Il futuro può davvero bussare alla porta con i guanti già infilati L'AlbinoLeffe mette infatti il cartello «chiuso per rinforzi» tra i pali e porta a casa Salvatore Alessandro Di Chiara, portiere classe 2004, nativo di Bergamo. Nome e cognome nitidi come un rinvio preciso: il club ha comunicato l’accordo e, nero su bianco, c’è un contratto sino al 30 giugno 2026. Un orizzonte temporale che permette al club di lavorare con calma sul suo sviluppo e al ragazzo di costruire fiducia dentro un contesto definito. Comunque la si voglia leggere, il messaggio è chiaro come un’uscita alta ben presa, su questo ragazzo si punta, oggi e per il domani.
DAL VIVAIO DEL MILAN AL PRIMO VOLO TRA I GRANDI Cresciuto nel settore giovanile del
Milan fino all’Under 18,
Di Chiara ha messo benzina tecnica e mentale in una delle scuole più esigenti del nostro
calcio. Assorbire quotidianamente il ritmo e il dettaglio di un vivaio come quello rossonero significa allenarsi alla perfezione: movimenti tra i pali, tempi d’
uscita, lettura del gioco. Poi, nel 2022-2023, il passaggio a
Frosinone in Primavera 1, un campionato che, per un
portiere, è la palestra ideale per misurare personalità e riflessi quando i palloni iniziano a viaggiare più veloci e le aree si affollano.
ROMA CITY 2023-2024: IL BATTESIMO DEL FUOCO Il battesimo tra i grandi arriva nella stagione 2023-2024 con la maglia del
Roma City, in
Serie D. Diciassette presenze complessive, diciassette volte in cui la porta non è più un esercizio da allenamento ma una responsabilità. Per un estremo difensore che esce dalla Primavera, la
Serie D è come quel campo pesante d’inverno: scivoloso, ruvido, formativo. Ti insegna a parlare con la linea, a soffrire sulle seconde palle, a trasformare i minuti finali in esercizi di concentrazione pura. La gavetta? Sì, ma con il casco in testa e la consapevolezza che ogni intervento è un mattone in più per costruire carriera e carattere.
OLBIA: 26 PARTITE PER ALLARGARE LE SPALLE Lo scorso anno, con l’
Olbia in
Serie D, Di Chiara ha infilato 26 partite tra campionato e coppa. Un chilometraggio serio per un
2004: vuol dire allenarsi alla continuità, gestire settimane piene, ritrovarsi al centro di cicli di partite in cui il margine d’errore si assottiglia. Ventisei volte a contatto con la realtà più dura e genuina del nostro
calcio. Quante volte si impara più in una
parata sporca su un campo rovente che in un mese di teoria? Ecco, è questo il bagaglio che oggi porta all’AlbinoLeffe. Nel
calcio di oggi il
portiere non è più soltanto l’ultimo baluardo: è il primo regista della manovra difensiva, il metronomo che scandisce uscite e ripartenze, il calmante quando la squadra deve respirare. Investire su un profilo del
2004 è come scommettere su un
talento che ha già assaggiato la polvere del ring e ora può salire un gradino.
IL MESTIERE DEL NUMERO UNO: TRA ISTINTO E LEADERSHIP Che cosa rende un
portiere più «grande» della sua età? La gestione delle fasi morte, la voce che accompagna la linea, il coraggio nella prima scelta. Inserire un profilo
giovane tra i pali significa mettere pepe sulla
concorrenza interna e alzare il livello di attenzione. Significa anche avere la possibilità di lavorare su letture e
dettagli tecnici giorno dopo giorno, con margini di
crescita visibili. E se la domanda è: «È pronto?», la risposta migliore nel
calcio è sempre la stessa: fate rotolare il pallone. Il campo è il giudice che non ammette appelli, ma con un
contratto fissato al
30 giugno 2026 le credenziali per giocarsi la partita ci sono tutte.