Il Pungiglione
22 Luglio 2025
Valentino Mazzola, Cole Palmer e Giampiero Boniperti: tre esempi di campioni che hanno fatto e sempre faranno la differenza in ogni epoca
Chelsea-Paris Saint Germain: Cole Palmer, largo a destra, nei pressi della linea di metà campo, scatta per raggiungere un lancio lungo dosato nello spazio libero proveniente dal centrocampo in direzione del vertice dell'area di rigore destra. Le sue falcate sono lunghe e velocissime, la palla effettua un primo rimbalzo sul terreno, un secondo rimbalzo meno alto, un terzo rimbalzo lieve, e qui arriva Palmer portandola via con l'esterno sinistro - il suo piede - la sposta verso il centro toccandola ancora due volte sempre con l'esterno, l'avversario adesso è davanti a lui, il n° 24 della sua squadra James arriva da dietro velocissimo e si sovrappone alla sua destra, ed ecco che arriva la magia: Cole Palmer simula il passaggio a James con l'interno collo del piede sinistro collocato oltre il pallone, invece con un gesto rapido lo toglie, e sempre con l'esterno dello stesso piede, spinge la palla ancora a sinistra portandosi a qualche metro dal dischetto del rigore, e con un tiro di sinistro a girare, deposita la palla nello stesso angolo del suo primo gol, alla destra di Donnarumma, e via, di nuovo palla al centro.
Quel preziosismo dai più non notato ha praticamente chiuso la gara. Quel gesto viene inserito insieme ad altri in quella casistica di tecnica estrosa che io personalmente raggruppo sotto la denominazione di “inganni tattici individuali" e precisamente: la passo-non la passo, la fermo-non la fermo, tiro-non tiro, lancio-non lancio, crosso-non crosso, mi fermo-non mi fermo. Queste simulazioni (e sono tante) dovrebbero essere il pane quotidiano per i bambini, essi si divertono e non si stancano mai nel provare e riprovare ciò che potrebbe ingannare in partita l'avversario di turno. Agli allenatori dico: provate!Sentirete i vostri piccoli allievi che vi chiederanno: “Guardi mister va bene? Mister ce l'ho fatta?!” Questo chiedono i bambini, e questo è una sola parte del grande menù tecnico da dare in pasto ai ragazzi tutti i giorni.
Il nostro allenatore italiano Enzo Maresca - si legge - ha dato una lezione a Luis Enrique, facendo vedere come si batte il PSG del triplete, tutti i giornali sportivi lo scrivono, tutti i dibattiti televisivi ne parlano. Nessuno dice che anche questa volta due giocate individuali, e un assist-gol di Cole Palmer, insieme al modulo più vincente al mondo, i 47 milioni di euro che il Chelsea ha fatto entrare nelle casse del Manchester City per acquistarlo, hanno fatto vincere il primo mondiale per club al Chelsea. Non mi stancherò mai di dirlo, sono i grandi campioni del passato e del presente che ci insegnano come si devono allenare i bambini di qualità e poi seguirli nelle tappe successive perfezionando e velocizzando tutto quello che sanno fare. I singoli sono più importanti della squadra e dei moduli di gioco. Mi ricordo quando Spalletti andò via dal Napoli, il presidente De Laurentiis fece un casting per trovare un allenatore che facesse il 4-3-3 incredibile, non sopportabile.
I campioni hanno fatto vincere con qualsiasi modulo nel passato come lo fanno nel presente. La Juventus vinse 5 scudetti consecutivi dal 1930 al 1935 con il “Metodo” 2-3-2-3. Il centromediano metodista (Louis Monti) difendeva in fase di non possesso e creava gioco a centrocampo in fase di possesso. Il portiere Combi, i Cesarini, i Ferrari, Orsi, i Borel (detto farfallino) resero grande il Metodo e il suo allenatore Carcano. Il grande Torino dal 1942 al 1949 vinse 5 scudetti, la Juventus dal 1949 al 1954 vinse altrettanti scudetti consecutivi, utilizzavano tutte e due le squadre il modulo di gioco detto “Sistema” meglio conosciuto come WM (3-2-2-3). Nel grande Torino Valentino Mazzola, Guglielmo Gabetto, Ezio Loik, il portiere Bacigalupo e nella Juventus subito dopo Giampiero Boniperti, Carlo Parola, John Hansen, Karl Hansen, resero famoso il Sistema e i suoi due allenatori, Erbeisten per il Torino e Carver per la Juventus. L'Ajax durante il periodo di maggior successo (fine anni ’60 e inizio anni ’70) viene dai teorici ricordato come l’Ajax di Rinus Michel per il calcio totale, difesa a 4 e poi un tourbillon di numeri impossibili da decifrare, ma sono stati Cruijff, Rep, Ruud Kroll, Haan, a far diventare famoso il calcio olandese e il loro allenatore.
Nella stagione 2008-2009 il Barcellona di Guardiola e del suo triplete viene ricordato dagli amanti della tattica dal suo 4-3-3 e possesso palla. Ma per gli appassionati di tutto il mondo era il Barcellona di Lionel Messi, Thierry Henry, Samuel Eto'o, Iniesta, Xavi, Busquets. Sono stati loro la fortuna di Guardiola. Il Milan di Arrigo Sacchi a fine anni ’80, che per i match analyst vinse tutto per il suo 4-4-2 e il fuorigioco (catenaccio difensivo camuffato con lo smoking) viene invece ricordato per i grandi campioni quali Franco Baresi, Paolo Maldini, Carlo Ancelotti, Frank Rijkaard, Ruud Gullit, Marco Van Basten i quali hanno fatto conoscere al mondo intero nel campo calcistico il Presidente Silvio Berlusconi e il suo Milan, e fatto diventare famoso Arrigo Sacchi. Concludo dicendo che questi grandissimi allenatori hanno tutti confessato che senza i fuoriclasse non si alzano le coppe. L'unico che parla solo di squadra, di umiltà che è figlia dell'intelligenza, di spirito di gruppo, di forti motivazioni, di giocare solo ed esclusivamente da collettivo è il nostro simpaticissimo Arrigo Sacchi.