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L'allenatore va via dopo quattro anni e passa alla Roma, il sostituto arriva dalla prima squadra

Il Padova ridefinisce i quadri tecnici per la stagione 2025-2026: grande novità per la panchina della Primavera

Pier Luca Cincione

Pier Luca Cincione è il prossimo allenatore della Primavera del Padova

Chi l’ha detto che per rilanciare un progetto serva sempre cambiare tutto? A Padova hanno scelto la via della continuità intelligente, quella che mescola esperienza di campo e conoscenza dell’ambiente come un regista che sa quando giocare di prima e quando prendersi un tocco in più. La notizia è ufficiale: Pier Luca Cincione guiderà la Primavera biancoscudata, mentre Carlo Sabatini resta saldo al timone del settore giovanile. Nel frattempo, Luca Rossettini saluta dopo quattro stagioni e vola a Roma, chiamato come responsabile tecnico della prima squadra femminile.

UNA PANCHINA CHE PROFUMA DI CASA
Il Padova ha svelato il nuovo organigramma tecnico del settore giovanile e il cambio sulla panchina della Primavera è insieme segnale e progetto. Pier Luca Cincione, 57 anni, prende in mano l’Under 19 dopo tre stagioni vissute dentro lo spogliatoio della prima squadra come vice allenatore, prima con Torrente e poi con Andreoletti. Non un nome a sorpresa, ma un profilo che conosce a menadito corridoi, metodologie e aspettative del club. In gergo da spogliatoio: uno che sa già dove stanno le chiavi della porta, perché quelle porte le ha aperte e chiuse ogni giorno negli ultimi anni. Per la Primavera, la scelta di un tecnico così “di casa” è un passaggio di palla in verticale: prendi l’inerzia accumulata con la prima squadra, la porti giù in Primavera e chiedi ai tuoi ragazzi di giocare a due tocchi ma con idee chiare. In un settore giovanile, la prossimità alle logiche del club non è un dettaglio: è la differenza tra una trama corale e una sequenza di solismi. E Cincione, dentro questo spartito, parte con vantaggi non da poco.



ROSSETTINI SALUTA: QUATTRO STAGIONI, UN’EREDITÀ PESANTE
Il cambio in panchina nasce dalla scelta di Luca Rossettini di cambiare aria dopo quattro stagioni in biancoscudato. L’ex difensore, oltre 300 presenze in Serie A, ha scritto pagine riconoscibili nel vivaio del Padova: prima alla guida dell’Under 17, poi per tre anni sulla panchina della Primavera. Un percorso lineare, costruito sul campo, prima della chiamata della Roma che a luglio lo ha voluto come responsabile tecnico della prima squadra femminile. Domanda a bruciapelo: se ti suona il telefono da Roma, non rispondi? Il suo passaggio nella capitale è una promozione che racconta anche il valore del lavoro fatto a Padova. E lascia in eredità una cultura: attenzione al dettaglio, pragmatismo difensivo al servizio della crescita tecnica, responsabilità individuale dentro al collettivo. Un testimone che ora passa a Cincione, chiamato a cucire un abito su misura per un gruppo che dovrà affrontare calendario e aspettative senza paura.

LA REGIA BIANCOSCUDATA: SABATINI, CAVINATO E PIVA
Se in campo contano moduli e principi, dietro le quinte è la struttura a fare classifica. Il Padova ha rinnovato in blocco la sua regia: confermato Carlo Sabatini come responsabile del settore giovanile per la sesta stagione consecutiva. Tradotto: una dorsale stabile, una filosofia riconoscibile, un faro quando la nebbia si alza. Al suo fianco, il coordinatore Ottorino Cavinato e il responsabile dell’attività di base Alberto Piva. Nomi e ruoli che compongono il terzetto dietro il sipario, quelli che tracciano le linee guida dalla Scuola Calcio alla Primavera, come una catena di montaggio raffinata in cui ogni passaggio di categoria è un controllo qualità. A livello di vivaio, una gerarchia chiara significa tempi di gioco più rapidi: meno fraintendimenti, più responsabilità. Cincione entra in un sistema dove i compiti sono scolpiti, le comunicazioni hanno corsie preferenziali e la continuità non è uno slogan, ma pratica quotidiana.



SETTEMBRE CALDO: COPPA ITALIA PRIMAVERA E VIA AL CAMPIONATO
La Primavera del Padova non partirà con un’amichevole leggera da gambe imballate, ma subito a braccare il risultato. Tra pochi giorni scatterà la stagione ufficiale con il primo turno preliminare di Coppa Italia Primavera in trasferta contro l’Albinoleffe. Gara secca? Ritmi alti? Qualunque sia la sceneggiatura, è già esame vero. In caso di successo, il 10 settembre ci sarà il secondo turno contro la vincente di Avellino-Reggiana. Un incrocio che mette sul tavolo variabili diverse: fisicità, aggressività, letture tattiche. E appena tre giorni dopo – il 13 settembre – via al campionato. Calendario fitto, come un pressing uomo su uomo: margini di errore ridotti, gestione delle energie fondamentale. Per Cincione sarà un crash test ideale: capire subito su quali certezze poggiare, quali meccanismi oliare, dove alzare o abbassare la linea. I giovani crescono nelle partite che contano, e il doppio binario Coppa-Campionato offrirà sin da subito riferimenti concreti. Occhio ai dettagli: palla inattiva, transizioni, capacità di chiudere le partite quando l’inerzia gira bene.

IDENTITÀ E PROSPETTIVA: COSA ASPETTARSI DAL NUOVO CORSO
Che faccia avrà il Padova versione Cincione? Senza forzare previsioni, due indizi fanno una traccia. Il primo è la sua esperienza come vice nella prima squadra: significa metodo, cura delle fasi, traduzione immediata dei principi societari in allenamento. Il secondo è l’architettura del vivaio, con Carlo Sabatini alla sesta stagione al comando: un manifesto di continuità che permette di pianificare, non solo di reagire. Il Padova sembra voler attaccare gli spazi con razionalità, difendere in avanti la propria idea di calcio, e soprattutto coltivare una filiera dove il salto tra categorie non sia un salto nel buio ma un gradino naturale. Con Albinoleffe all’orizzonte, poi la possibile tappa del 10 settembre (Avellino o Reggiana) e il via del 13 settembre, i biancoscudati sono già sul cerchio di centrocampo, pronti al primo fischio. La domanda, allora, non è se il progetto abbia fondamenta: quelle ci sono, e sono state ribadite. La domanda è chi avrà il coraggio di prendersi la responsabilità dell’ultimo passaggio, perché le partite – anche nei vivai – le vince chi sa scegliere la giocata giusta al momento giusto. Nell’estate delle panchine che girano come giostre, Padova ha scelto una mossa da veterani: cambiare per restare se stessi. Cincione in Primavera, Rossettini a Roma, Sabatini ancora al centro della regia, con Ottorino Cavinato e Alberto Piva a presidiare le fondamenta. Le coordinate sono fissate, il campo farà il resto. E non è forse questa, nel calcio dei giovani, la miglior promessa che si possa fare?

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