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Serie C

Giocava all'oratorio, 3 anni dopo ha un contratto da Professionista: il talento del classe 2008 è immenso

Dal ritrovo che nasce attorno alla chiesa del quartiere al calcio che conta con l'esordio in campionato a 16 anni

SORRENTO SERIE C - MATTIA ESPOSITO

SORRENTO SERIE C - Mattia Esposito, attaccante classe 2008, nello scorso campionato in prima squadra ha ottenuto 4 presenze (foto FB Sorrento Calcio 1945)

L'esordio tra i Professionisti in campionato è arrivato a 16 anni, senza avere fatto tutto il percorso giovanile che solitamente compie qualsiasi calciatore. Sembra una sceneggiatura troppo audace persino per chi ama sognare a occhi aperti, vero? E invece è tutto maledettamente reale: è la storia di Mattia Esposito, ala sinistra classe 2008, che lo scorso mese di luglio ha firmato il primo contratto da professionista con il Sorrento, pronto a battagliare nel girone C di Serie C. Una storia che profuma di asfalto, campetti improvvisati e talento difficile da incatenare.

I PRIMI PASSI “ARTIGIANALI”: REAL SAN FERDINANDO E ALLENAMENTI SU YOUTUBE
I primi calci dentro un’organizzazione, chiamiamola così, arrivano alla Real San Ferdinando, un ritrovo che nasce attorno alla chiesa di San Ferdinando a Napoli. Qui non c’è una struttura da copertina, anzi: spesso gli allenamenti sono da inventare, letteralmente. Capita che Mattia e compagni vadano su YouTube a cercare esercizi da replicare. Roba che tempra la testa prima ancora delle gambe. Ma il talento, quando è grande, non sta fermo: scalpita, morde il freno e prima o poi sfonda la porta giusta.



ESTATE 2022: IL SALTO NEL PROFESSIONISMO E I 30 GOL CHE ACCENDONO I RIFLETTORI
Nell’estate del 2022 Esposito guarda il suo allenatore dell'epoca negli occhi e chiede di misurarsi con una realtà professionistica. Prima prova al Giugliano, poi al Sorrento: è qui che la sua carriera parte davvero, alla soglia dei 14 anni, in un Under 15 Regionale mentre il Sorrento è ancora in Serie D. Debutto e fuochi d’artificio: 30 gol nel primo anno. Numeri che non passano sotto traccia neanche se provi a spegnerli. Arriva un’altra stagione ricca di prestazioni in Under 16 nazionale e, insieme, la «gita» in prima squadra che assomiglia tanto a un biglietto di sola andata.



L’11 AGOSTO E LA PORTA CHE SI SPALANCA: PICERNO, COPPA ITALIA SERIE C E IL POSTO TRA I GRANDI
Per volere del presidente Giuseppe Cappiello, Esposito viene aggregato alla prima squadra per la preparazione estiva 2024-2025 insieme ad altri sei Under. I coetanei, pian piano, tornano a casa. Esposito no: lui resta, raddoppia, rilancia. L’11 agosto dello scorso anno arriva l’esordio ufficiale in Coppa Italia Serie C contro il Picerno. Da lì in avanti, niente più porte socchiuse: 4 presenze in Serie C, ben 26 panchine tra i professionisti e un gol segnato al Taranto poi revocato in seguito al fallimento dei pugliesi. Il tabellino potrà anche averlo cancellato, ma la sensazione che questo ragazzo porti corrente ogni volta che tocca palla è rimasta negli occhi di chi c’era.

VETRINA LEGA PRO U17 E I TEST CONTRO PARMA E INTER
Nel mezzo del suo primo giro tra i grandi, arriva anche la convocazione con la Rappresentativa U17 Lega Pro. Partite amichevoli contro i pari età di Parma e Inter, vetrine importanti dove Esposito continua a incantare gli addetti ai lavori. Il ragazzo partecipa poi anche al prestigioso Torneo Maggioni-Righi a Borgaro Torinese, sempre con la Rappresentativa, vincendolo. È il classico scenario in cui capisci che la stoffa non è solo colore: è tessuto resistente, pronto a non strapparsi alla prima marcatura dura o al primo errore di gioventù.



LE SIRENE DI A E B: IL BOLOGNA CHIAMA, IL SORRENTO RISPONDE
A fine stagione, gli occhi della Serie A e della B si accendono come fari nella notte: più di un club si interessa al talento nato nel 2008. Una, in particolare, punta con decisione: il Bologna vorrebbe portarlo in Primavera, percorso classico e prestigioso. Ma il Sorrento, in comune accordo con il ragazzo classe 2008, decide diversamente: restare, aumentare minutaggio e responsabilità, lasciar sbocciare il fiore senza strapparlo dal terreno che gli ha dato forza. Scelta coraggiosa? Forse. Ma anche tremendamente logica quando intravedi un orizzonte più grande e sai che ogni minuto in campo tra i pro è un mattone messo al posto giusto. Le sirene possono aspettare: alcune storie hanno bisogno di crescere sul prato dove sono germogliate.

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