Under 14
20 Giugno 2025
Cristian Fradegrada, Atalanta
Lo sguardo fiero, la maglia nerazzurra cucita sul cuore e una promessa sussurrata a un nonno che oggi lo guarda da lassù. Cristian Fradegrada, classe 2011, ha fatto il suo ingresso a Zingonia con la leggerezza di chi sa quanto ha dovuto lottare per arrivarci. Il suo è un viaggio iniziato tra le ombre del sacrificio e il chiarore di un sogno condiviso. Un sogno che profuma di famiglia, di spalti e domeniche passate a tifare Inter con il nonno, nerazzurro di cuore, che non ha potuto assistere al grande approdo del nipote tra i professionisti, ma che resta la scintilla dietro ogni passo, ogni allenamento, ogni vittoria. La firma con l’Atalanta, arrivata appena due mesi dopo la sua scomparsa, è un traguardo che ha il sapore agrodolce delle cose meravigliose che arrivano troppo tardi per qualcuno, ma nel tempo giusto per chi le ha meritate davvero.
La strada verso Bergamo non è stata affatto lineare. Cristian ha conosciuto presto il dolore dell’infortunio: due fratture in un mese e mezzo hanno rallentato il suo primo passaggio a Zingonia, costringendolo a ripartire dal Fanfulla, giocando due anni sotto età. Poi la chiamata della Pergolettese, fondamentale per la sua crescita: lì, da difensore centrale, segna 15 gol in un solo anno con l’Under 13. Numeri che attirano l’interesse di Inter, Cremonese, Monza e naturalmente Atalanta, che decide di puntare su di lui. Oggi Cristian veste con orgoglio la maglia nerazzurra della Dea: carattere forte, determinazione feroce e una voglia matta di far vedere di cosa è capace.
Fisico imponente — 182 cm — ma gambe rapide e testa lucida. Cristian è un difensore centrale che unisce forza aerea e intelligenza tattica, aggressivo nell’uno contro uno, letale nell’anticipo e preciso nel posizionamento. La sua crescita è costante, sostenuta da un’ambizione che non si lascia tentare da sirene esterne: Bergamo per lui è casa, Zingonia è il punto di partenza di un sogno che ora è tutto suo e che dovrebbe ora continuare con un rinnovo biennale. Ma con un pensiero, sempre, rivolto in alto. Verso quel nonno che, da qualche parte, starà sorridendo fiero.