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10 Luglio 2025
ATALANTA SERIE A • Con Retegui molto vicino al passaggio in Arabia, Adam Daghim è il nome nuovo per l'attacco della Dea
Talento innato, numeri impressionanti e una scintilla che brilla nei momenti decisivi. Per sostituire il partente Mateo Retegui, il nome nuovo sul taccuino della dirigenza dell'Atalanta è quello di Adam Daghim. Attaccante danese classe 2005, sembra avere tutte le qualità citate sopra, e forse qualcosa di più. Dopo le sue prestazioni brillanti in Champions League e al Mondiale per Club, che hanno acceso i riflettori su di lui come una delle stelle nascenti del calcio europeo, il suo profilo è diventato uno dei più appetibili per tutti i club che sanno lavorare coi giovani. La Dea, maestra proprio in questo tipo di lavoro, potrebbe fare di lui il nuovo Rasmus Højlund, valorizzandone il talento e magari monetizzandone la cessione in un futuro neanche troppo lontano.
Adam Daghim ha iniziato a farsi notare sin da giovanissimo, crescendo calcisticamente nell'Aarhus prima di passare al Liefering e, infine, approdare alla prima squadra del Salisburgo. Con 81 presenze già all'attivo tra i campionati danesi e austriaci, ha messo a segno 12 gol e altrettanti assist, numeri che parlano da soli. Ma non è solo una questione di statistiche: la sua tecnica sopraffina, la velocità fulminea e la duttilità tattica lo rendono un giocatore completo, capace di fare la differenza in qualsiasi momento. E non è un caso che l'Atalanta, sempre attenta a scovare talenti in erba, lo stia monitorando da oltre un anno e ora possa provare ad affondare il colpo, soprattutto in caso di effettiva partenza di Mateo Retegui.
La situazione contrattuale di Daghim è un altro aspetto intrigante. Il Salisburgo ha fissato il prezzo del suo cartellino a 20 milioni di euro, una cifra che potrebbe risultare proibitiva per molti club, ma che testimonia l'altissimo valore che la società austriaca attribuisce al suo gioiello. Tuttavia, nel calcio moderno, nulla è scolpito nella pietra, e le trattative potrebbero aprire spiragli interessanti per l'Atalanta, che lo vede come il possibile erede dell'ultimo capocannoniere della Serie A, per il quale potrebbero entrare nelle casse bergamasche circa 60 milioni. Ivan Juric poi, tecnico noto per la sua capacità di valorizzare i giovani talenti, potrebbe essere l'allenatore ideale per Daghim. La sua visione di gioco, che predilige un calcio offensivo e dinamico, si sposa perfettamente con le caratteristiche del giovane danese. La capacità di Daghim di giocare sia centralmente che sulle fasce lo rende un elemento prezioso per qualsiasi schema tattico, e Juric sa bene come sfruttare al meglio tali qualità.
Un ulteriore aspetto di interesse nella carriera di Daghim è la sua doppia nazionalità. Nato in Danimarca da genitori palestinesi, ha già vestito la maglia delle nazionali giovanili danesi, ma potrebbe ancora scegliere di rappresentare la Palestina a livello internazionale. Una decisione che potrebbe influenzare non solo il suo futuro calcistico, ma anche la sua identità come giocatore. In un calcio sempre più globalizzato, dove le distanze si accorciano e le opportunità si moltiplicano, Adam Daghim rappresenta il prototipo del calciatore moderno: giovane, talentuoso, versatile e con un potenzialeenorme. L'Atalanta potrebbe essere la prossima tappa di un viaggio che promette di essere entusiasmante. Ma il campo, come sempre, sarà il giudice supremo. E chissà, forse un giorno ci ritroveremo a parlare di Daghim come di uno dei grandi del calcio mondiale, sulle orme di Erling Haaland o Benjamin Sesko.