Serie C
17 Agosto 2025
Chi l’ha detto che i colpi importanti passano solo per i riflettori della Serie A? Nelle ultime ore di calciomercato il Cosenza ha sfoderato il dribbling a sorpresa e ha affondato il tackle sul talento che non ti aspetti: Sofiane Achour. Sì, proprio lui, l’attaccante classe 2005 cresciuto nel vivaio dell’Angers e maturato nella Primavera del Cagliari, fresco di Coppa Italia di categoria. Obiettivo dichiarato? La risalita immediata in Serie B dopo la retrocessione. E per provarci, oltre a Kevin Cannavò, ecco un colpo che guarda al presente, ma strizza l’occhio forte al futuro.
UN’OPERAZIONE DA AREA DI RIGORE: DEFINITIVA, LUNGA, AMBIZIOSA
Il Cosenza ha chiuso l’arrivo di Sofiane Achour a titolo definitivo dal Cagliari. Operazione pulita, senza fronzoli, ma con una visione chiara: contratto fino al 30 giugno 2027, con opzione per ulteriori 12 mesi. Tradotto: fiducia, tempo e progetto. Non è il classico prestito-ponte: qui si costruisce. Il comunicato ufficiale del club calabrese, diffuso sui canali social, ha tolto ogni dubbio: «Il Cosenza Calcio comunica di aver acquisito il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Sofiane Achour. L’attaccante franco-algerino, nato il 21 agosto del 2005, ha giocato con la Primavera del Cagliari nell’ultima stagione, vincendo la Coppa Italia di categoria […] Achour si trasferisce a Cosenza a titolo definitivo: ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2027, con opzione per ulteriori 12 mesi. Sarà da subito a disposizione di mister Buscè. Benvenuto nel branco, Sofiane!». Un benvenuto che suona come un abbraccio e un manifesto: qui si corre insieme.
CARTA D’IDENTITÀ DI UN TALENTO FRANCO-ALGERINO
Profumo d’Oltralpe, fame mediterranea. Achour nasce il 21 agosto 2005 e muove i primi passi all’Angers in Francia, prima di sbarcare in Sardegna nell’estate 2022. Il Cagliari lo prende per la Primavera e l’attaccante inizia a farsi spazio con la costanza di chi non vuole restare solo una promessa. Nel 2022/23 mette in cascina i primi minuti veri: 14 gol in Under 18 in appena 21 presenze. Un antipasto. La portata arriva nella stagione seguente: nel Primavera 1 2023/24 gioca 29 partite e segna 8 reti.
DAL RUOLO A PISACANE: CRESCITA DA LEADER SILENZIOSO
Nell’ultima stagione del campionato Primavera 1 l’attaccante francese diventa uno dei perni di Pisacane: 7 reti in 28 presenze, cifra che racconta una presenza costante, da riferimento nell’arco dell’anno. E nella cavalcata vincente in Coppa Italia Primavera, Achour entra nell’ultima mezz’ora della finale al posto di Bolzan, lasciando il segno con gamba e personalità. Non sempre serve il gol per incidere: a volte basta il modo in cui attacchi la profondità, come proteggi palla spalle alla porta, come accendi una ripartenza. Dettagli che, a quest’età, sono più preziosi di un tacco in vetrina.
LE PAROLE E LA FAME DEL RAGAZZO: MISSIONE COSENZA
Basta leggere il messaggio con cui Achour ha salutato e rilanciato su Instagram per capire di che pasta è fatto: «Molto felice di unirmi ufficialmente al Cosenza Calcio! Grazie alla direzione tecnica e allo staff per la fiducia accordata. Voglio anche esprimere tutta la mia gratitudine al Cagliari Calcio per la formazione e i momenti condivisi. Ora inizia una nuova avventura. Forza Cosenza». Semplicità, riconoscenza, fame. Il trittico che in provincia – quella che vive di pallone vero – fa la differenza. Il calcio è un autobus che passa veloce: o sali con la valigia pronta, o resti alla fermata. Achour è salito, con il biglietto timbrato ambizione.
PERCHÉ IL COSENZA CI PUNTA: TRA PRESENTE E PROSPETTIVA
La parola chiave è “prospettiva”. Il Cosenza non si limita a prendere un 2005 per riempire una casella, ma costruisce un reparto dove l’energia di Kevin Cannavò e l’estro di Achour possano completarsi. Uno gioca in profondità, l’altro può cucire, attaccare il secondo palo, giocare tra le linee? I moduli li deciderà Buscè, ma c’è un tema chiaro: velocità di gamba, fame e verticalità. Questo Cosenza vuole accelerare, ridurre i tempi di ambientamento e trasformare il talento in punti. La retrocessione è una sconfitta che brucia, ma può diventare benzina se gestita bene: mettere in mano a un tecnico come Buscè un profilo giovane, già temprato da una Primavera competitiva e vincente, è una scelta da club che non vuole restare in parcheggio.