Under 15 Femminile
26 Giugno 2025
MILAN • Elshamy e Ferranti
Il punto di domanda che campeggia sul primo tempo, il punto definitivo che cala al Roberto del Bianco nei successivi venticinque minuti, i tre puntini di sospensione che lasciano al popolo rossonero quella dolcissima sensazione di attesa durante tutto l'ultimo atto. È un compito di grammatica completo di tutte le sue parti, una splendida interrogazione da 10 e lode. Nel campo più difficile, contro l'avversaria più tosta (la Juventus delle meraviglie) e per entrare definitivamente nella storia, il Milan fa tutto giusto e firma un 2-1 che è già iscritto nelle stelle. Un 2-1 confezionato dalla giocatrice più iconica - Angelica Ferranti -, coltivato dalle parate della Spiderman di Milano - Matilde Salvalaggio -, fatto fruttare dagli schemi dello stratega del Vismara - Simone Sacchi. Dimenticate pure i tempi verbali: queste ragazze ne hanno del tutto annullato la valenza. Perché? Semplicemente, perché questo Milan è stato, è e sarà il più forte d'Italia.
Siamo partiti con la gramatica e la punteggiatura, ora continuiamo con la matematica. 2+2 =4, 3 alla seconda = 9, 6 diviso 2 = 3. E Marinari + Carco = pericolo. Come un’equazione matematica, come una conseguenza necessaria. Lo impara alla grande la Juventus, che dopo il 5’ del primo tempo deve tirare su le orecchie e osservare con attenzione quello che succede lungo quella caldissima fascia destra. E quel tiro sempre dalla destra sempre di Carco? Correva il minuto 14, e tutta Anagni si fermava un attimo per rimanere in ascolto. La musica che arriva alle orecchie è il suono di Mariagiulia Avolio, che blocca tutto e assicura alla Juve un primo tempo senza gol.
Sofia Oliva + …. No, “più” niente. A Sofia Oliva non servono addendi. Al 19’ fa tutta da sola: carica un destro assurdo e spiazza la difesa rossonera. Di nuovo però, dallo stadio Roberto Del Bianco si alza una musica: è ancora il suono del pallone che si infrange sui guantoni, solo che questa volta i guantoni sono quelli di Matilde Salvalaggio. Altro miracolo, ancora tutto fermo in questa finale che già dal primo tempo è tutta una questione di equazioni perfette.
E a proposito di perfette equazioni... qualcuno sa per cosa sta il nome di Angelica Ferranti? Nel caso, vi aggiorniamo noi, con notizie fresche fresche. Angelica Ferranti = calcio. Preciso preciso. La dimostrazione? Due gol nel giro di 6 minuti, per l'esattezza i due gol che decidono la partita. Prima beffa Avolio, poi vince la sua grande battaglia con Fava (che perdurava da inizio primo tempo) e porta il Milan su un 2-0 che già profuma di scudetto. 12' e 18' della ripresa: segnatevi questi numeri. sono i due momenti precisi in cui il diavolo riemerge dai suoi inferi e incorona le sue 20 Persefoni.
Sì, perché per la Juventus non basta il gran gol trovato da Chiara Pozzo nel pieno dei tempi di recupero del terzo atto. Gran accentramento, ottimo tempo di tiro, potente la conclusione. Tutto bellissimo, ma tutto inutile: la seconda stoccata della numero 9 più forte d'Italia regge il tentativo di contraccolpo delle bianconere e risuona come una sentenza che non ammette controparti. Certo - tornando un poco indietro - ci sarebbe stato ancora il tempo per ribadire il concetto: al 3' del terzo tempo la stellina Maria Jessica Dan cerca di prendersi la scena, ma trova sulla sua strada un palo clamoroso. Peccato, ma di fatto la sostanza non cambia. La regola - di grammatica? di matematica? - è già scritta: due gol sono sufficienti a questo Milan fenomenale, una gran rete non è abbastanza per riaprire tutto lato Juve. E allora, è tutto vero: le rossonere sono Campionesse d'Italia!