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Lutto

A soli 47 anni ci lascia un mito del calcio di provincia, vinse campionati e sfidò la Juventus di Del Piero e Trezeguet

Grinta da vendere per il roccioso difensore, ricordato da tutti per la sua bella carriera e anche per la sua grande umanità

FROSINONE SERIE C - PAOLO ANTONIOLI

Paolo Antonioli aveva debuttato in Serie C1 nella stagione 1996-1997 con lo Spezia, le avventure più significative della sua carriera sono state quelle con Padova (2000-2005) e Frosinone (2005-2007)

La sua carriera è stata semplicemente qualcosa di sensazionale. Di quelle spesso vissute nell'ombra del calcio di provincia, ma che possono regalare comunque grandi soddisfazioni. E così era stato in più di una circostanza, in due piazze storiche del calcio italiano come Padova e Frosinone. Dove aveva giocato anche in Serie B dimostrando grinta e carattere, ben diversamente da certi giocatori che affollano le serie importanti del mondo del pallone attuale, poco avvezzi alla competizione e alla fatica, sballottati qua e là un anno dopo l'altro perchè mandati in prestito da club di Serie A. Il mondo del calcio è dunque in lutto per la scomparsa di Paolo Antonioli, difensore classe 1977 originario di Mantova, che ha trascorso gran parte della sua carriera tra Serie C2 e C1, con alcune apparizioni anche in serie cadetta. Aveva fatto parte del Frosinone che nella stagione 2006-2007 in Serie B dopo la promozione dalla Serie C sfidò la Juventus del post Calciopoli di Buffon, Camoranesi, Nedved, Del Piero e Trezeguet.



UN DIFENSORE DAL CUORE GRANDE
Paolo Antonioli non era solo un calciatore; era un baluardo in difesa, un centrale che ha saputo farsi rispettare su ogni campo in cui ha giocato. La sua carriera, iniziata con lo Spezia in Serie C1 nella stagione 1996-1997, sebbene non abbia mai toccato le vette della Serie A, è stata costruita con dedizione e passione, qualità che lo hanno portato a vestire le maglie di squadre come Vis Pesaro, Frosinone, Gallipoli, Virtus Lanciano, Alma Fano e Padova. In Serie B, Antonioli ha sempre dimostrato di avere il cuore di un leone, combattendo ogni partita come se fosse una finale. E forse, è proprio questa sua determinazione che lo ha reso un beniamino per i tifosi e un esempio per i compagni di squadra.



IL SOGNO MAI REALIZZATO
Ogni calciatore sogna di calcare i campi della Serie A, di sentire il boato delle curve gremite e di vivere quei momenti che solo il calcio di altissimo livello sa regalare. Antonioli non ha mai raggiunto questo traguardo, ma il suo sogno ha continuato a vivere nei suoi occhi e nei suoi piedi, ogni volta che scendeva in campo nelle squadre di provincia in cui ha militato. Memorabile la sua lunga parentesi a Padova, piazza in cui vinse il campionato di Serie C2 Girone A nella stagione 2000-2001 e vestì anche la fascia di capitano, con al fianco compagni di squadra come Felice Centofanti, Ciro Ginestra e Francesco Statuto. La sua carriera è stata una testimonianza di come la passione possa superare ogni ostacolo, anche quando il destino sembra voler chiudere tutte le porte.



LA BATTAGLIA PIÙ DIFFICILE
La vita, a volte, gioca partite che nessuno vorrebbe disputare. Antonioli ha affrontato una malattia che non gli ha lasciato scampo, una battaglia che ha combattuto con lo stesso coraggio che metteva in campo. La sua scomparsa a soli 47 anni (ne avrebbe compiuti 48 a novembre) ha scosso profondamente il mondo del calcio, lasciando un vuoto incolmabile. Ma il suo ricordo continuerà a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto e apprezzato, sia come calciatore che come uomo. Molti addetti al lavori e anche le società in cui ha trascorso molti anni lo hanno ricordato nei momenti successivi alla notizia della sua scomparsa. Un vero e proprio baluardo del calcio di provincia, che sarà impossibile scordarsi. 

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