Non sta scritto da nessuna parte che il calciomercato della prima metà di agosto non possa regalare una giocata d’anticipo da applausi. La Juventus ha affondato il tackle giusto su Alvin Obinna Okoro, soffiandolo alla concorrenza di diversi club di Serie A e portandolo in bianconero. E allora, pronti a vederlo entrare in campo per le visite al JMedical alle 14 e poi firmare il suo nuovo futuro fino al 2030? Sì, perché l’operazione è ormai in definizione: un’azione studiata, condotta con pazienza e finalizzata con freddezza sotto porta.
LA TRATTATIVA: NUMERI, TEMPI E STRATEGIA Dopo settimane di pressing, la
Juventus ha definito con il
Venezia l’acquisto di
Alvin Okoro. Nato il 26 marzo 2005 a Vicenza.
Talento nigeriano, naturalizzato italiano, il ragazzo porta in dote una struttura fisica importante: circa 1,85 m, gambe lunghe e spalle pronte al duello, il profilo che piace per attaccare la
profondità ma anche per reggere la sportellata in area. È cresciuto nel settore giovanile dell'
Udinese prima e del
Pordenone poi e ha esordito in
Serie B a soli 17 anni, risultando il più giovane di quella stagione. Estate 2022: il
Venezia lo mette sotto
contratto, fiuta il potenziale e lo affida a un percorso di
crescita graduale.
NUMERI IN PRIMAVERA: DAL RODAGGIO ALLA DOPPIA CIFRA
Con la Primavera arancioneroverde, Okoro ha sgomitato tra difensori incollati alla marcatura e ha imparato a farsi trovare dove fa più male. Stagione 2022-2023: 31 partite e 7 gol. Nell'annata 2023-2024 lo scatto in avanti: 26 gare e 10 reti. Sono numeri che raccontano progressione, freddezza crescente e una certa confidenza nel muoversi in area come un rapace d’area, arrivando sull’ultimo tocco con tempi d’inserimento sempre più puliti.
LA PARENTESI TRA I PRO: VIS PESARO E PRIME RISPOSTE Agosto 2024, altra tappa.
Okoro viene ceduto in prestito alla
Vis Pesaro per misurarsi con il calcio professionistico. Qui arrivano segnali incoraggianti: in
Serie C mette insieme 36 presenze complessive con 6 reti tra campionato e Coppe nella cavalcata che porta i marchigiani di
Roberto Stellone fino ai quarti di finale dei play off Nazionali. Le cifre, al netto delle diverse contabilizzazioni, dicono una cosa chiara: il ragazzo ha retto il salto di intensità, ha imparato a giocare spalle alla porta, a resistere al contatto e a sporcare la partita quando serve, da vero
attaccante che non si limita alla vetrina del gol.
PERCHÉ LA JUVE AFFONDA IL COLPO: PROFILO E MARGINI Perché proprio Okoro? Perché un 2005 con
fisico, fame e
numeri in
crescita è il tipo di investimento che una società come la
Juventus ama coltivare. Nel gioco delle catene laterali e della ricerca di
profondità, un
attaccante di 1,85 m capace di attaccare la seconda palla, fare a sportellate e attaccare il primo palo è oro quando devi ribaltare l’azione in due passaggi. E poi c’è la
duttilità: la sua
progressione lascia intendere che possa essere impiegato in più soluzioni offensive, cucendo strappi e attaccando la linea avversaria come un’ala di potenza o come riferimento centrale. Non è un caso che i bianconeri abbiano superato la
concorrenza di diversi club di
Serie A: quando un profilo del genere entra nell’area piccola del mercato, conviene arrivare prima del resto della difesa.
IL CONTESTO TECNICO: BRAMBILLA E LA NEXT GEN Mister
Massimo Brambilla avrà tra le mani un
attaccante da scolpire, uno che ha già assaggiato la
pressione dei grandi ma deve affinare la scelta della giocata. L’idea è semplice: inserirlo nella
Next Gen, fargli macinare minuti e letture, testarne la cattiveria agonistica nel fraseggio corto e nell’attacco diretto alla porta. Se il diritto di riscatto da 2 milioni (potenzialmente obbligo a certe condizioni) è il
valore di mercato, il valore tecnico lo farà il
campo: pressing coordinato, attacco alla
profondità, capacità di smarcamento preventivo. Lì si vede se il
talento è pronto a uscire dall’ombra per prendersi il riflettore.