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Under 15 A-B

È il re di tutti i bomber! Segna a raffica, vince due Scudetti leggendari e conquista ancora l'Italia

"Pippo-Gol" Serantoni è inarrestabile, con 25 gol ha trascinato l'Inter ad un altro Tricolore

Filippo Serantoni

INTER UNDER 15 • Filippo Serantoni, protagonista nella finale Scudetto con il gol che apre la partita

Sotto il cielo di Rieti, è ancora una volta il suo nome a brillare più di tutti. Filippo Serantoni, per tutti ormai “Pippo-Gol”, ha riscritto la sceneggiatura di un sogno già vissuto, ma mai uguale. Il suo istinto da bomber, la sua fame mai sazia e quella capacità innata di materializzarsi dove il gol chiama: tutto è tornato a galla nella notte più importante, la notte della finale Scudetto. Già decisivo un anno fa, si è ripetuto con la stessa forza, la stessa eleganza, la stessa cattiveria. Il suo sigillo ha aperto la partita, ha spalancato le porte del trionfo per l’Inter, ancora una volta. È lui l’attaccante totale, il terminale di un’idea di gioco, il cuore pulsante di un gruppo straordinario. In campo combatte, crea, finalizza. Fuori, incarna un esempio raro di determinazione e costanza. Due scudetti in due anni, da protagonista assoluto. Il destino sembra aver scelto la sua firma per le notti che contano. E quando conta, Pippo-Gol c’è. Sempre.

"PIPPO-GOL"

Partiamo dal principio, dagli albori. Partiamo dalle radici, dalle parti di Zingonia, in provincia di Bergamo. Luogo risaputamente stracolmo di talenti, luogo da cui l'Inter ha attinto tanto negli ultimi anni. Sì, sembra quasi un paradosso che, tra i ragazzi che abitano nei dintorni del Centro Sportivo dell'Atalanta, la Dea si sia fatta scappare una miriade di giovani prodigi. Tra cui proprio "Pippo-Gol" Serantoni. Un soprannome affibbiatogli a partire dalla passata stagione, quando nella finalissima Scudetto contro l'Hellas Verona apriva la partita dopo soli 4 minuti con un gol. E dopo altri 8 minuti, siglava una doppietta valida per il 3-0. Il gol della sicurezza, il gol che lo scorso 26 maggio ha regalato all'Inter la prima gioia, immensa. La stessa che si è ripresentata a distanza di un anno, con la stessa costante. Quel ragazzo col numero 9 sulla schiena, che lotta su ogni pallone, come fosse l'unica cosa che conta. Quel ragazzo arrivato dalla Virtus Ciserano Bergamo solo due estati fa, in punta di piedi, con un solo obiettivo in testa: far innamorare tutti a suon di gol.

Filippo Serantoni che tiene in mano la coppa al fianco del compagno e amico Ettore Bagnara

GOL NEL SANGUE

Quel pallone per lui non è mai scottato, nemmeno nelle occasioni più importanti. Quelle tese, quelle dove il campo sotto i piedi diventa pesante e la mente non riesce a ragionare come dovrebbe. Perché lui il gol lo ha nel sangue. Lo sente, lo percepisce, ha come dei radar che gli permettono di inquadrare lo specchio della porta. Fa a sportellate, sbraccia, lotta. Fa sponde, lavora spalle alla porta, si inserisce alle spalle dei difensori. Segna di testa, in rovesciata, in tutti i modi. È un attaccante completo, totale. È un imprescindibile. Non a caso è il giocatore più utilizzato in squadra, con un gol ogni 77 minuti. Venticinque, 25, più di venti, tanti, tantissimi. Modi differenti per riferirsi a una cosa sola: i gol segnati da Filippo Serantoni in stagione. Dominante, puntuale, costante. Tre caratteristiche che vorrebbe avere ogni attaccante che si rispetti. Tre caratteristiche che ti permettono di fare la differenza. Come al 31' minuto della finale Scudetto contro la Fiorentina, dove sbuca alle spalle di Innocenti e segna l'1-0. O come nell'occasione avuta nella ripresa, dove ha spaccato il palo dopo una deviazione di Rosi. Campione d'Italia, di nuovo, per la seconda volta di fila. La firma sulla partita la mette sempre, non esiste alternativa. Signore e signori, sua maestà Pippo Serantoni.

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