FEYENOORD EREDIVISIE - Matteo Malasomma, classe 2006, nell'ultimo campionato Primavera 2 ha totalizzato 27 presenze e 7 reti
C'è un giovane talento napoletano che ha trovato la sua nuova casa calcistica tra i canali di Rotterdam. Proprio così. Matteo Malasomma, promettente ala classe 2006, spicca il volo verso i Paesi Bassi, abbandonando temporaneamente il sole del Vesuvio per abbracciare il vento del Nord Europa. Il Napoli, che ha visto crescere questo gioiellino nel suo vivaio, lo vede partire per raggiungere il Feyenoord, club che non ha certo bisogno di presentazioni nel panorama calcistico europeo.
UN TRASFERIMENTO CHE PROFUMA DI FUTURO Il trasferimento di Malasomma non è un semplice cambio di maglia, ma un vero e proprio salto nel futuro. Il giovane talento ha firmato un contratto biennale con il Feyenoord, con un'opzione per prolungare la sua permanenza fino alla terza stagione. Questo accordo non è solo una formalità, ma un chiaro segnale di fiducia da parte della dirigenza olandese, che vede in Malasomma uno dei profili più interessanti della sua generazione.
LA SFIDA DEL PRESTITO: CRESCERE SOTTO LA GUIDA DI DIRK KUYT Ma la storia non finisce qui. Dopo aver messo nero su bianco il suo impegno con il Feyenoord, Malasomma viene immediatamente ceduto in prestito all'FC Dordrecht, squadra che milita nella Eerste Divisie, la seconda serie olandese. Qui, il giovane italiano avrà l'opportunità di crescere sotto la guida di Dirk Kuyt, ex leggenda del Liverpool e attuale tecnico del Dordrecht. Kuyt, con la sua esperienza e la sua visione del gioco, rappresenta il mentore ideale per un giovane in cerca di affermazione nel calcio professionistico.
UN PALCOSCENICO EUROPEO PER METTERSI IN MOSTRA Per Malasomma, questa è una sfida importante, una di quelle che possono segnare la carriera di un calciatore. Il contesto olandese è stimolante, e il calcio dei Paesi Bassi è noto per la sua capacità di valorizzare i giovani talenti. L'addio di Malasomma al Napoli solleva però interrogativi sulla capacità dei club italiani di trattenere i propri talenti. Nonostante il calcio italiano possa vantare una storia gloriosa e un campionato competitivo, spesso le società straniere offrono prospettive economiche e sportive più allettanti. Il caso del classe 2006 non è isolato, ma si inserisce in un quadro più ampio di emigrazione calcisticache impoverisce il nostro patrimonio sportivo.
UN TRAMPOLINO DI LANCIO VERSO IL SUCCESSO Il trasferimento di Malasomma al Feyenoord e il successivo prestito al Dordrecht sono un chiaro esempio di come il calcio moderno sia sempre più un gioco di strategie e scommesse. È necessario comunque un cambio di rotta in Italia, che passi attraverso investimenti nei settori giovanili e una maggiore attenzione alle esigenze dei giovani calciatori. Solo così potremo sperare di vedere i nostri campioni crescere e affermarsi all'interno dei nostri confini, anziché vederli brillare altrove. E chissà, magari un giorno vedremo Malasomma tornare in Italia, pronto a fare la differenza in Serie A.
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