Under 17 A-B
21 Giugno 2025
TORINO UNDER 17 • Manuel Carrascosa, autore di una partita perfetta nella finale Scudetto contro il Milan
Arrivare da un paese lontano, ma vicino allo stesso tempo. Per cultura, per il modo di vivere il calcio, per tante altre cose: si parla della Spagna. Sta di fatto che non è mai semplice ambientarsi. Compagni nuovi, campionato nuovo, caratteristiche differenti. Ma niente paura. Tutte parole quasi superflue per Manuel Carrascosa, difensore classe 2008 arrivato in punta di piedi dall'Espanyol l'estate scorsa. Arrivato nella città della Mole, nella metà granata, quella del Torino. Prestazioni difensive di classe, da fenomeno, in coppia con Cantarella. Chiusure magistrali, che hanno già fatto impazzire l'Italia intera. E se ci aggiungiamo anche uno Scudetto da protagonista al primo anno nel Bel Paese, beh, che dire...
"El conquistador" che, tradotto in italiano, significa il conquistatore. Ma di cosa? Di mondi, di universi, di galassie. No, andiamo con calma, piedi ben saldi per terra. Manuel Carrascosa è un giovane di soli 16 anni, ma ha già vissuto molte realtà. Si parla del Real Madrid, con cui ha giocato fino a due anni fa. Si parla dell'anno della consacrazione, quello trascorso a Barcellona, all'Espanyol. Ed infine, l'esperienza più recente: quella con il granata addosso, nel Torino di Rebuffi. Cercato, voluto fortemente e preso dai piemontesi in estate, la prima stagione l'ha visto subito protagonista con la bellezza di 30 partite giocate. Non da tutti, proprio non da tutti. Conquistatore di palloni, di zone di campo e... di Scudetti.
Manuel Carrascosa in azione durante la finale Scudetto, che lotta con il terzino sinistro rossonero Edoardo Tartaglia
La notte dei talenti, la parata delle stelle, la finale delle finali. Per un epilogo epico, storico, indimenticabile. Con la sua possenza, con la sua pragmaticità nelle chiusure, con la sua intelligenza tattica. Manuel Carrascosa nella finale Scudetto contro il Milan fa tutta la differenza di questo mondo: è una muraglia insormontabile. Impenetrabile, efficace nelle scelte, per ben 120 minuti. E poi, quando c'è da festeggiare, ovviamente è il re. Maglia subito tolta, abbracci a più non posso con i compagni. Poi si presenta per primo per prendere la medaglia d'oro, quella tanto attesa e sognata, con carattere e determinazione. La stessa che mostra in campo, praticamente sempre. Perché Carrascosa è così. Serio e concentrato per 120 minuti, poi un sorriso a 32 denti e un "Vamos!" urlato a squarciagola, per un finale sconcertante. Diciamo che ci sono prime volte leggermente peggiori...