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19 Agosto 2025
FLAMURTARI - Alessandro Bolzan, attaccante classe 2005, nell'ultima stagione con la Primavera del Cagliari 39 presenze e 11 gol tra campionato e Coppa (foto figc.it)
Non sta scritto da nessuna parte che il percorso di un bomber debba per forza passare dai soliti rettilinei. E se la corsia veloce verso la maturità fosse una strada meno battuta, che porta dritta in Albania? Alessandro Bolzan, classe 2005, saluta il Cagliari e firma a titolo definitivo con il Flamurtari, storica società che oggi milita nella Kategoria e Parë ma con l’ambizione dichiarata di tornare a respirare l’aria d’alta quota della Superliga. La notizia ha il peso di quelle scelte che non ti cambiano solo il campionato, ma l’orizzonte.
UN TALENTO CHE SPINGE SUL PEDALE
Nell’ultima annata, la stagione 2024-2025, Alessandro Bolzan ha messo in vetrina numeri da attaccante moderno con la Primavera del Cagliari: 11 gol in 39 presenze complessive. Un bottino che non nasce dal nulla, ma da una crescita costante e da una duttilità che nel calcio di oggi vale come una chiave passe-partout. Prima punta capace di reggere l’urto in area, sì, ma anche attaccante esterno in grado di puntare l’uomo, leggere gli spazi e colpire con timing e freddezza. Uno che, quando il pallone scotta, non si nasconde dietro il difensore: lo attacca. E con i sardi allenati da Fabio Pisacane (ora promosso in prima squadra in Serie A) ha alzato anche la Coppa Italia di categoria, vinta 3-0 nella finalissima contro il Milan, andando anche a segno per il provvisorio 2-0.
FLAMURTARI, PROGETTO CON VISTA SUPERLIGA
Il Flamurtari non è un nome qualsiasi nel calcio albanese: è un club storico, reduce da una fase di rifondazione e oggi determinato a rimettersi in carreggiata. La Kategoria e Parë è il trampolino, l’obiettivo dichiarato è la promozione in Superliga. In questo quadro, l’arrivo di Bolzan non è un colpo di colore, ma un tassello ragionato: scommessa di qualità, investimento su un profilo internazionale che porta energia, gol e prospettiva. Se la squadra è un’idea prima ancora che un undici in distinta, il messaggio è chiaro: si costruisce attorno a ragazzi che abbiano fame, corsa e testa.