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Gioca una finale eroica e vince uno Scudetto che mancava da una decade: il Savio è Campione d'Italia!

I gol di Tacchi e Nardocci portano i romani nella leggenda

Gioca una finale eroica e vince uno Scudetto che mancava da una decade: il Savio è Campione d'Italia!

Nel quartier generale di via Norma a Roma c'è una vecchia pellicola. Un film in bianco e nero, un po' eroso dal tempo, eppure ancora vividissimo nella memoria. Risale al lontano 2015, con lo sfondo di Cortona. 10 anni dopo, quella pellicola torna improvvisamente di moda: stessi protagonisti, stessa storia, stessa emozione. E pure stesso epilogo. 10 anni fa Fontana, ora Andrea Tacchi e Flavio Nardocci. 10 anni fa il Tau Altopascio dei classe 2000, ora il Tau Altopascio del classe 2010. 10 anni fa uno scudetto storico, ora una leggenda che si ripete. sul coperchiò di quella pellicola c'è un titolo esplicativo: «Savio Campine d'Italia». Sul filmino che perverrà al quartier generale di via Norma c'è un titolo altrettanto esplicativo: «Savio di nuovo Campione d'Italia». sarà da mettere a confronto le due imprese, sarà da proiettare i due video nelle scuole di Roma, sarà da processare il tutto davanti a una bella camomilla per calmare l'adrenalina. Non questa notte però. Questa notte, dopo un 2-0 nettissimo e mai davvero in discussione, 20 ragazzini con la maglia blu gireranno ininterrottamente per le strade di Roma intonando una canzone. sono le note che hanno fatto innamorare una nazione intera, è il coro che entra nelle ossa e ci rimane in eterno. Fa più o meno così: «I campioni dell'Italia siamo noi». 

BREZZA ROMANA

Era nell'aria. Quel profumo che non puoi confondere, quella brezza leggera che arriva dalla città e ti sussurra una cosa molto chiara: «l'impresa è possibile». si intuiva nella punizione di Nardocci, che propizia quella gran testata di Tesei (2'). Bella è in vena di miracoli, ma intanto il vento comincia a farsi sentire sulla pelle dei toscani. si nascondeva nel calcio d'angolo di Basili, che al 3' pareva essere promesso all'angolino in alto sopra il secondo palo. si celava dietro a quel tiro da distanza ravvicinata di Tacchi: al minuto 7 la brezza romana ancora non ha terminato di dare consigli ai suoi 20 eroi e sceglie di sospingere la conclusione fuori dallo specchio della porta. Eppure, era decisamente nell'aria. Quel profumo a cui non si può resistere, quella brezza che finalmente compone il suo dettame. Era talmente nell'aria che quando Andrea Tacchi scarica il suo destro in rete, approfittando della sponda perfetta di Giorgio Martinelli, quasi nessuno si sorprende. Perché sì, questo savio in meno di 10 minuti ha già messo ben in chiaro che cosa è venuto a fare nel Lazio: vincere. 

Il concetto è chiaro, ma tocca ribadirlo ogni tanto: repita iuvant. E allora, ci pensano Basili e il solito Martinelli: il primo a un minuto dalla fine del primo tempo, con u' tiro aggir' che ha lasciato tutti con il fiato sospeso, difesa del Tau compresa, il secondo con un tiro al volo in area. Prima tutti con lo sguardo all'insù per guardare quella traiettoria perfetta schiantarsi fatalmente all'incrocio dei pali, poi tutti con le caldane a mille per quel rasoterra che si spegne sui guantoni di Bella. Due nulla di fatto, insomma, ma il concetto rimane chiarissimo: con la palla lì davanti il savio fa quello che vuole. 

11 METRI

Messaggio recepito? Assolutamente sì. Per quella finale di 10 anni fa da vendicare, per entrare nella storia con il primo scudetto, per quella che può essere la rimonta del secolo. Già a fine primo tempo il Tau batte un colpo con Cecchetti, per poi affidarsi ai tiri da fuori di Simonini. Funziona? No, non ancora (il primo tentativo si infrange sui parastinchi di Benincasa, il secondo esce largo di un soffio), ma la rimonta del secolo è un sogno che il Tau non vuole mollare. O meglio, non vorrebbe mollare. Vorrebbe coccolarsi quell'idea con i suoi vari Hussey e Galli, con i suoi schemi di inserimento perfetti, con la sua verve da combattente. Ma infine, per quanto doloroso, per quanto straziante, tocca lasciare la presa. La doccia fredda arriva subito nella ripresa, ghiacciata come non mai: Citti entra male in area su Tacchi e Copelli di Mantova, figlio d'arte, non ha alcun dubbio: è rigore. È il 10' del secondo tempo, è il momento in cui Flavio Nardocci si presenta sul dischetto degli 11 metri. È la sua grande occasione di lasciare un segno nella storia: semplicemente impossibile lasciarsela sfuggire. E dunque, 2-0: sì, repetita iuvant. Tutto quello che viene dopo non è che onesta amministrazione: ci prova ancora Galli dalla distanza al 13', ma Cirillo mette il veto. E allora, ripetetelo pure. Con la voce di Andrea Tacchi, con la voce di Flavio Nardocci, con il grido di Carlo Autorino e con addosso la brezza di Roma: «I Campioni dell'Italia siamo noi».

IL TABELLINO 

TAU ALTOPASCIO-SAVIO 0-2
RETI: 9' Tacchi (S), 10' st rig. Nardocci (S).
TAU ALTOPASCIO (4-3-1-2): Bella 7, Bindi 6, Lupi 6.5 (34' st Caniglia sv), Mosso 6 (32' st Tafani sv), Mendolia 6.5, Citti 6, Simonini 6.5 (15' st Fusco 6), Galli 6.5 (27' st Mannucci sv), Cecchetti 7 (15' st Lisisco 6), Hussey 6, Sow 6.5. A disp. Giovannelli, Bavaro, Stefanelli, Maffei. All. Vannini 6.
SAVIO (4-3-3): Cirillo 7, Tisei 7, Bartoletti 7.5, Benincasa 7.5, Nardocci 8, Grisari 7.5, Martinelli 8 (23' st Sambucaro sv), Giorgi 7, Tacchi 8.5 (35' st Ionta sv), Proietti 7 (27' st Tassone sv), Basili 7.5. A disp. Beolchi, Trulli, Carboni, Amoroso, Gentile, Martinelli. All. Autorino 9.
ARBITRO: Copelli Al. di Mantova 8.
ASSISTENTI: Scala di Castellammare di Stabia e Arcella di Frattamaggiore.
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