PRO VERCELLI-INTER UNDER 23 SERIE C - Mattia Mosconi, attaccante classe 2007, ha segnato l'ultima rete dei nerazzurri nell'amichevole gioca al «Piola» domenica 10
Poker servito e messaggio recapitato: cos’altro chiedere a un’amichevole? Al «Piola» l’Inter Under 23 di Stefano Vecchi mette in scena un 4-1 d’autore contro la Pro Vercelli, un test che odora di crescita vera, di solidità costruita mattone su mattone e di quella brillantezza offensiva che fa alzare lo sguardo allo staff. Non è solo il punteggio a inchiodare la fotografia del pomeriggio: è la sequenza, il modo, la capacità di tenere il pallino e di rialzarsi subito dopo l’unico scossone incassato. In pratica, il manuale del «come si gestisce una partita» in 90 minuti scarsi.
PERSONALITÀ DAL PRIMO MINUTO Si parte e l’Inter Under 23 non fa complimenti: personalità, baricentro alto, controllo del gioco dichiarato. La squadra nerazzurra si installa nella metà campo piemontese, dà l’idea di avere il timone in mano senza fronzoli. Il ritmo è quello giusto per un’amichevole che, però, profuma di esame: vuoi vedere chi sta meglio, chi ha gamba, chi ha letture. E qui i ragazzi di Vecchi non tremano. La Pro Vercelli di Michele Santoni prova a sporcare le linee di passaggio, ma la manovra nerazzurra resta pulita, pragmatica, con la sensazione che il gol sia una questione di tempo più che di fortuna.
LE FIRME DEL PRIMO STRAPPO Il tabellino comincia a parlare al 35’: a metterci la firma è Matteo Cinquegrano, 0-1 e partita che si mette in discesa. Un gol che premia la pressione costante e che fa saltare il tappo. Neanche il tempo di rimettere la palla al centro che l’Inter Under 23 raddoppia: al 37’ Rigoberto Kamate si presenta sul dischetto e non sbaglia, rigore trasformato con freddezza e 0-2 che vale un pesante colpo al morale dei padroni di casa. Due fendenti in due minuti: è la classica doppietta che spacca l’equilibrio e mette la Pro Vercelli di fronte a una salita improvvisa.
LA SCOSSA PIEMONTESE E LA RISPOSTA NERAZZURRA Ripresa, cronometro che corre a 47’ e la Pro Vercelli trova la scossa con Gianmario Comi, anche lui dal dischetto. 1-2, partita riaperta, «Piola» che si accende: come reagiscono i nerazzurri? Con calma olimpica e idee chiare. Niente sbandate, niente gambe molli. L’Inter Under 23 «non si scompone», riprende a macinare gioco, come un centrocampo che gira a tre cilindri e non perde giri nemmeno quando il serbatoio emotivo avversario si riempie. È qui che si misura la sostanza di un gruppo in preparazione: la capacità di incassare e di rimettere subito la barra dritta.
IL COLPO DEL KO E LA CHIUSURA DEL CERCHIO La trama torna saldamente nerazzurra e al 72’ arriva il 1-3, griffato da Topalovic. È il colpo del ko, quello che sposta l’inerzia e sgretola le speranze bianche. Nel finale, a legittimare il dominio, c’è anche il sigillo del classe 2007 Mosconi all’88’: 1-4 e sipario. Un poker che racconta più delle parole: intensità e qualità, due ingredienti che non si comprano al mercato e che l’Inter U23 ha messo sul tavolo con naturalezza. Gol distribuiti, uomini diversi a referto, testa sempre accesa: sono tutti indizi che vanno a comporre un quadro ottimista per il prosieguo del percorso.
INDICAZIONI PER VECCHI E UNA PRO VERCELLI CHE LOTTA Stefano Vecchi può appuntarsi un paio di concetti sul taccuino: la squadra parte con personalità, regge l’urto emotivo del rigore subito e trova non solo la terza rete ma anche la capacità di chiudere i conti con lucidità. Nella fotografia tattica, il 3-5-2 dà equilibrio tra solidità e spinta, con linee corte e un’occupazione razionale del campo: la sensazione è che i meccanismi si stiano oliando bene. Dall’altra parte, Michele Santoni raccoglie la reazione d’orgoglio della sua Pro Vercelli in avvio di ripresa: non basta per mettere in discussione il risultato, ma dice che la squadra è viva e intende battagliare, soprattutto quando c’è da aggrapparsi a episodi come il rigore di Comi.
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