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Serie D

Il grande salto! Dai campi sperduti della Lombardia all'occasione della vita con un club di Serie B

L'Empoli mette sotto contratto il classe 2004 e lo gira in prestito in Serie D

Alessio Spatari

Chi l’avrebbe detto, qualche mese fa al San Contardo di Broni, che un ragazzo dell’Oltrepò Pavese avrebbe timbrato il biglietto per il professionismo? Eppure eccolo lì, Alessio Spatari, attaccante classe 2004 cresciuto nei settori giovanili di Genoa, Sampdoria e Cesena, pronto a sfrecciare sulla corsia di sorpasso: accordo biennale con l’Empoli e valigia già pronta per una tappa intermedia al Seravezza Pozzi in Serie B. Un’operazione che profuma di strategia, gavetta e ambizione. E, diciamolo, anche di orgoglio per chi l’ha visto sbocciare.

L’ANNUNCIO E LA FRASE CHE PESA: “DI PRIMISSIMO LIVELLO
Nella giornata di domenica, l’Oltrepò – il club di Broni – ha fatto trapelare tutto il proprio entusiasmo per la cessione, definendola “di primissimo livello”. Non è un dettaglio di stile: è la fotografia di un percorso costruito passo dopo passo, senza lustrini, con l’odore dell’erba di provincia e la fame di chi sa che ogni partita è un esame. L’Empoli ha messo nero su bianco per due anni: un segnale netto, concreto, che racconta fiducia e programmazione. E quando una società di Serie B come l’Empoli scommette così, vuol dire che ha visto qualcosa.

OTTO GOL, DUE ASSIST: LA SALVEZZA FIRMATA SPATARI
Gli appunti sul taccuino sono chiari: 36 apparizioni nel Girone A di Serie D, 8 gol e 2 assist. Numeri che non fanno rumore come un 30/30 da bomber irreale, ma raccontano tanto del contesto e del peso specifico delle giocate. Al San Contardo, casa Oltrepò, ogni punto aveva il valore dell’oro: salvezza centrata anche grazie alle sue reti. Il centravanti ha tenuto su la baracca quando serviva, da terminale e da raccordo. La cifra? Concretezza.

SERAVEZZA POZZI, TAPPA OBBLIGATA: IL TRAMPOLINO IN VERSILIA
Prima di respirare l’aria del professionismo pieno, Spatari farà rodaggio al Seravezza Pozzi, in Serie d. Una scelta ponderata: categoria “dilettantistica” sulla carta, ma col taglio tecnico e fisico che si avvicina quello necessario per reggere il piano di sopra. In Versilia il palcoscenico è ideale: competizione vera, difese esperte, piazze calde. Trappole? Tante. Opportunità? Ancora di più. È il trampolino che ti allena all’elasticità mentale e tattica: se galleggi qui, puoi nuotare altrove.



IL VALORE PER L’OLTREPÒ DI BRONI: QUELL’ORGOGLIO CHE RESTA
Per l’Oltrepò di Broni questa operazione è un biglietto da visita. Vedere un proprio giocatore salire di livello è un riconoscimento al lavoro silenzioso di società e staff tecnico. È la prova che il percorso funziona: si cresce, si compete, si forma un calciatore in grado di attirare l’interesse di una realtà di Serie B come l’Empoli. Un cerchio che si chiude e, allo stesso tempo, si riapre: la reputazione porta altri ragazzi, altre scommesse, altre storie. Il contratto biennale con i toscani vale come una clausola di fiducia. Stabilità economica, sì, ma soprattutto prospettiva tecnica. L’anno al Seravezza Pozzi è un banco di prova, il classico esame di maturità calcistica: risposta presente? Si sale di un piano. Mancano dei tasselli? Ci si allena a colmarli. La rotta è tracciata e il pilota, adesso, è il rendimento.

DALL’OLTREPÒ ALLA SERIE B PASSANDO PER LA VERSILIA: LA ROTTA È TRACCIATA
Il bello di storie come questa è che uniscono mondi diversi: l’Oltrepò Pavese che spinge, il Seravezza Pozzi che accoglie, l’Empoli che programma. Un filo che corre da Broni alla Versilia e da lì verso il professionismo, con una squadra di Serie B pronta a vedere se la scommessa pagherà il dividendo. La definizione “di primissimo livello” pronunciata nella giornata di domenica non è solo un complimento: è l’etichetta da onorare. E allora, Alessio, scarpini allacciati e testa alta: il campo, come sempre, avrà l’ultima parola.

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