Frank Mill, attaccante classe 1958, in carriera ha giocato anche per Borussia Mönchengladbach e Borussia Dortmund
La sua carriera è stata quella di un bomber formidabile, fattosi strada per meriti propri in anni (quelli '80) in cui non era affatto facile emergere vista la molta concorrenza. Un attaccante formidabile, un sognatore che ha visto il suo sogno mondiale realizzarsi nel 1990 in Italia, e ora, purtroppo, ci ha lasciati all'età di 67 anni nella sua amata Essen. Frank Mill è stato un giocatore iconico nella Germania Ovest dell'epoca. Ha segnato 123 gol in Bundesliga (oltre 200 in carriera se si contano anche le categoria inferiori) e ha indossato con orgoglio per 17 volte la maglia della Nazionale prima dell'unificazione.
UN TALENTO NATO A ESSEN Mill, classe 1958, ha mosso i primi passi nel mondo del calcio proprio nella sua città natale, Essen, con il Rot-WeissEssen. Qui, il giovane attaccante ha iniziato a far parlare di sé, mostrando quel talento che lo avrebbe portato a diventare una leggenda. La stagione 1980-81 fu quella della sua consacrazione, quando con 40 gol in 38 partite si laureò capocannoniere della 2. Bundesliga Nord. Un inizio folgorante che lo proiettò verso una carriera straordinaria.
IL VIAGGIO TRA I GIGANTI Dopo l'exploit a Essen, Mill si trasferì al Borussia Mönchengladbach, dove rimase per cinque anni, dal 1981 al 1986. Qui affinò ulteriormente le sue abilità, diventando un punto di riferimento per i compagni e un incubo per i difensori avversari. Successivamente, passò al Borussia Dortmund, dove militò fino al 1994, vincendo la Coppa di Germania nel 1989. Infine, concluse la sua carriera al Fortuna Düsseldorf, ma il suo impatto sul calcio tedesco era ormai indelebile. In seguito provò l'attività di dirigente ma non fu all'altezza della sua fama da giocatore.
IL SOGNO MONDIALE E L'EREDITÀ OLIMPICA Nel 1990, sotto la guida del leggendario Franz Beckenbauer, Mill realizzò il sogno di ogni calciatore: vincere la Coppa del Mondo con la Germania Ovest. Un traguardo che lo consacrò nell'Olimpo del calcio pur non scendendo in campo nei Mondiali italiani, conclusi con la finale vinta sull'Argentina di Diego Armando Maradona grazie ad un rigore realizzato da Andy Brehme, anche lui scomparso troppo presto. Due anni prima, aveva già assaporato il successo internazionale vincendo il bronzo olimpico a Seoul nel 1988, un altro tassello di una carriera ricca di successi durata circa due decenni.
UN CUORE GRANDE FUORI DAL CAMPO Ma Frank Mill non era solo un grande calciatore. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, fondò una scuola calcio per aiutare i bambini e i giovani a coronare i loro sogni, favorendo l'integrazione e trasmettendo i valori che il calcio gli aveva insegnato. Un'eredità che va oltre i numeri e i trofei, un esempio di come lo sport possa essere un potente strumento di crescita e inclusione.
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