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Il vincitore della Coppa lascia l'Italia, al di là dell'Adriatico la città di 130mila abitanti lo accoglie a braccia aperte

Un grande successo nell'ultima stagione, ora la scelta di provare una nuova esperienza che può essere trampolino di lancio

FLAMURTARI - ALESSANDRO BOLZAN

FLAMURTARI - Alessandro Bolzan, attaccante classe 2005, nell'ultima stagione con la Primavera del Cagliari 39 presenze e 11 gol tra campionato e Coppa (foto figc.it)

Non sta scritto da nessuna parte che il percorso di un bomber debba per forza passare dai soliti rettilinei. E se la corsia veloce verso la maturità fosse una strada meno battuta, che porta dritta in Albania? Alessandro Bolzan, classe 2005, saluta il Cagliari e firma a titolo definitivo con il Flamurtari, storica società che oggi milita nella Kategoria e Parë ma con l’ambizione dichiarata di tornare a respirare l’aria d’alta quota della Superliga. La notizia ha il peso di quelle scelte che non ti cambiano solo il campionato, ma l’orizzonte.

UN TALENTO CHE SPINGE SUL PEDALE
Nell’ultima annata, la stagione 2024-2025, Alessandro Bolzan ha messo in vetrina numeri da attaccante moderno con la Primavera del Cagliari: 11 gol in 39 presenze complessive. Un bottino che non nasce dal nulla, ma da una crescita costante e da una duttilità che nel calcio di oggi vale come una chiave passe-partout. Prima punta capace di reggere l’urto in area, sì, ma anche attaccante esterno in grado di puntare l’uomo, leggere gli spazi e colpire con timing e freddezza. Uno che, quando il pallone scotta, non si nasconde dietro il difensore: lo attacca. E con i sardi allenati da Fabio Pisacane (ora promosso in prima squadra in Serie A) ha alzato anche la Coppa Italia di categoria, vinta 3-0 nella finalissima contro il Milan, andando anche a segno per il provvisorio 2-0.


FLAMURTARI, PROGETTO CON VISTA SUPERLIGA
Il Flamurtari non è un nome qualsiasi nel calcio albanese: è un club storico, reduce da una fase di rifondazione e oggi determinato a rimettersi in carreggiata. La Kategoria e Parë è il trampolino, l’obiettivo dichiarato è la promozione in Superliga. In questo quadro, l’arrivo di Bolzan non è un colpo di colore, ma un tassello ragionato: scommessa di qualità, investimento su un profilo internazionale che porta energia, gol e prospettiva. Se la squadra è un’idea prima ancora che un undici in distinta, il messaggio è chiaro: si costruisce attorno a ragazzi che abbiano fame, corsa e testa.



PERCHÉ L’ALBANIA PUÒ ESSERE LA SVOLTA
A 20 anni, certi treni passano e vanno presi di slancio. Trasferirsi all’estero, lontano dalle abitudini del calcio italiano, significa uscire dalla comfort zone, misurarsi con ritmi diversi, responsabilità immediate, margini di errore più stretti. Ma è proprio lì che si forma l’acciaio di un giocatore. Per Bolzan il passaggio al Flamurtari, a titolo definitivo, è la chance di un salto vero: minuti veri, peso specifico nello spogliatoio, la possibilità di fare la differenza settimana dopo settimana. È un test di maturità tecnica e caratteriale, una verifica sul campo della sua capacità di incidere quando c’è da pedalare in salita.

DALLA ROMA AL CAGLIARI, PASSANDO PER LA SFIDA
Cresciuto nei vivai di Roma e Cagliari, Bolzan porta con sé la scuola italiana dell’attacco: disciplina, letture, attenzione ai dettagli. Ora aggiunge la variabile più preziosa: il coraggio di scegliere una strada diversa per accelerare la crescita. Non è una fuga, è una scelta. Una di quelle che, se azzecchi due o tre giocate nei momenti giusti, ti spalanca altre porte. E non è un caso che lo abbiano seguito club esteri: i numeri contano, ma contano anche i segnali che mandi quando la palla «pesa».



UNA SCOMMESSA CHE PROFUMA DI FUTURO
Il Flamurtari lo accoglie come «una scommessa di qualità», con la speranza – e diciamolo: con l’aspettativa – che possa diventare un elemento chiave nella corsa al titolo. E Bolzan, dal canto suo, si gioca una partita che vale più di tre punti: se confermerà le qualità mostrate nel campionato Primavera, potrà attirare attenzioni nuove, anche da club di categorie superiori. Il presente è un foglio bianco, il futuro un romanzo aperto: a scriverlo saranno i suoi gol, i suoi strappi, la sua capacità di decidere le partite quando il cronometro entra nel cuore dell’area di rigore.

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