Under 17 A-B
19 Giugno 2025
JUVENTUS-MILAN UNDER 17 A-B • Giovanni Renna, alla sua seconda stagione come head coach della panchina dell'Under 17 rossonera
Un passettino alla volta, un gradino dopo l'altro, un miglioramento leggero ma sostanziale da una stagione a quella successiva. Un miglioramento che in realtà tanto leggero non è: perché arrivare ai quarti di finale è una cosa, centrare una finalissima per lo Scudetto è tutto un altro discorso. Giovanni Renna e il Milan stanno scrivendo una storia bellissima. Cominciata l'anno scorso, quando con i 2007 il Diavolo arrivò tra le migliori otto d'Italia, proseguita quest'anno con i 2008 portati fino a quella che venerdì sera (calcio d'inizio alle ore 20 al Benito Stirpe di Frosinone) sarà la partita più importante per il tecnico campano. L'avversario sarà il Torino, in ballo ci sarà il Tricolore: un'impresa che al Milan non riusciva da 11 anni. Mica pochi.
Erano altri tempi, c'erano altre persone, ed era quasi pure un altro calcio. Stagione 2013-2014, il Milan che arriva fino alla finale di Montepulciano e che si arrende ai rigori (dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari) all'Inter in uno dei derby più sentiti e tirati della storia giovanile recente delle due società. A giocare erano gli Allievi 1997: tra i nerazzurri c'erano Radu in porta (con Di Gregorio in panchina…) e Federico Dimarco sulla fascia sinistra, nel Milan in attacco c'era un giovanissimo Patrick Cutrone che giocava con i ragazzi di un anno più grandi di lui. Sulla panchina rossonera c'era invece Omar Danesi, poi diventato tra le altre cose anche vice di Andrea Stramaccioni al Panathinaikos, allo Sparta Praga e in Iran all'Esteghlal (e quest'anno vice di Stefano Vecchi al Vicenza in Serie C). Undici anni dopo, la mano sulla finale del Milan è invece quella - evidente, sapiente, sicura - di Giovanni Renna. Che centra un grande traguardo al secondo anno da allenatore in categoria grazie a un fantastico 4-2 sulla Juventus di Matteo Cioffi, fratello di Michele già tecnico dell'Udinese e del Verona in Serie A. Un Renna evidentemente soddisfatto a fine partita, anche aldilà di quello che è stato il risultato ottenuto contro la formazione bianconera: «Il direttore, Vincenzo Vergine, ci ha chiesto fin dal primo giorno di migliorare ogni singolo calciatore a livello individuale e penso che l’obiettivo sia stato raggiunto dopo 11 mesi di lavoro e di grandi sacrifici», le sue parole nell'immediato post partita.
JUVENTUS-MILAN UNDER 17 A-B • Matteo Cioffi e Giovanni Renna prima della semifinale
L'anno scorso il percorso dei 2007 si interruppe ai quarti con la Roma, stavolta il percorso non è ancora finito ed è comunque arrivato fino all'ultima curva. Il tutto grazie a un cammino netto - 18 vittorie, 6 pareggi e solo 4 sconfitte - ma anche grazie a un po' di lucida follia. Di una squadra che sa proporre calcio (merito di Renna), che è messa bene in campo (merito di Renna) e che sa sia dare spettacolo - vedi il primo tempo della semifinale, chiuso con un clamoroso 3-0 - che togliersi dalle situazioni difficili: lo sa bene la stessa Juventus, che era riuscita a portarsi sul 3-2 grazie alla doppietta di uno scatenato Elimoghale ma che poi ha incassato il ritorno dei rossoneri, capaci di mettere il risultato al sicuro con La Mantia, e lo sa bene l'Empoli, che nel ritorno dei quarti si era portato in vantaggio di tre gol dopo aver perso 1-0 all'andata ma è stato costretto infine ad arrendersi a Cullotta e Pisati per il ribaltone del Diavolo. Segnali di personalità, che Renna analizza così: «Il gruppo è forte e ha coraggio: è una grande soddisfazione vedere ragazzi di talento che lottano su ogni pallone, non è una cosa scontata. Ora però la testa deve essere già alla finale, che sarà una partita ancora più difficile». Insomma, focus puntato sempre sulla Mole: ma la Juventus è già il passato, il futuro - decisamente prossimo - si chiama Torino. E c'è un sogno da realizzare.