Domanda semplice, risposta eloquente: come si misura la maturità di un gruppo Primavera ad agosto? Con un trofeo alzato al cielo di Alessandria. Il Torino dei ragazzi terribili di Fioratti mette il timbro sulla finalissima del Memorial “Mamma e Papà Cairo” 2025, piega un’Atalanta orgogliosa e mai doma per 2-1 e si porta a casa un titolo che, da queste parti, profuma sempre di identità, appartenenza e futuro.
UN POMERIGGIO AL MOCCAGATTA CHE SA DI STAGIONE NUOVA A srotolare il tappeto di questa giornata è stato il “piccolo derby della Madonnina”: Inter e Milan, in campo alle 17.30 allo stadio “Moccagatta” di Alessandria, come antipasto croccante della nuova annata. Entrambe reduci da semifinali finite ai rigori: i nerazzurri si erano arresi all’Atalanta, mentre il Milan aveva dovuto inchinarsi dagli undici metri. Nella sfida per il terzo posto l’ha spuntata la formazione di Carbone, chiudendo il cerchio di un pomeriggio che ha fatto da rampa di lancio all’ultimo atto, quello che vale il trofeo.
FERRARIS ROMPE L’EQUILIBRIO, IL TORO FA CAPIRE CHI COMANDA Finale combattuta, vera, da “campi veri”. Il Torino parte con la testa alta e l’aria di chi sa di poter colpire. Al 35’ ecco la giocata che indirizza la gara: Ferraris fiuta la disattenzione, attacca lo spazio come un centravanti navigato e infila il vantaggio granata. Cinismo da grande, lettura da veterano: quando il pallone scotta, la qualità nel primo tocco e la ferocia nel secondo fanno la differenza. Palla all'incrocio dei pali e 1-0 per il Toro.
L’ATALANTA REAGISCE DA ATALANTA, MA IL DESTINO GIRA AL 63’ Il marchio di fabbrica orobico non si smarrisce mai: ripresa con baricentro alto, coraggio e linee accorciate. Al 56’ arriva il pareggio che riaccende tutto: Ruiz de Valdivia mette la firma sulla rimonta, capitalizzando la spinta dei bergamaschi con un calcio di punizione perfetto che scavalca la barriera e batte Plaia. Partita di nuovo in parità, inerzia che sembra tingersi di nerazzurro. E invece, nel momento in cui l’Atalanta prova a mettere il Toro all’angolo, ecco il rimbalzo che ribalta il copione: al 63’ una sfortunata autorete di Bilac riporta avanti i granata. Il calcio, a volte, è un flipper malandrino: tocchi, deviazioni, centimetri… e la monetina cade dalla parte del Toro.
LA RESISTENZA GRANATA E IL SIGILLO DI UN GRUPPO Da lì in poi è battaglia di nervi, gambe e dettagli. L’Atalanta si riversa in avanti, cerca la corsia giusta per scardinare la diga, ma il Torino tiene il campo con intelligenza e compattezza, alternando respiri lunghi e ripartenze cattive. È qui che si vede la mano di Fioratti: squadra corta, linee ordinate, catena di sinistra pronta a risalire per alzare il baricentro quando serve. E quando il cronometro diventa un avversario in più, i granata non tremano. Fischio finale, abbracci e trofeo alzato: missione compiuta.
LA FOTOGRAFIA FINALE Memorizziamo l’istante: il 35’ di Ferraris che cambia le facce, il 56’ di Ruiz de Valdivia che rimette i conti in pari, il 63’ che beffa Bilac e ridà slancio al Torino. Tre episodi, una coppa, un segnale forte. Grande soddisfazione per i giovani di Fioratti, che si confermano protagonisti nel calcio giovanile. E per l’Atalanta, l’ennesimo step di un percorso che non smette mai di sfornare talento. Il calcio dei ragazzi, quando è così, è una promessa mantenuta.
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IL TABELLINO TORINO-ATALANTA 2-1 RETI 1-0, 1-1, 2-1): 36’ Ferraris (T), 12’ st Ruiz De Valdivia (A), 19’ st aut. Bilac (A). TORINO (4-2-3-1):Plaia; Gatto (39’ st Zaia), Pellini, Fiore (24’ st Carrascosa), Camatta (39’ st Barranco); Liema Olinga (13’ st Galantai), Ferraris (24’ st Sabone); Sandrucci (1’ st Cacciamani), Kugyela, Bonacina (13’ st Da Costa Melo), Falasca (13’ st Gabellini). A disp. Santer, Siviero, Desole, Politakis, Spadoni, Conzato, Kirilov, Carvalho, Luongo. All. Fioratti. ATALANTA (4-3-3):Anelli, Belli (37’ st Gariani), Bilac, Parmiggiani (23’ st Percassi), Aliprandi (37’ st Leandri); Galafassi (23’ st Baldo), Ruiz De Valdivia (37’ st Gariani), Mencaraglia (1’ st Steffanoni); Mungari (33’ st Bono), Cakolli, Damiano (1’ st Isoa). A disp. Zanchi, Zaffalon, Ramaj, Mouisse, Gobbo, Camara. All. Bosi. ARBITRO: Monti di Como. ASSISTENTI: Nkenkeu di Parma e Mauri di Modena.
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