Under 16 A-B
24 Giugno 2025
JUVENTUS UNDER 16 • Davide Marchisio, figlio del "Principino", vincitore del suo primo Scudetto
Davide Marchisio non è soltanto il figlio di una leggenda. È un talento che ha saputo crescere nell’ombra di un cognome pesante, trasformandolo in ispirazione. Con il numero 8 sulle spalle e il cuore pieno di Juventus, ha dimostrato che il suo percorso non è un’eredità, ma una conquista. Nella notte della finale Scudetto, quella in cui ogni sogno infantile si trasforma in qualcosa di reale, Davide ha brillato di luce propria. Con personalità, classe ed equilibrio, ha inciso nei momenti che contano. Tocchi raffinati, letture intelligenti, giocate che raccontano molto più di una semplice azione: raccontano identità, appartenenza, maturità. In un centrocampo fatto di forza e ritmo, lui è stato l’anima silenziosa, il dettaglio che fa la differenza. In quella notte, sotto il cielo di Frosinone, è nato un nuovo "Principino". E questa volta, il trono lo ha guadagnato da sé.
Sette Scudetti in Serie A, quattro Coppe Italia e tre Supercoppe italiane. Non solo semplici numeri accostati a delle competizioni, bensì il palmarès di una leggenda della Juventus: Claudio Marchisio. Dieci anni con la maglia bianconera incollata alla pelle, come fosse un secondo strato. E nel 2009 la nascita del primo figlio, Davide. Chiamato così per rendere omaggio ad un suo grande amico, scomparso prematuramente a soli 17 anni, nel 2004. Ma spesso è il cognome quello che ha un peso specifico maggiore, quello che spesso crea aspettative alte, quello che spesso procura critiche gratuite. Nel caso di Davide, però, il tutto è amplificato e raddoppiato. A pesare non c'è solo il cognome, perché sulla schiena porta anche il numero 8, proprio come il papà. Il risultato? Sicurezza e maestria sia da mezzala che da trequartista. Fare le cose con la calma necessaria. Con la leggerezza mentale adatta, con l'eleganza degna del figlio del "Principino". Il tutto, dentro e fuori dal campo.
Davide Marchisio che bacia la coppa nel post-partita durante i festeggiamenti
Quel tocco di tacco. Dopo 24 minuti dall'inizio della ripresa. Morbido, sinuoso, perfetto. Sinonimo di coesione e sintonia col compagno di squadra, in questo caso Corigliano, che poi ha scaraventato la palla all'incrocio dei pali. Sinonimo di qualità, di avere un occhio verso il futuro a breve termine, di aver già compiuto quello step in più rispetto a molti coetanei. In un centrocampo fisico, di qualità, lui riesce ad esprimersi al meglio. Brancato mette ordine e fa il geometra, Giambavicchio corre a più non posso e ci mette la quantità. Lui lavora nelle piccole cose, nei dettagli, quelli che contano. Perché sì, è proprio vero che la verità si nasconde nei dettagli. Quelli piccoli, quelli minuscoli, quelli che ti permettono di vincere uno Scudetto dopo 8 anni. Nella notte della finalissima contro l'Empoli, nella notte tanto attesa, ecco che Torino ha un nuovo "Principino": si chiama Davide Marchisio, di mestiere fa quello che faceva papà Claudio fino a poco tempo fa.