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Under 17 A-B

I miracoli del portiere e il cucchiaio del gioiellino granata: gli eroi dello Scudetto del Torino!

Luongo glaciale con lo scavetto, Cereser un muro, Cantarella fotonico! Nel Milan Lontani colpisce due legni, ma non basta

Lontani e Cekrezi

MILAN-TORINO UNDER 17 A-B • Lontani e Cekrezi, protagonisti della finalissima Scudetto

Il Torino sale sul tetto d’Italia e conquista il suo sesto Scudetto di sempre in Under 17 A-B, che mancava da 45 lunghissimi anni. Dopo l'equilibrio nei quattro tempi, la lotteria dei rigori sigilla l'impresa granata, la seconda dell'anno in seguito a quella dell'Under 18 contro la Roma. Rimarranno impressi nella storia i miracoli di Cereser, le chiusure straordinarie della coppia difensiva formata da Cantarella e Carrascosa che hanno fermato il Milan, ma soprattutto il cucchiaio dal dischetto di Andrea Luongo, che vale il sogno di una vita intera. Ecco le pagelle della finalissima.

PAGELLE TORINO

Cereser 9 Si presenta con una parata clamorosa sul bel colpo di testa di Lontani, che sa molto di miracolo. Pochi minuti più tardi vola su un cross pericolosissimo provato da Pandolfi. Insomma, il Milan ci prova in tutti e quattro i tempi, ma è impossibile fargli gol. Decisivo su Borsani, che ipnotizza dagli 11 metri

Cekrezi 6.5 Il capitano del Toro, nel primo tempo, svolge una prestazione nel segno dell’accortezza, anche se qualche volta di troppo concede spazio per crossare a Tartaglia, che crea tanti pericoli. La ripresa comincia con un brivido creato da Lontani, poi è costretto ad uscire per un problemino. Alla fine, ciò che conta, è che alza la coppa al cielo.
38’ st Moretti 6.5 Buon lavoro sulla corsia di destra. Arriva un paio di volte sul fondo per sganciare in mezzo qualche traversone. Da evidenziare anche l'attenzione dietro. Occasionissima nel finale sul calcio d'angolo battuto rasoterra da Bonacina, in cui, disturbato da un avversario, non riesce a calciare con forza da pochi metri.
Gori G. 6.5 Da quella parte c’è un La Mantia indemoniato ed incandescente. E quando hai un avversario così forte da affrontare, è tutto più complicato. L’ex Empoli, fa il possibile, anche se fatica a prendergli le misure e, alla fine, il milanista ha la meglio in quasi ogni dribbling tentato. Anche in marcatura non è perfetto: al 31’ se lo perde, viene salvato dal palo colpito di testa dal rossonero.
21’ st Bianchi 7 Con l’espulsione di Vechiu deve fronteggiare un “problema” in meno. Infatti, il Milan rinuncia ad attaccare sulla corsia destra, in questo modo, il 15 ha tanto spazio e tempo per ragionare. Dimostra personalità, battendo e trasformando il quarto rigore dei granata.
Amisano 7 Per 180 minuti si trasforma nell’ombra di Pandolfi, che segue a uomo con una marcatura pressoché asfissiante. Quando il Toro gioca la sfera, è l’incaricato a far cominciare la costruzione con la sua impostazione piuttosto lucida e precisa, dettando i tempi della manovra. Scaltro anche nel non possesso sulle seconde palle. 
Cantarella 9 Lo scorso anno perdeva la finale Regionale con il Lascaris contro il Chisola, ora vince lo Scudetto con il Toro. Una favola. Concentratissimo e coraggiosissimo. Due superlativi, come la sua performance pazzesca in questa finale. Per tutta la gara è attento nel seguire dappertutto Lontani: non è una casualità che rompa la linea di difesa per tallonare da vicino il 9, arrivando anche nella metà campo avversaria. Mette sempre una pezza su quei palloni vaganti e pericolosi dalle parti di Cereser, serrando con la chiave la sua porta.
Carrascosa 8 Si pensa tanto - giustamente - all’estrema qualità degli attaccanti granata, ma è impossibile non citare la solidità difensiva dello spagnolo, uno dei migliori in campo, sempre, sia in campionato che in questa finale. Non sbaglia un intervento in chiusura, mettendo a volte da parte l’eleganza, ma facendo emergere un’assoluta efficacia nelle scelte. È il centrale di difesa che tutti gli allenatori vorrebbero avere.
Sheji 6.5 Partita di enorme sacrificio. Rebuffi lo schiera, per scelta tattica, in una posizione per lui - che è un esterno destro - inedita, da trequartista, soprattutto per provare a limitare le invenzioni del play rossonero Arnaboldi. Supera con buoni voti il compito, facendo prevalere l’attenzione a discapito delle sue solite giocate illuminanti, che prova perlopiù da fermo.
1’ st Luongo 8.5 Rebuffi lo protegge per il secondo tempo, lui risponde nel momento più importante con classe e personalità. Entra nella storia del Toro con un rigore perfetto, un cucchiaio delizioso, che vale il tricolore. Quando il pallone scotta, ci pensa sempre lui. L’ammonizione presa appena entrato in campo su Tartaglia non gli pesa, tra le linee cerca, come al solito, di nascondere il pallone agli avversari, riuscendoci. Nel segno della perfezione.
Ballanti 7.5 Concentra le sue forze sulla fase difensiva. L’8 granata, infatti, è chiamato frequentemente ad aiutare Cekrezi da quella parte, che vede arrivare Tartaglia e Plazzotta. Miracoloso al 37’ del secondo tempo con una scivolata provvidenziale su Pisati diretto in porta. Perfetto il primo rigore della lotteria.
Reynheim 7 Davanti ingaggia duelli fisici straordinari con i difensori milanisti, che inizialmente non gli lasciano né spazio né tempo per pensare a cosa fare. Ma quando il 9 vede spazio, sfiora il gol, dopo essersi liberato con un gran dribbling di Cullotta, con un tiro clamoroso verso l’incrocio dei pali al 28’ che, comunque, resta la sua unica occasione del match.
21’ st Falasca 7 Un bel colpo di testa con cui sfiora un gol a 10’ dalla fine e tanto duro lavoro contro la retroguardia del Milan. Poteva sicuramente fare meglio al 13’ del primo tempo supplementare, quando prende posizione su Cullotta, ma con l'esterno e davanti allo specchio, calcia fuori. Glaciale, invece, per il secondo rigore del Toro.
Penkov 6.5 A centrocampo fa la legna. Il bulgaro è importante per quel lavoro sporco di interdizione e di supporto ai compagni, in special modo a Gori nel raddoppio su La Mantia. Con il pallone tra i piedi non si vede molto, ma riesce a dare manforte in protezione.
29’ st Lebrino 6.5 Subentra con buon piglio e si vede subito con un gran cross direttamente sulla testa di Falasca che sfiora il gol, poi esce un pizzico di nervosismo, tant'è che il suo allenatore lo richiamerà in panchina.
1' sts Mukerjee sv Si fa notare in quell'occasione clamorosa per Pisati, in cui riesce a stargli dietro e cercare di sporcagli la coordinazione. Ci mette tanto del suo per salvare il risultato. E lo Scudetto.
Odendo 6.5 Come per Sheji, Rebuffi ha bisogno del suo spirito di sacrificio. Viene schierato come seconda punta al fianco di Reynheim, e non nel suo ruolo abituale di ala d’attacco. Le difficoltà si percepiscono in diversi aspetti: nella protezione del pallone, nel corpo a corpo con gli avversari, nella presa di posizione. Spesso finisce per pestarsi i piedi con i suoi compagni e, tra alcune giocate imprecise e qualche controllo di troppo, non sempre riesce a portare i frutti sperati.
1’ st Bonacina 7 Un ingresso travolgente. Gli basta un quarto d’ora per risultare decisivo. Prende palla, si invola verso lo specchio, Vechiu - già ammonito - lo trattiene e viene, quindi, espulso. Sliding doors della finale. Il suo impatto è del tutto positivo, largo a sinistra riesce ad essere pimpante e creativo.
All. Rebuffi 10 Dall'Alessandria allo Scudetto cucito sul petto con il Toro. Schiera una formazione titolare piuttosto inedita, un 4-3-1-2 con cui cerca di difendere, a specchio, le avanzate del Milan. Avrà ragione lui. Da sottolineare l’immenso sacrificio da parte dei suoi elementi, forse la vera chiave del trionfo, che hanno difeso da vera squadra contro un buonissimo Milan. Ogni calciatore ha messo un pezzo del puzzle, che alla fine forma uno Scudetto bellissimo.

Gli 11 titolari del Torino nella finalissima Scudetto

 

 


PAGELLE MILAN

Pittarella 6.5 La sua è praticamente una classica giornata d’ufficio, in cui tra i pali svolge l’ordinaria amministrazione. Costretto a metterci i guantoni solamente su un tiro di Reynheim e su un tentativo di gol olimpico di Sheji. Sicuro ed attento in ogni uscita in presa alta. Niente da fare ai rigori, il Toro è troppo perfetto.
Vechiu 6 Un’ingenuità gli costa carissima. Già ammonito, prende il secondo cartellino giallo trattenendo Bonacina. Deve lasciare i suoi in 10 uomini
Tartaglia 7 I suoi cross sono una spina nel fianco per tutto il Toro, in particolare per Cekrezi che, spesso, gli lascia fin troppo spazio per controllare e mettere dentro in modo preciso. Sulla sinistra è come se fosse un’ala d’attacco aggiunta. E con il suo piede è tutto più facile.
25’ st Borsani 6.5 Più difensivo rispetto al compagno, ma era ciò che serviva ad un Milan rimasto in 10 uomini in un momento clue. Pesa, invece, il rigore sbagliato, o meglio, parato da Cereser.
Cullotta 7 Dal basso il Milan comincia sempre bene e molto è merito suo. Nel primo tempo viene saltato una sola volta da Reynheim che, a parte in quest’occasione, poi chiude costantemente e fa stare tranquilli i suoi.
Valeri 7.5 Numero di errori? Zero. Praticamente impeccabile in tutti gli interventi, basta chiedere ad Odendo che, in virtù della solidità del 5 rossonero, non ha praticamente toccato la sfera. Si immola ad ogni tentativo del Toro. Il Milan ha il suo veterano in difesa. Anche con l’ingresso di Falasca, il risultato non cambia. Perfetto dagli 11 metri in occasione del primo penalty.
Arnaboldi 6 Non gioca la semifinale per impegni scolastici. Si presenta alla finalissima Scudetto con la testa un po' staccata, come fosse sulle nuvole. Qualche errore di troppo in fase di impostazione, non riesce a tenere il pallino del gioco come fa solitamente. (14’ pts Cisse sv).
La Mantia 6.5 Sulla destra è un iradiddio. A Gori sarà venuto in mal di testa dopo qualche tunnel e le sue solite sgasate sulla fascia. Diverse volte mette in difficoltà Cereser e l’intera catena difensiva del Toro. Da sottolineare il sacrificio nel secondo tempo, quando va a “sostituire” l’espulso Vechiu, abbassando il suo raggio d’azione. Anche lui, però, prende un giallo ingenuo, simulando un contatto in area contro Bianchi.
1’ pts Nolli sv Una buona mezz'ora sulla destra, in cui cerca di limitare quanto possibile Bonacina.
Plazzotta 7.5 Un box-to-box all’inglese. La tanta corsa si traduce con i numerosi palloni recuperati in mezzo al campo, che si uniscono ai suoi soliti inserimenti dentro l’area avversaria. Ha provato spesso ad inventare con il suo sinistro, mandando diverse volte fuori tempo Ballanti e compagni.
Lontani 7 Due legni colpiti, un colpo di testa su cui Cereser ci arriva con un miracolo. Davanti è l’uomo più pericoloso di tutti, solo la dea bendata e i miracoli del portiere granata gli hanno impedito di trovare la rete che tutta la Milano rossonera sognava. Gli si può recriminare ben poco.
20’ st Pisati 6.5 Come unico riferimento offensivo riesce a creare tanto scompiglio nella difesa granata stanca. Dopo pochi istanti manda in tilt mezza difesa ma, a due passi dalla porta, viene bloccato da un enorme intervento di Ballanti. Pesa quel gol sbagliato da pochi passi nel secondo supplementare, una chance colossale. Il rigore però è da campione.
Pandolfi 7 Dietro le punte è ben marcato da Amisano, che gli lascia pochissimo spazio per inventare nell’ultimo terzo di campo. Delizia a sprazzi con la sua qualità, nella ripresa è costretto ad abbassarsi per cercare di mantenere l’equilibrio nell’assetto rossonero. (14’ pts Grassini sv).
Zaramella 6.5 La sua imprevedibilità e la sua caratteristica nel non lasciare nessuna traccia sono fondamentali per la manovra offensiva milanista. L’intesa con Lontani è meravigliosa, quando uno lavora con la squadra, l’altro si butta dentro l’area per cercare di intervenire sui cross. La loro è un’intesa unica. Nel finale sfiora il gol della vittoria sul bel cross rasoterra di Plazzotta, su cui tuttavia non arriva per una questione di millimetri.
All. Renna 6.5 Il suo Milan, bisogna dirlo, è stato anche piuttosto sfortunato. Due legni, qualche miracolo di Cereser. Il rosso per Vechiu ha determinato senza dubbio la gara, anche se i rossoneri hanno continuato a spingere, senza trovare il gol vittoria, sfiorato da Pisati.

Gli 11 titolari del Milan nella finalissima Scudetto

ARBITRO

Polizzotto di Palermo 6.5 Poco da dire sulla direzione della gara. Corretta la decisione del doppio giallo su Vechiu, mentre invece manca un giallo a Lebrino dopo una reazione piuttosto vistosa ben lontano da zone di campo pericolose.

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