Lutto
14 Agosto 2025
BOLOGNA SERIE A - Franco Cresci, classe 1945, con la maglia rossoblù ha giocato dal 1968 al 1979 per poi chiudere la carriera nel Modena nelle categorie inferiori
Chi non ha mai canticchiato «Buso, Roversi, Cresci…»? È il ritornello che profuma di scarpini di cuoio e domeniche allo stadio, un’eco di calcio vero, ben lontano da quello attuale dove non sempre viene premiato il merito. Oggi Bologna piange Franco Cresci, terzino di ferro rossoblù degli anni ’70, scomparso nella mattinata di mercoledì 13 dopo una lunga malattia. Un combattente inossidabile, 7° per presenze nella storia rossoblù con 404 gettoni in 11 stagioni dal 1968 al 1979: numeri da totem, non da comprimario.
MILANO, VARESE, BOLOGNA: LA SCALATA DI UN TERZINO D’ACCIAIO
Nato a Milano nel 1945, Cresci dopo un inizio nelle giovanili dell'Inter e una prima esperienza tra i Dilettanti con il Rapallo, si mette in mostra nel Varese, appena salito dalla B alla A accanto a un giovane Pietro Anastasi. Arriva a Bologna nel 1968, nel post scudetto, in un gruppo con reduci del calibro di Giacomo Bulgarelli, Marino Perani e Romano Janich. Lì entra dritto nella memoria collettiva dei tifosi felsinei: «Buso, Roversi, Cresci…». Il portiere cambiava, ma lui e Tazio Roversi (più giovane di 2 anni ma già scomparso da molto tempo, nel 1999) no: coppia fissa in campo e amici anche fuori, fino alle vacanze in famiglia. Quando la fascia era una frontiera, Cresci era il doganiere.
VERSATILE, RUVIDO, VINCENTE: IL SUO CALCIO
Terzino o stopper, all’occorrenza mediano «ruvido»: Cresci interpretava il ruolo con essenzialità operaia e tempi giusti d’inserimento. Tiro dalla distanza discreto, marcature serrate come morsi: così ha messo il sigillo su trionfi e salvezze. Nel suo palmarès spiccano due Coppe Italia (1970 e 1974) e una Coppa Italo Inglese, oltre a tre salvezze al cardiopalma in anni in cui Bologna lottava spesso con il coltello tra i denti. Per lui il calcio era pane quotidiano, sudore e disciplina. Come d'altronde dovrebbe essere anche in tempi attuali.