Serie B
21 Agosto 2025
AVELLINO SERIE B - Alessandro Fontanarosa, difensore classe 2003, nella scorsa stagione 10 presenze con la Reggiana e 5 con la Carrarese
Chi non ama prima gli addii e poi i ritorni a casa con la valigia piena di esperienza e ambizione? L'Avellino piazza un intervento da difensore d’area al 90’: puntuale, pulito, decisivo. Alessandro Fontanarosa, nato a San Gennaro Vesuviano il 7 febbraio 2003, è un nuovo innesto per la retroguardia biancoverde del tecnico Raffaele Biancolino. Un colpo a titolo definitivo, blindato da un contratto triennale, che profuma di progetto e identità: talento locale che rientra in Campania dopo un percorso formativo di livello e una gavetta robusta tra i professionisti. È l’acquisto che ti aspetti quando vuoi alzare l’asticella: giovane, già temprato, con quella fame che in difesa fa la differenza nei duelli e nelle letture.
UN PERCORSO CHE PESA: EMPOLI E INTER COME UNIVERSITÀ DEL PALLONE
Fontanarosa è figlio di scuole nobili: si forma nei settori giovanili di Empoli e Inter, due accademie che non regalano nulla e che perfezionano tecnica, tempi d’intervento e gestione della pressione. Da lì parte il lancio nel calcio che conta. E non è un caso: chi esce da quei vivai, spesso, sa come interpretare il ruolo con testa e pulizia, come occupare gli spazi e come leggere l’avversario un attimo prima che la palla scotti. È l’ABC di chi deve reggere l’urto quando la linea è alta o quando la gara diventa sporca e va giocata di posizione.
LA GAVETTA TRA I GRANDI: COSENZA, REGGIANA, CARRARESE E IL PROGETTO INTER U23
Tra i professionisti, Fontanarosa ha già cambiato pelle più volte, imparando ad adattarsi a contesti e richieste diverse. Ha vestito le maglie di Cosenza e Reggiana, poi la Carrarese: tappe utili in Serie B per prendere minuti, ritmo e mestiere, affrontando attaccanti navigati e campi che non perdonano leggerezze. Più di recente è entrato nel progetto dell’Inter Under 23, una formazione giovanile pensata per far respirare ai ragazzi il calcio dei grandi, con intensità, competitività e un livello che alza la barra a ogni allenamento. È un passaggio cruciale: quando ti misuri in un contesto così, ogni dettaglio – postura, primo controllo, tempo d’uscita palla al piede – diventa decisivo.
NUMERI DA TENERE STRETTI: 35 PRESENZE IN SERIE B E CARATTERE DA CATEGORIA
I dati raccontano già la sostanza: 36 presenze nel campionato di Serie B. Non bruscolini. Sono ore di volo che ti insegnano il mestiere, tra marcature corpo a corpo e letture preventive, tra gestione dei momenti e ripartenze a palla recuperata. A quelle si aggiunge un’apparizione in Coppa Italia di Serie C nella stagione in corso nella partita vinta contro il Lumezzane, ulteriore tassello che certifica continuità e affidabilità. Numeri che, per un difensore classe 2003, valgono come una stretta di mano con il professionismo vero: la sensazione è che qui l’Avellino non abbia preso solo un prospetto, ma un profilo già pronto a competere.
PERCHÉ AVELLINO: IDENTITÀ, RADICI E UNA RETROGUARDIA DA BLINDARE
Domanda retorica: cosa c’è di meglio di tornare dove tutto è iniziato per fare il salto successivo? Avellino scommette su un difensore che conosce la terra, le vibrazioni del tifo e il peso della maglia. L’ambiente irpino abbraccia Fontanarosa con l’entusiasmo di chi intravede un tassello decisivo per la propria linea arretrata. Il club lo definisce un rinforzo prezioso e affidabile per la retroguardia: una definizione che calza a pennello quando incroci curriculum, età e prospettiva. Qui la missione è chiara: dare solidità, portare freschezza e intensità, garantire competitività quotidiana in allenamento e personalità nei 90 minuti.
UN COLPO DA APPLAUSI, CON I PIEDI PER TERRA E LA TESTA ALLA PROSSIMA SFIDA
Non serve cercare effetti speciali: i colpi che contano sono spesso quelli ragionati, che uniscono curriculum, età e progetto tecnico. Alessandro Fontanarosa porta in dote 36 presenze in Serie B e un’apparizione in Coppa Italia di Serie C nella stagione in corso, una formazione d’élite tra Empoli e Inter e una gavetta utile fra Cosenza, Reggiana e Carrarese. Avellino gli offre un triennale e una piattaforma dove continuare a crescere. La sensazione? È l’innesto giusto per una retroguardia che vuole diventare granitica, con un profilo che può trasformarsi, allenamento dopo allenamento, in un riferimento affidabile. E adesso, palla al centro: il campo, come sempre, dirà il resto.