DOLOMITI BELLUNESI SERIE C - Daniele Mignanelli, difensore classe 1993, nell'ultimo campionato ha collezionato 31 presenze e 2 reti con la Spal
Se si parla di Daniele Mignanelli si parla di un nome che potrebbe non suonare familiare a tutti. Ma nel mondo del calcio, dove ogni passo conta, lui è un veterano che ha calcato campi di Serie B e C con la stessa determinazione di un attaccante che punta dritto alla porta. Ora, con oltre 260 presenze in Serie C (in totale 350 circa tra i Prof, oltre a una stagione iniziale al Lecco in Serie D) e un campionato vinto a Castellammare di Stabia, Mignanelli si prepara a indossare la maglia dei Dolomiti Bellunesi. Ma cosa porta davvero questo esterno sinistro alla squadra di mister Nicola Zanini?
UN GRUPPO SANO COME BASE PER IL SUCCESSO Arrivato in punta di piedi, Mignanelli ha trovato un ambiente che sembra già una famiglia. «Ho trovato uno spogliatoio di ragazzi fantastici» ha dichiarato tramite i canali ufficiali del club da San Vito di Cadore, dove la squadra è in ritiro. La sua esperienza sarà cruciale per un gruppo che ha già assaporato il dolce gusto della promozione e che ha fame di conferme. In un calcio dove spesso la chimica di squadra vale più di mille tattiche, avere un gruppo sano è come avere un portiere che para l'imparabile: fondamentale.
LA PROMESSA DI UN'IMPRONTA OFFENSIVA Mignanelli non è solo un giocatore di esperienza, ma anche un esterno con un'impronta offensiva. «Mi piace andare al cross, fornire assist, segnare» ha affermato. Un giocatore che non si limita a difendere, ma che ama spingersi avanti, come un terzino che si trasforma in ala al momento giusto. E in una squadra come i Dolomiti Bellunesi, che punta alla salvezza, avere un esterno capace di creare occasioni è come avere un asso nella manica.
LA GENUINITÀ FUORI DAL CAMPO Fuori dal campo, Mignanelli è il ritratto della normalità. «Amo trascorrere del tempo in famiglia, con mia moglie e mio figlio» ha confessato. Un uomo che sa bilanciare la vita professionale con quella personale, un equilibrio che spesso si riflette anche nelle sue prestazioni sul campo. Perché, alla fine, il calcio è anche una questione di testa, e avere la mente libera è come avere il vento a favore durante una partita.
VERSO NUOVI ORIZZONTI Il lavoro sul campo è già iniziato e Mignanelli ha avuto modo di testare il terreno nel match amichevole contro il Venezia. «Abbiamo faticato un po’ all'inizio, ma col passare dei minuti, il gruppo ha messo in pratica ciò che chiede il mister» ha raccontato. Un inizio che promette bene, con un occhio già rivolto al prossimo test contro la Virtus Verona. E mentre la squadra si prepara per la nuova stagione, l'obiettivo è chiaro per una neo promossa: la salvezza. Ma, come spesso accade nel calcio, ogni partita è una storia a sé, e tutto ciò che verrà in più sarà un gol segnato nei minuti di recupero.
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