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Primavera 1

Arriva dal Milan e da ragazzino era considerato un predestinato: ora è alle porte della Serie A

Corsa, polmoni, potenza: il Genoa punta forte sul terzino italo-congolese classe 2007

Salem Albè

Salem Albè, esterno destro classe 2007: nell'ultima stagione 27 presenze e 1 gol con ll'Under 18 del Milan

Chi ha detto che per brillare serve subito la ribalta dei grandi? A volte la luce migliore nasce nel vivaio, tra le linee di gesso dei campi Primavera, dove il talento si tempra e il carattere si forgia. È lì che Salem Albè, terzino italo-congolese classe ’07, ha messo giù mattoni importanti, uno dopo l’altro, fino a meritarsi il passaggio al Genoa. Sì, è ufficiale: Albè è un nuovo giocatore rossoblù. E la sensazione, più che un presentimento, è che questa mossa sia il suo vero calcio d’inizio verso il professionismo.

CHI È ALBÈ E PERCHÉ SE NE PARLA
Salem Albè non è un nome spuntato a caso dal taccuino degli osservatori. Classe 2007, sangue italo-congolese, profilo moderno: uno di quelli che sul binario laterale sanno accendere i fari e tenere alta l’intensità per novanta minuti. Talento? Certo. Ma soprattutto crescita costante, che nel settore giovanile vale quanto un gol al 90’. Nell’ultima stagione al Milan, Albè ha trascorso la maggior parte del tempo con l’Under 18, incasellando 27 presenze e segnano 1 gol. Numeri che raccontano affidabilità, prima ancora che brillantezza. Va detto: i risultati complessivi della squadra, sul piano strettamente sportivo, non sono stati eccellenti. Ma quante volte, nel calcio giovanile, il punteggio non fotografa il percorso di un singolo? Nel suo caso, rendimento e continuità hanno fatto rumore. Ha messo chilometri nelle gambe, scelte nella testa, e soprattutto ha dato l’impressione di essere sempre sul pezzo, partita dopo partita.

I PRIMI ASSAGGI DI PRIMAVERA 1 E IL BANCO DI PROVA EUROPEO
Quando la porta della Primavera 1 si è aperta, Albè non ha esitato: debutto a fine ottobre contro la Fiorentina, un palcoscenico che pesa perché alza ritmi e responsabilità. Ma la vera curva di apprendimento si è arricchita con l’Europa: l’esordio in Youth League contro il Brugge e, poco dopo, la partecipazione alla sfida contro il Real Madrid. Due tappe che, a livello internazionale, valgono come un esame di maturità anticipato. Chi non farebbe tesoro di partite così, dove ogni dettaglio viene esasperato e ogni lettura difensiva va eseguita a tempo di metronomo? È lì che capisci se puoi reggere il confronto, se sai cambiare marcia quando il pallone scotta.



PERCHÉ IL GENOA È LA SCELTA GIUSTA ADESSO
Ora si apre la porta di Genova, lato rossoblù. Scenario nuovo, stimoli freschi, Primavera pronta ad accoglierlo: un contesto ideale per mettersi in mostra e continuare a crescere. Il Genoa è terreno fertile per chi vuole guadagnarsi il mestiere: niente luci abbaglianti, molta sostanza e la possibilità di ritagliarsi spazio con la forza del campo. Domanda retorica: cosa può desiderare di più un terzino in piena evoluzione se non minuti, responsabilità e la chance di alzare ulteriormente l’asticella? È la classica sfida da dentro-fuori: portare in dote ciò che ha imparato al Milan e farlo fruttare, passo dopo passo.

COSA ASPETTARSI A GENOVA: SCALARE POSIZIONI CON FAME E DISCIPLINA
Il presente dice Genoa, la bussola punta alla Primavera. Ma la direzione è chiara: mettersi in vetrina, prendersi la fiducia, trasformare i minuti in mattoni per il futuro. Albè arriva con un bagaglio essenziale e già rodato: continuità, tenuta mentale, attitudine a reggere livelli diversi. La vera sfida, adesso, sarà legare efficacia difensiva e contributo in spinta, senza perdere equilibrio. Un terzino moderno non è solo un maratoneta sulla fascia: è un traduttore simultaneo tra fasi di gioco. Riesce a scegliere il tempo giusto, a leggere la palla e l’uomo, a non scomporsi quando l’azione si fa verticale. È qui che Salem potrà far vedere quanto velocemente impara.



LA ROTTA DEL PROFESSIONISMO: IL SALTO NON SI ANNUNCIA, SI COSTRUISCE
Si parla spesso di “salto” verso il professionismo, ma quel salto non si dichiara, si prepara. E per Albè la rotta è tracciata: sfruttare l’opportunità con la maglia rossoblù, prendere ritmo, cercare continuità, affinare dettagli e non accontentarsi. La parola chiave resta “pronto”: non perché lo si sia a prescindere, ma perché lo si diventa, attraversando campionati, avversari e serate d’Europa. Con un passato recente che mette insieme quasi 30 presenze con l’Under 18 del Milan, un debutto in Primavera 1 contro la Fiorentina e due tappe in Youth League contro Brugge e Real Madrid, Albè arriva a Genova con un curriculum che parla chiaro. Ora la palla è al piede: serve personalità per prendersi la fascia, gamba per cavalcarla, testa per governarla. La Primavera del Genoa è il nuovo stadio di crescita: il palcoscenico è pronto, il copione lo scrive lui, novanta minuti alla volta.

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