Mike Aidoo, terzino destro e Campione d'Italia con la Primavera dell'Inter
Ma quanto può cambiare la curva della carriera in un lampo, quando arriva la chiamata giusta? È successo a Mike Aidoo, terzino destro classe 2005, che saluta per la prima volta il mondo nerazzurro per imboccare una nuova corsia di accelerazione. La notizia è di quelle che fanno rumore nel vivaio dell’Inter e accendono le antenne degli osservatori: «L'Inter comunica la cessione di Mike Aidoo alla Pergolettese. Il difensore classe 2005 si trasferisce a titolo temporaneo». Una formula chiara, un messaggio altrettanto limpido: spazio, minuti e responsabilità per un ragazzo che ha fatto il pieno di apprendistato a Milano e ora vuole sprintare anche oltre i confini di casa.
L’ANNUNCIO UFFICIALE E IL SEGNALE DEL CLUB Quattro anni in nerazzurro alle spalle, un bagaglio pieno di dettagli tattici, letture difensive e gamba da spinta: l’Inter apre la porta del prestito e affida alla Pergolettese il compito di far fruttare quell’energia. Perché questo è il cuore dell’operazione: mettere chilometri nelle gambe e decisioni nel sangue caldo delle partite che contano, senza più la rete di protezione del settore giovanile.
UN PERCORSO INIZIATO TRA I CLIVENSI E PROSEGUITO A MILANO Prima di innamorare gli addetti ai lavori in nerazzurro, Aidoo aveva già acceso i fari a Verona. Nelle giovanili del Chievo Verona il terzino ha meravigliato parecchi addetti ai lavori con le sue sfuriate sulla corsia destra. Poi il fallimento del club gialloblù ha cambiato la geografia del suo calcio: il trasferimento all’Inter è arrivato ad agosto 2021, con il ragazzo inserito prima tra Under 17 e Under 18, quindi proiettato in Primavera. Da lì, un crescendo di consapevolezza: più struttura difensiva, più abitudine ai duelli, più malizia nei tempi di sovrapposizione. In una parola: maturità.
IL PROFILO TECNICO: MOTO PERPETUO E GAMBA DA SPINTA Le coordinate tecniche sono scolpite: terzino destro di 20 anni, ottimo anche in fase offensiva. Che significa? Lettura del corridoio interno, corsa che non si spegne, capacità di mettere la freccia e prendere l’ampiezza come un’ala, ma anche rientro rapido a protezione del lato debole. Le sue “sfuriate” non sono una semplice accelerazione, ma un cambio di ritmo che spezza il pressing, allunga le linee e crea superiorità posizionale. Lì c’è la cifra del suo gioco: quando prende campo, gli avversari sono costretti a ruotare come in una marcatura a zona improvvisata, e la squadra guadagna metri come un blocco che sale guidato dal metronomo di bordo campo.
PERCHÉ IL PRESTITO ALLA PERGOLETTESE CONTA DAVVERO La domanda che scotta è semplice: cosa guadagnano le parti? L’Inter mette a terra un piano lineare, quasi didattico: consolidare un prospetto che ha già mostrato qualità e fisico da adulto, affidandolo a un contesto dove il minutaggio non è un miraggio. La Pergolettese, dal canto suo, raccoglie un esterno con la scintilla e un bagaglio formativo d’élite. È una staffetta ben orchestrata: chi ha allenato il gesto tecnico e la disciplina tattica passa il testimone a chi ora dovrà misurarlo nel traffico vero, dove il contatto brucia e ogni pallone pesa. E Aidoo? Si mette al centro del progetto, pronto a suonare la carica: dal vivaio alla realtà, senza più paracadute.
COSA ASPETTARSI DAL PRIMO VIAGGIO LONTANO DAI COLORI NERAZZURRI È la prima esperienza fuori dal perimetro nerazzurro dopo quattro anni. E allora, che succede quando il ragazzo esce dal guscio? In genere due strade: o ci si scopre subito dentro la partita, come un terzino che a ogni ripartenza fiuta la profondità e ci si tuffa; oppure si cresce un mese alla volta, limando le sbavature e lasciando che parlino le prestazioni. Il bello, per Aidoo, è che il suo profilo “anche in fase offensiva” gli consente di incidere in più fasi: può spaccare la gara con un’accelerazione, ma anche costruire fiducia con recuperi puliti e diagonali da manuale. Il prestito è la palestra ideale: si alza il volume, si abbassa il margine d’errore, si impara a dettare il tempo sul lato forte.
DALLA CURVA DEL CHIEVO ALLA NUOVA CURVA DELLA CARRIERA Il fallimento del Chievo Verona è stato il primo bivio serio. Da quella scossa è nato il trasferimento del 2021, e da quel trasferimento una fase di crescita che lo ha visto protagonista in terra interista. Ora un altro bivio, meno brutale e molto più stimolante: devi fare sul serio, devi cambiaremarcia, devi farti largo nel traffico di un calcio che non aspetta. Non è forse questa la partita più interessante per un terzino di spinta? Capire quando buttarsi, quando frenare, quando leggere il taglio dell’ala e quando imbucare in sovrapposizione. Aidoo ha già mostrato di saper leggere la musica: ora deve dirigere una parte del concerto.
LE DOMANDE CHE ACCENDONO L’ESTATE NERAZZURRA Resta un punto, piccante come un cross teso al 92’: quanto peserà questa esperienza nella gerarchia futura? Quanta continuità troverà Aidoo lontano da Milano? Le sue “sfuriate” torneranno a fare rumore anche sotto altri riflettori? E, soprattutto, quanto vale per un ragazzo del 2005 saper soffrire dietro e brillare davanti nella stessa partita? Le risposte le darà il campo. Perché in fondo, nel calcio, la verità sta sempre nella misura del tempo e nella precisione del primo controllo. O entri col passo giusto, o rincorri. Aidoo ha scelto: scatto in avanti, visiera abbassata e sguardo fisso sulla fascia destra.
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