TRENTO SERIE C - Aldo Genco, centrocampista classe 2007, arriva in gialloblù dallo Unitas Sciacca di Eccellenza siciliana
Il viaggio di un centrocampista nato a Marsala il 3 novembre 2007 ha preso molto presto l’autostrada dei Professionisti. Aldo Genco ha infatti firmato il suo primo contratto da pro con il Trento, blindato fino al 2027. Una firma che suona come un fischio d’inizio, non certo il triplice: perché qui c’è un talento che ha già attraversato chilometri di campi e categorie, e adesso vede la porta grande del calcio dei «grandi» spalancarsi davanti a sé. È la storia di un ragazzo che ha trasformato la Sicilia in una palestra e il Trentino in un trampolino, con il pallone sempre incollato ai piedi e la testa alta, come fanno i centrocampisti che vedono la giocata prima degli altri.
LE ORIGINI: MARSALA, ADELKAM, BELICE Ogni regista che si rispetti ha bisogno di un set dove imparare tempi e pause. Per Genco quel set è la Sicilia. A Marsala nasce e cresce con il vento in faccia e il pallone in testa; con il Belice muove i primi passi, in un vivaio che in terra siciliana è sinonimo di cura dei dettagli e attenzione alla crescita. Poi il passaggio all'Adelkam e il ritorno proprio dove tutto era iniziato vincendo il campionato Provinciale Allievi e debuttando in Prima Categoria sempre con il Belice, un’altra tappa che aggiunge mattone su mattone: lavoro quotidiano, tecnica rifinita, personalità che si fa strada. Sono anni in cui la bussola del ragazzo inizia a puntare sempre più verso nord: non per caso, ma perché il campo gli riconosce qualità e applicazione.
L’ANNO DELLA SVOLTA: UNITAS SCIACCA E L’ECCELLENZA SICILIANA Il vero salto arriva due estati fa, quando la tastiera del suo calcio cambia ritmo: Unitas Sciacca, campionato di Eccellenza siciliana. Un contesto più fisico, più ruvido, più adulto. E lui? Si prende subito lo spazio che serve, da centrocampista centrale che non si nasconde mai. Ben 30 presenze e 4 reti: numeri puliti, sostanza da mezzala che sa attaccare l’area, oppure da interno che detta i tempi. In un torneo dove spesso si va corpo a corpo, Genco dimostra che il fioretto, se usato bene, può bucarsi tra le maglie avversarie tanto quanto la sciabola. È qui che si vede la sua doppia anima: intelligenza tattica e capacità di inserimento, visione e gamba. Non basta? Aggiungiamoci la maturità nel leggere le situazioni, perché in Eccellenza non ti regalano un centimetro. E tanto impegno viene ripagato con la Coppa di Eccellenza, che lo Unitas Sciacca alza al cielo nella stagione 2024-2025.
TRENTO CHIAMA: LA VETRINA PRIMAVERA GIALLOBLU Dopo la parentesi da esame di maturità nell’Eccellenza (con partecipazione al Torneo delle Regioni con l'Under 19 della Sicilia, giocato la scorsa primavera proprio sull'Isola), ecco la chiamata del Trento, club attento alla valorizzazione dei giovani prospetti. È l’approdo in un contesto nazionale, in Serie C con il tecnico Luca Tabbiani e in Primavera, con un bagaglio già pieno di duelli e letture di gioco. Una stagione vissuta con determinazione e professionalità: partita dopo partita, allenamento dopo allenamento, il percorso in Trentino diventa una palestra tattica e caratteriale. La concorrenza alza l’asticella, lui risponde presente: si abitua ai ritmi, costruisce linee di passaggio, prova e riprova quegli inserimenti che fanno male tra mezzalune e «mezze posizioni». La vetrina giusta per mettersi in luce? Sì. Ma, soprattutto, il luogo in cui il suo calcio diventa più moderno, più leggibile e più utile alla squadra.
LA FIRMA FINO AL 2027: UN INVESTIMENTO, NON UNA SCOMMESSA Il traguardo arriva adesso: primo contratto da professionista con il Trento, fino al 2027. È la fotografia di una scelta precisa del club: lavorare sul suo futuro costruendo dal centro del campo. Blindare Genco è un segnale. Il messaggio è chiaro: si crede in un ragazzo che ha già dimostrato di saper stare in categorie diverse e che promette ancora margini di crescita importanti. Il contratto non è il punto d’arrivo, ma il via libera per alzare il volume delle ambizioni. Domanda retorica: uno così può diventare un elemento chiave del centrocampo trentino? La risposta sta nella ratio del club gialloblù, che punta su qualità, duttilità e testa. Perché se c’è una cosa che questo percorso ci insegna è che il talento, quando incontra un progetto, trova sempre la porta giusta da attaccare.
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