Primavera 2
11 Agosto 2025
Pier Luca Cincione è il prossimo allenatore della Primavera del Padova
Chi l’ha detto che per rilanciare un progetto serva sempre cambiare tutto? A Padova hanno scelto la via della continuità intelligente, quella che mescola esperienza di campo e conoscenza dell’ambiente come un regista che sa quando giocare di prima e quando prendersi un tocco in più. La notizia è ufficiale: Pier Luca Cincione guiderà la Primavera biancoscudata, mentre Carlo Sabatini resta saldo al timone del settore giovanile. Nel frattempo, Luca Rossettini saluta dopo quattro stagioni e vola a Roma, chiamato come responsabile tecnico della prima squadra femminile.
UNA PANCHINA CHE PROFUMA DI CASA
Il Padova ha svelato il nuovo organigramma tecnico del settore giovanile e il cambio sulla panchina della Primavera è insieme segnale e progetto. Pier Luca Cincione, 57 anni, prende in mano l’Under 19 dopo tre stagioni vissute dentro lo spogliatoio della prima squadra come vice allenatore, prima con Torrente e poi con Andreoletti. Non un nome a sorpresa, ma un profilo che conosce a menadito corridoi, metodologie e aspettative del club. In gergo da spogliatoio: uno che sa già dove stanno le chiavi della porta, perché quelle porte le ha aperte e chiuse ogni giorno negli ultimi anni. Per la Primavera, la scelta di un tecnico così “di casa” è un passaggio di palla in verticale: prendi l’inerzia accumulata con la prima squadra, la porti giù in Primavera e chiedi ai tuoi ragazzi di giocare a due tocchi ma con idee chiare. In un settore giovanile, la prossimità alle logiche del club non è un dettaglio: è la differenza tra una trama corale e una sequenza di solismi. E Cincione, dentro questo spartito, parte con vantaggi non da poco.
SETTEMBRE CALDO: COPPA ITALIA PRIMAVERA E VIA AL CAMPIONATO
La Primavera del Padova non partirà con un’amichevole leggera da gambe imballate, ma subito a braccare il risultato. Tra pochi giorni scatterà la stagione ufficiale con il primo turno preliminare di Coppa Italia Primavera in trasferta contro l’Albinoleffe. Gara secca? Ritmi alti? Qualunque sia la sceneggiatura, è già esame vero. In caso di successo, il 10 settembre ci sarà il secondo turno contro la vincente di Avellino-Reggiana. Un incrocio che mette sul tavolo variabili diverse: fisicità, aggressività, letture tattiche. E appena tre giorni dopo – il 13 settembre – via al campionato. Calendario fitto, come un pressing uomo su uomo: margini di errore ridotti, gestione delle energie fondamentale. Per Cincione sarà un crash test ideale: capire subito su quali certezze poggiare, quali meccanismi oliare, dove alzare o abbassare la linea. I giovani crescono nelle partite che contano, e il doppio binario Coppa-Campionato offrirà sin da subito riferimenti concreti. Occhio ai dettagli: palla inattiva, transizioni, capacità di chiudere le partite quando l’inerzia gira bene.
IDENTITÀ E PROSPETTIVA: COSA ASPETTARSI DAL NUOVO CORSO
Che faccia avrà il Padova versione Cincione? Senza forzare previsioni, due indizi fanno una traccia. Il primo è la sua esperienza come vice nella prima squadra: significa metodo, cura delle fasi, traduzione immediata dei principi societari in allenamento. Il secondo è l’architettura del vivaio, con Carlo Sabatini alla sesta stagione al comando: un manifesto di continuità che permette di pianificare, non solo di reagire. Il Padova sembra voler attaccare gli spazi con razionalità, difendere in avanti la propria idea di calcio, e soprattutto coltivare una filiera dove il salto tra categorie non sia un salto nel buio ma un gradino naturale. Con Albinoleffe all’orizzonte, poi la possibile tappa del 10 settembre (Avellino o Reggiana) e il via del 13 settembre, i biancoscudati sono già sul cerchio di centrocampo, pronti al primo fischio. La domanda, allora, non è se il progetto abbia fondamenta: quelle ci sono, e sono state ribadite. La domanda è chi avrà il coraggio di prendersi la responsabilità dell’ultimo passaggio, perché le partite – anche nei vivai – le vince chi sa scegliere la giocata giusta al momento giusto. Nell’estate delle panchine che girano come giostre, Padova ha scelto una mossa da veterani: cambiare per restare se stessi. Cincione in Primavera, Rossettini a Roma, Sabatini ancora al centro della regia, con Ottorino Cavinato e Alberto Piva a presidiare le fondamenta. Le coordinate sono fissate, il campo farà il resto. E non è forse questa, nel calcio dei giovani, la miglior promessa che si possa fare?