Capita che il destino metta in fuorigioco qualcuno ancor prima che la partita inizi. È la domanda che si pongono i tifosi del Foggia, dopo la notizia della penalizzazione di 3 punti inflitta dal Tribunale Federale Nazionale della FIGC per la stagione 2025-2026. Un colpo di scena che ha il sapore amaro di un cartellino rosso inaspettato, e che costringerà i rossoneri a partire con il freno a mano tirato.
LA SENTENZA CHE SCUOTE LO ZACCHERIA Il comunicato della FIGC è stato chiaro e diretto come un tiro sotto l'incrocio: il Tribunale Federale Nazionale, sezione disciplinare, ha deciso di infliggere una penalizzazione di tre punti al Foggia, da scontare nella corrente stagione sportiva. Una decisione che arriva come un temporale estivo, improvvisa e dirompente, lasciando i tifosi e la società stessa a fare i conti con una situazione che complica non poco i piani per il campionato. Ma non è tutto. Anche il sig. Michele Bitetto, figura di spicco nel panorama calcistico foggiano, è stato colpito dalla mannaia della giustizia sportiva con 6 mesi di inibizione. Un doppio colpo che mette alla prova la resilienza di una squadra e di una città intera, abituata a lottare con le unghie e con i denti per difendere i propri colori.
L'IMPATTO SULLA STAGIONE Partire con 3 punti di penalizzazione è come iniziare una gara di corsa con un piede legato. Ogni partita diventa una finale, ogni punto conquistato sul campo assume un valore doppio. La sfida per il Foggia sarà quella di mantenere alta la concentrazione e non lasciarsi abbattere da questo handicap iniziale. La squadra dovrà scendere in campo con la determinazione di chi sa di dover recuperare terreno, trasformando la penalizzazione in una motivazione ulteriore per dimostrare il proprio valore.
LA DIFESA DEL FOGGIA: UNA PARTITA DA VINCERE In difesa del Foggia si è schierato l'avvocato Eduardo Chiacchio, affiancato dall'amministratore giudiziario Vincenzo Vito Chionna. La loro strategia è stata quella di dimostrare che il mancato pagamento per cui è arrivata la penalizzazione non era dovuto a negligenza o cattiva gestione, ma a una "forza maggiore": una serie di intimidazioni criminali che miravano a costringere la proprietà a cedere la società a terzi. Un argomento che ha trovato un terreno fertile nel tribunale federale, grazie anche all'intervento della procura nazionale antimafia e della questura di Foggia.
L'APPELLO: LA PARTITA CONTINUA Nonostante la riduzione della penalizzazione, il Foggia Calcio non intende fermarsi qui. La società, infatti, ha già annunciato l'intenzione di presentare appello, sperando di ottenere il proscioglimento completo. L'obiettivo è quello di far riconoscere anche dall'organo giudicante la piena non punibilità per "forza maggiore", un principio che potrebbe portare all'annullamento di ogni sanzione.
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