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Serie D

Milan, un nuovo colosso per la difesa: è un classe 2006, arriva dall'Ascoli e gioca in Nazionale

Tutto fatto per il centrale 19enne che si è messo in luce anche nell'Italia Under 20

Mattia Piermarini

foto instagram @mattiapiermarinii

Chi ha detto che il mercato dei giovani non sappia far battere il cuore come una notte di coppa? Il Milan Futuro riparte con il piede sull’acceleratore e mette un altro mattoncino nel suo cantiere ambizioso: è infatti in arrivo dall’Ascoli il difensore centrale Mattia Piermarini, nato nel 2006, pronto a firmare domani e a legarsi al club rossonero. Dopo il terzino Berkay Karaca, un’altra tessera si incastra nel mosaico della seconda squadra: il reparto arretrato guadagna fisicità, gamba e prospettiva. E allora la domanda è semplice: se vuoi costruire un progetto solido, da dove inizi se non dal muro dietro?

UN COLPO DI PROSPETTIVA PER IL MILAN FUTURO
La mossa è chiara come un’uscita pulita palla al piede: il Milan continua a investire in talenti emergenti per dare ossigeno e profondità alla sua seconda squadra. L’arrivo di Mattia Piermarini dall’Ascoli non è un fuoco d’artificio estivo, è una scelta ponderata, coerente con una strategia che privilegia crescita, minutaggio e responsabilità. Il classe 2006 arriva in un contesto che chiede subito partecipazione: il Milan Futuro disputerà la prossima Serie D, un campionato che non fa sconti, un vero banco di prova per chi vuole diventare grande. Tradotto: campi caldi, duelli fisici, tempi di gioco ridotti al minimo. Per un centrale, è come imparare a danzare in un’area affollata: anticipo, letture, personalità.



IL PROFILO DI MATTIA PIERMARINI
Piermarini è un difensore marchigiano cresciuto calcisticamente nell’Ascoli. Parliamo di un giocatore che ha già assaporato l’odore del calcio professionistico, con 21 apparizioni complessive tra Serie C e Coppa Italia di categoria nella passata stagione. Numeri che non urlano, ma raccontano una cosa semplice: quando il ritmo si alza, lui c’è. Il passo successivo? Mettere in vetrina le proprie qualità in un ambiente prestigioso come quello milanista, dove ogni allenamento è una cartina tornasole e ogni domenica un esame a crocette, senza suggerimenti.

COSA PUÒ DARE PIERMARINI AL PROGETTO
Domanda da spogliatoio: cosa porta Piermarini nel bagaglio? Innanzitutto, la capacità di stare dentro la partita. Le 21 apparizioni tra Serie C e Coppa Italia di categoria raccontano un difensore che ha già sentito addosso il peso di punti veri. Poi la disponibilità a sporcarsi i calzettoni, ad andare in scivolata quando serve e ad alzare la testa quando si può ripartire. Il tutto dentro un contesto che gli chiederà di prendersi responsabilità: tempi d’anticipo, guida della linea, comunicazione con i compagni. Perché un centrale non è solo tacchetti e duelli; è anche voce, è bussola, è lettura degli ultimi dieci metri.



IL SEGNALE ALLA CONCORRENZA
Il Milan manda un segnale alla mappa del calcio giovanile italiano: cercare, selezionare, valorizzare. Non collezionare figurine, ma inserire profili utili a un progetto che vuole incrociare crescita individuale e risultati collettivi. Con l’arrivo di Mattia Piermarini, il Milan Futuro aggiunge un tassello importante per affrontare con credibilità la Serie D e per far lievitare il livello competitivo del gruppo. La strada è lunga, i bivi non mancheranno, ma la direzione è tracciata. E allora, pronti a vedere questo difensore marchigiano prendere centimetri, secondi e responsabilità? La prima firma, come da indicazioni, è attesa nella giornata di domani. Poi, parola al campo: lì non mentono né i tacchetti né le letture.

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