Emozioni, pensieri, smartphone: Lorenzo Ferraris sdraiato sul prato del Domenico Francioni dopo la festa Scudetto
E chissà cosa gli bolliva nel cuore e nella testa alla fine di una notte che sarà indimenticabile. Il gol che sblocca la partita, la festa Scudetto, la schiena appoggiata sull'erba fresca del Francioni di Latina, il telefono in mano e centomila pensieri (oltre che messaggi). Un epilogo incredibile di una stagione incredibile, nella quale Ferraris si è ritagliato uno spazio da assoluto protagonista: «La mia miglior stagione? Credo di sì, e per questo devo ringraziare Fioratti che mi ha dato sempre fiducia e anche Vegliato: hanno creduto in me, e se ho avuto questo tipo di rendimento è merito loro. Io ho cercato di non mollare mai e di dare sempre il massimo». Le parole di Lorenzo al termine della partita con la Roma sono consapevoli, umili, colme di emozione ma anche di grande fierezza. Perché segnare un gol in una finale Scudetto non è proprio una cosa che capita a tutti, e farlo con alle spalle una storia come la sua aumenta ancora di più l'importanza di ciò che è stato fatto. Normale allora che la dedica sia per chi lo vive da vicino: «Alla mia famiglia, che mi ha supportato in ogni momento: bello o brutto che fosse. Questo gol e questa vittoria è per loro».
Salto indietro nel tempo, di nuovo. Ma stavolta non fino alla stagione 2022-2023, bensì a giovedì 12 giugno, data della finale che ha consegnato al Torino uno Scudetto che mancava ormai da 6 anni. Un titolo nel quale c'è tanto di Lorenzo Ferraris (oltre che di Spadoni, autore del gol vittoria nei supplementari dopo il momentaneo 1-1 messo a segno da Sugamele su rigore), un titolo che arriva al termine di una partita e di un'annata lunga e faticosa ma con il lieto fine per i granata: «In questo momento - il primissimo commento di Ferraris dopo la finale - provo tantissima felicità: abbiamo preparato benissimo questa partita contro una squadra come la Roma che è stata la nostra rivale principale per tutta la stagione. Ce la siamo giocata punto su punto con tanti ribaltoni, l’avversario era tosto ma noi abbiamo dato l’anima, ci siamo aiutati l’uno con l’altro e questo ha fatto sì che alzassimo noi la coppa». Dopo due salti indietro, doveroso anche chiedersi come sarà il passo avanti, l'anno prossimo in Primavera. Ma forse per adesso va bene anche non saperlo. Per adesso va bene anche godersi il momento. Per adesso è giusto coccolare un po' questa fantastica impresa. Pensando al Chieri e pensando al gol - bellissimo tra l'altro - segnato in finale: per il domani c'è tempo, e per uno con la personalità di Lorenzo non sarà certo un problema.