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Fantasista, classe 2009, bulgaro: l'Udinese fa un colpo dei suoi per il futuro

Il trequartista mancino arriva dal Ludogorets: ha firmato un contratto fino al 2028

udinese, colpo in prospettiva: preso il fantasista bulgaro nikolay popov dal ludogorets

foto udinese.it

Chi l’ha detto che per accendere la scintilla serve un nome altisonante? A volte basta un piede mancino, un’idea tra le linee e la sfrontatezza dei 15 anni. L’Udinese ha messo le mani su un talento che profuma di futuro: si chiama Nikolay Popov, classe 2009, trequartista bulgaro arrivato dal Ludogorets. Un colpo da intenditori, di quelli che non finiscono in prima serata ma ti cambiano la partita tra qualche stagione. E allora la domanda sorge spontanea: sta nascendo a Udine il prossimo rifinitore da highlights?

UN “BENVENUTO” CHE SA DI PROGETTO
“Nelle ultime ore” il club friulano ha ufficializzato l’acquisto di Popov, un rinforzo offensivo che entra dritto dritto nello scacchiere tecnico di Gutierrez. Le parole di casa bianconera sono la cornice migliore per disegnare il profilo: «Un nuovo talento arriva in casa bianconera. Nikolay Popov è un nuovo giocatore dell’Udinese. Bulgaro, classe 2009, è un fantasista dotato di tecnica e imprevedibilità. Lo scorso anno militava nel Ludogorets, club nel quale era arrivato dopo aver mosso i primi passi nel Septemvri. È nazionale bulgaro Under 17 e vanta anche 4 presenze con 4 gol con la selezione Under 16 oltre a 2 con un gol con l’Under 15. Benvenuto Nikolay». Una presentazione che non lascia dubbi: qui c’è materia prima, e pure di qualità.



CHI È POPOV: TREQUARTISTA CREATIVO, PIEDE CALDO
Popov è il tipico fantasista che aiuta a cambiare spartito senza alzare la voce. Piede mancino educatissimo, capacità di muoversi tra le linee, dribbling sul breve e quella frustata di intuizione che trasforma una superiorità numerica in palla-gol. Cresciuto nel Septemvri e poi forgiato nel vivaio del Ludogorets, si porta dietro il bagaglio tecnico di chi ha imparato presto a pensare da numero 10. Il campo parla chiaro: quando si accende tra le zone di mezzo, manda in tilt le marcature e costringe le difese a uscire dalla comfort zone. Che cos’è se non la definizione perfetta di “trequartista moderno”?



COSA PORTA ALL’UDINESE: ESTRO, LINEE DI PASSAGGIO E IMPREVEDIBILITÀ
Gutierrez guadagna una pedina capace di accendere la luce tra le maglie rivali. Popov può allargare il campo con ricezioni a piede invertito, entrare dentro il campo per cercare la combinazione stretta, oppure puntare l’uomo per generare superiorità numerica. È il tipo di profilo che ti crea una linea di passaggio là dove prima vedevi solo maglie avversarie. In termini di meccanismi, offre rifinitura tra le linee e ultimo passaggio “a tagliare il burro”, capacità di catalizzare raddoppi, liberando corsie e inserimenti, cambi di ritmo sul breve utili a rompere la pressione, soluzioni dalla media distanza con il mancino.



UN COLPO IN PROSPETTIVA: CONTRATTO FINO AL 2028
Il dettaglio che fa capire l’orizzonte: Popov ha firmato fino al 2028. Traduzione dal gergo di mercato? Fiducia, tempo e progettualità. L’Udinese non scommette al buio: scommette sul percorso. Il talento bulgaro entra nel settore giovanile con la prospettiva di crescere, assorbire principi e conoscere una scuola che storicamente valorizza chi sa giocare a calcio, non solo chi corre. Nessuna fretta, ma attenzione ai lampi: quando un mancino così trova ritmo e continuità, le tappe spesso si bruciano da sole.

DNA INTERNAZIONALE: DAL SEPTEMVRI AL LUDOGORETS, FINO A UDINE
Insomma, il percorso parla di una crescita continua: prime giocate al Septemvri, upgrade al Ludogorets, quindi l’approdo a Udine. Geografia del talento che si muove: Sofia, Razgrad, Friuli. Ogni tappa ha aggiunto un mattoncino: competitività, struttura, mentalità. Arrivare in Italia significa entrare in un ambiente che conosce la grammatica del dettaglio, dove il gesto tecnico non è fine a sé stesso ma serve per tagliare linee, risalire il campo e scrivere la partita con la penna giusta.



IL SEGNALE DELL’UDINESE: INVESTIRE SULL’IDEA, NON SOLO SUL NOME
Spesso il mercato giovanile è un calcio piazzato: contano traiettoria, tempo e lettura. Qui l’Udinese mostra di saper battere la palla giusta. Prendere un trequartista mancino del 2009, già nel giro delle nazionali giovanili bulgare, e blindarlo fino al 2028 significa mettere a referto un copione chiaro: costruire valore in casa, alzando il tasso tecnico delle proprie selezioni e future rotazioni. Non servono fuochi d’artificio, basta una scintilla che, al momento giusto, diventa incendio creativo.

LA DOMANDA FINALE
Cosa ci si può aspettare, allora? La pazienza dei maestri e l’impazienza felice di chi sa di avere tra le mani un diamante grezzo. Popov porterà calcio nella sua forma più semplice: tocco, idea, coraggio. E quando un mancino comincia a parlare, spesso il campo smette di fare domande e si gode lo spettacolo.

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