Cerca

Under 17 A-B

È un talento mai visto: il baby fenomeno strega l'Italia e giocherà la terza finale in quattro anni

Dopo una carriera da sotto età, Simone Lontani ora sogna lo Scudetto con il Milan

Simone Lontani

Simone Lontani

La cosa bella della Storia? Che a volte si ripete. Si ripresenta con una manciata di solite costanti, si fa leggere in anticipo e lascia che le sorprese arrivino da altre direzioni: dal destino, dalle stelle, dalla fortuna... chissà. Ti ritrovi a braccia conserte a guardare l'esito dell'ultima pagina del libro e pensi: «Sì, me lo potevo aspettare». Certe cose non cambiano proprio mai. Il sole che sorge, la primavera che arriva - con buona pace di chi dice che non esistono più le mezze stagioni -, la luce del bagno accesa quando sei già sotto le coperte e Simone Lontani che gioca le finali Scudetto. È diventato un appuntamento che quasi quasi ti aspetti, un evento meraviglioso eppure non più sorprendente. Perché quando hai un talento così, va a finire che la ciclicità delle imprese diventa un must e anche la Storia comincia a portarti un qualche tipo di rispetto. 

APPUNTAMENTI

La prima volta successe ormai tre anni fa. Era un pomeriggio di giugno del 2022, con il caldo dell'estate alle porte, con la soddisfazione di un'intera stagione con i più grandi sulle spalle. Un Simone Lontani appena quattordicenne sente bussare alla porta di camera sua. Chi è?. «È la storia che ti chiama». Nella fattispecie, quella volta aveva la forma di una convocazione da sotto età con l'Under 15 del Cesena per giocarsi la finale con il Bari. La 19 sulla schiena, la leggendaria vittoria dei suoi guardata tutta dalla panchina, eppure esserci, con la netta sensazione addosso che la Storia non si sarebbe scomodata ad arrivare fin là se non ne fosse davvero valsa la pena. Aveva ragione: quello era solo il primo di una piacevole serie di appuntamenti. 

La seconda volta successe 727 giorni dopo. Sempre un pomeriggio di giungo, sempre con il caldo dell'estate alle porte. Ne erano successe di cose nel frattempo: il passaggio al Milan, la buona stagione giocata in Under 15 (17 presenze e 6 gol in campionato) e la gran conferma in Under 17 l'anno successivo con 13 gol (ancora da sotto età, che abitudine deliziosa), il sogno Scudetto sfumato ai quarti l'anno prima, l'Under 16 che richiede i suoi servigi per le fasi finali. Di nuovo quel ticchettio alla porta di camera sua. Il rumore gli ricorda qualcosa, ma si rende conto di tutto solo quando apre a riconosce la faccia della Storia: «Tocca di nuovo a te». Il secondo appuntamento è tutta un'altra cosa: titolare, gol, partita riaperta contro l'Atalanta dei miracoli. Sfugge di nuovo quello Scudetto, strappato dalla doppietta di Isoa e da Michieletto, ma quella sensazione addosso si ripresenta: non avrebbe fatto tutta quella strada, la sua amica Storia, se non ci fosse un lieto fine. 

METAMORFOSI

Alcuni dicono che la terza è quella buona. Altri staranno facendo i dovuti scongiuri. Ma non serve fare il passo più lungo della gamba, non c'è bisogno di affacciarsi a quello che sarà domani, inutile fare pronostici. Perché in queste ore, la Storia ha bussato di nuovo alla porta di Simone Lontani. Il solito ticchettio, la solita faccia, il solito cliché: «Hai una finale da giocare». Il sorriso è sornione: sa già tutto, in fondo fin lì ce li ha portati luiSimone Lontani, l'uomo del 4-2 in semifinale contro la Juvenuts. Prima il gol-poesia che piazza per il 2-0, poi l'assist che sa di calcio allo stato puro che consegna a Tartaglia per il 3-0.

Simone Lontani durante il match contro la Juventus

Insomma, questa volta Simo l'ha anticipata: sapeva che la Storia si sarebbe ripetuta ancora, sapeva che sarebbe tornata con una nuova convocazione e ha preso la decisione forte di fare tutto da solo. Dopo 16 gol in 23 presenze, dopo le tre volte con la Primavera e le due con l'Under 18, dopo una stagione perfetta, ora il capitano vuole chiudere i conti con la sua amica di vecchia data. Ma no, non serve fare il passo più lungo della gamba: siamo già davanti a una metamorfosi bella e buona. Tre intensi appuntamenti più tardi, la Storia si trasforma in leggenda e consegna al suo prediletto preziose pagine bianche e una boccetta d'inchiostro nuova di zecca. Come a dire: «Amico mio, adesso tocca a te». 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter