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Serie C

Dopo 3 anni di Juventus ecco un'altra sfida, il centravanti torna in regione per dare fisicità alla sua nuova squadra

Un'avventura intrigante per il giocatore, il trasferimento può essere il gradino decisivo per far partire una meravigliosa carriera

VIRTUS VERONA SERIE C - TOMMASO MANCINI

VIRTUS VERONA SERIE C - Tommaso Mancini, attaccante classe 2004, lascia la Juventus dopo 3 anni e 24 presenze in campionato in terza serie (foto figc.it)

Una torre in area di rigore può pesare davvero tanto. E cosa succede quando quella torre ha voglia di diventare faro per un intero progetto tecnico? La Virtus Verona cala il jolly in attacco e lo fa con un nome che sa di futuro e di ambizione: Tommaso Mancini. Attaccante classe 2004, proprietà Juventus Football Club, arriva in rossoblù con un prestito temporaneo valido fino al 30 giugno 2026. Un affare che profuma di scommessa intelligente per il club scaligero e di gradino decisivo per il giovane centravanti vicentino.



IL PROFILO TECNICO: UN 9 MODERNO, ALTO 190 E DOMINANTE NEL GIOCO AEREO
Mancini è il prototipo del centravanti moderno: 190 centimetri, presenza che si sente e si vede, soprattutto quando il pallone viaggia alto. Nel gioco aereo è un fattore, ma non solo. La sua capacità di proteggere palla spalle alla porta, di fare sponda e di dialogare corto con i compagni gli permette di essere il famoso riferimento centrale capace di dare ordine alle corse degli esterni e profondità alla manovra. Un 9 che non chiede il cross disperato, ma che organizza il traffico in zona calda: tempi d’appoggio, pulizia di prima, senso della posizione. Il ragazzo, del resto, ha mostrato una progressione tecnica costante negli anni: il fisico non è più solo fisico, diventa strumento tattico. E quando il centravanti trasforma il corpo in lavagna, gli allenatori (in questa stagione Gigi Fresco) si divertono.



LE RADICI A VICENZA, IL BATTESIMO TRA I GRANDI IN SERIE B E LA JUVENTUS
Originario di Vicenza, Mancini cresce nel settore giovanile biancorosso. Da lì, il salto tra i grandi non tarda: debutto in Serie B con il Vicenza e 13 apparizioni tra le stagioni 2020-2021 e 2021-2022. Non un dettaglio, ma un primo crash test vero con il calcio dei contrasti duri e delle decisioni in un lampo. Quei minuti, distribuiti nell’arco di due annate, gli hanno acceso il radar e allargato il bagaglio: leggere gli spazi, assorbire i colpi, restituire presenza. L’estate del 2022 è la svolta: la Juventus decide di investire su di lui, acquistandone il cartellino e accompagnandolo nella formazione Next Gen, il laboratorio bianconero che compete in Serie C. Tre stagioni nella terza serie come palestra continua: il professionismo tutti i weekend, le marcature strette, la necessità di far valere il corpo e la testa. È stato un banco di prova fondamentale per maturare tecnicamente e tatticamente.



PERCHÉ LA VIRTUS VERONA CI PUNTA: PROGETTO, IDENTITÀ, TIMING
La Virtus Verona ha una linea chiara: scegliere profili giovani ma già abituati alla durezza del professionismo. In Mancini la dirigenza rossoblù ha intravisto il mix giusto tra prospettiva e impatto immediato. Il club si mette in casa un centravanti che porta fisicità e presenza in area avversaria, qualità che nel lungo cammino di una stagione sbloccano gare inchiodate come tappi di bottiglia. Immaginate la squadra che sale su di lui come su un ascensore: palla addosso, sponda, terzo uomo che attacca il corridoio. Oppure il cross che si alza e la difesa che vacilla, costretta al duello aereo dove lui sa far valere leve e timing. La sua lettura dell’area e il senso della posizione, già evidenziati nel percorso di crescita, possono trasformarsi in gol pesanti o in assist sporchi ma cruciali. 

LA MOTIVAZIONE DEL GIOCATORE: METTERSI ALLA PROVA, GUADAGNARSI SPAZIO
Per Tommaso Mancini questa tappa dunque è più di un passaggio: è l’occasione concreta per dimostrare il proprio valore, per proseguire il percorso iniziato nelle giovanili del Vicenza e continuato con la Juventus. La voglia di mettersi in mostra e di ritagliarsi uno spazio nel calcio che conta è benzina buona. Più responsabilità, più sfide, più margini di miglioramento. La crescita non è una linea retta, ma qui la traiettoria è chiara: stare al centro del progetto, sudare i gol, capitalizzare una base tecnica in progressione. La Virtus Verona ha appena aggiunto un pezzo che può cambiare il puzzle offensivo. E quando un club individua il profilo giusto e lo porta a casa con la pazienza di un artigiano, di solito il campo restituisce con gli interessi.

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