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24 Agosto 2025
Pierre Reale, talento classe 2009 ex bianconero e con un passato anche al Torino, passa dal Caen all'Auxerre
In Francia sta stupendo, in Italia ha già incantato. Le Alpi dividono le due case di Pierre Reale: da un lato c'è Torino, sia la parte granata che quella bianconera; dall'altro, ora, ci sono l'Auxerre, che ha blindato il portiere classe 2009 con un contratto da professionista fino al 2029, ma soprattutto la nazionale transalpina, che si gode un talento cristallino.
Fin dai primi calci, si inizia a parlar bene di Reale. Lo sanno bene in casa Sisport, società satellite della Juventus. Qui, a partire dall’età di 5 anni, Pierre cresce e migliora stagione dopo stagione. Sia a livello tattico – giocava, infatti, anche fuori dai pali per via delle sue qualità palla a terra – sia a livello mentale. Già Paolo Calefati, preparatore dei portieri delle giovanili della squadra di Vinovo, era stupito dalla determinazione di Pierre, nonostante fosse piccolissimo. Più di un enfant prodige.
Nel 2018, poi, arriva la prima grande chiamata. Alla porta di casa bussa Silvano Benedetti, che convince Pierre e la sua famiglia a scegliere il Torino. L’esperienza in granata è del tutto positiva e culmina con la vittoria del girone Regionale Under 13 Pro nella stagione 2021-2022. Con i Torelli lavora specialmente con il preparatore Luca Graziani, ex portiere della Juventus ai tempi di Trapattoni, che ha trasmesso molto a Pierre, soprattutto sul piano dell’autocritica: ogni lunedì, dopo la partita della domenica, faceva scrivere ai portieri le proprie considerazioni personali sulla gara del giorno prima. Reale esaminava le sue prestazioni sempre in modo dettagliato e critico: da quelle parole emergeva la voglia di migliorarsi, sempre.

Dopo 4 anni d’oro di Toro, si esaudisce un grande desiderio: la firma con la Juventus. Reale – grande tifoso bianconero e con idolo Gianluigi Buffon - passa dall’altra sponda della città ed entra tra le mura della Vinovo juventina. Alla corte della Vecchia Signora ritrova tanti suoi ex compagni ai tempi della Sisport, tra cui Destiny Elimoghale e Thomas Corigliano. Il gruppo della Juve è realmente forte, tant’è che tre anni più tardi si laureerà campione d’Italia.
Tra i pali, in Under 14 e Under 15, seguito da Giampaolo Di Magno, Reale è una vera e propria saracinesca, collezionando 9 clean sheet nelle 27 gare in cui è sceso in campo durante il biennio bianconero. Non solo in Italia, Pierre si fa conoscere anche in tutta Europa: nel novembre del 2022 vince il premio di miglior portiere del Torneo Internazionale di Portimão, giocato in Portogallo e vinto proprio dalle zebre di Riccardo Catto. Pochi mesi più tardi, poi, è uno dei protagonisti per la vittoria del Torneo Annovazzi.
Insomma, con Reale in campo tutta la squadra cambia. Pierre è il portiere che tutti gli allenatori vorrebbero avere: bravo con i piedi (è ambidestro) e con i guanti, ovviamente; abile a leggere ogni situazione e di chiudere lo specchio da ogni angolazione. Con lui, che è spesso quasi un libero, la difesa può giocare avanzando di 4 o 5 metri e, di conseguenza, cambia il pressing e le manovre offensive dell’intero assetto.
Lo abbiamo detto. L’Europa adesso conosce Reale, che ha voglia di uscire dalla “confort zone” torinese. Nell’estate del 2024, vuole cambiare aria e fare nuove esperienze all’estero. La principale meta è la Francia. Non un posto qualunque, ma la sua terra natale, la stessa di sua mamma. Pierre, difatti, nasce l’8 gennaio 2009 a Caen, in Normandia. È proprio la squadra della sua città, lo Stade Malherbe Caen, a volerlo fortemente in rosa. La compagine transalpina è una vera e propria fucina di talenti: da qui sono passati tre campioni del mondo come N’Golo Kanté, Thomas Lemar e Steven Nzonzi, giusto per intenderci.

Al Malherbe, la crescita è repentina: comincia da sottoleva con l’Under 17, ma viene subito aggregato con i più grandi dell’Under 19 e svolge anche qualche allenamento con la Prima Squadra durante le pause per le nazionali, accarezzando la chiamata in Ligue 2. Gioca sempre e benissimo, in campionato colleziona 12 presenze e 4 reti inviolate, arrivando in entrambe le categorie ai playoff, ma soprattutto a guadagnarsi le prime convocazioni con la nazionale francese Under 16.
L’esordio con i Bleus arriva il 2 marzo del 2025 in una gara del Torneo di Sviluppo Uefa in Spagna contro la Colombia, vinta dalla Francia 5-1. Pierre è ormai una presenza fissa della nazionale: viene convocato anche a giugno per la Dream Cup tenutasi in Giappone, durante la quale non subisce mai gol. I dati raccontano di una Francia che, con Reale in campo, vince praticamente sempre e non subisce quasi niente: nelle 5 partite giocate – di cui 4 da titolare – sono arrivate 4 vittorie e un solo gol incassato.

In alto a sinistra con la maglia gialla Pierre Reale durante una gara con la nazionale francese
Pierre, tuttavia, non chiude le porte ad un’ipotetica chiamata da parte della nazionale italiana. A febbraio 2026 è in programma una sfida tra le due nazionali: sarà come un derby per Reale, e sarebbe curioso vederlo in campo, ma con la maglietta dei piccoli blu. Nel frattempo, comunque, la Francia se lo coccola.
Nel mentre, il Caen attraversa una bufera societaria, che porterà ad una vera e propria rivoluzione. Reale diventa, quindi, uno "svincolato di lusso" sul mercato, le sue prestazioni sono il miglior biglietto da visita possibile. Sul tavolo arrivano tante proposte: a partire da quella stuzzicante del Psg, ma non solo, Nizza, Lille, Nantes e l’Auxerre, squadra con la quale Pierre firma a giugno. La scelta non è scontata, ma per Reale è la migliore per poter lavorare in silenzio. Sarà, infatti, a soli 16 anni, il portiere titolare della Primavera e verrà spesso aggregato con la Prima Squadra o l’Under 23. Non sono solo questi i motivi per i quali Reale ha scelto l’Auxerre: primo fra tutti il primo contratto da professionista fino al 2029.

A sinistra il presidente dell'Auxerre Baptiste Malherbe, a destra Pierre Reale allo Stade Abbé-Deschamps
Poi, tra gli altri, ci sono le 7 vittorie della Coupe Gambardella, la coppa giovanile di Francia (l’Auxerre è la squadra professionista che ne ha ottenute di più), le funzionalità del centro sportivo, il legame tra “vecchie glorie” e giovani promesse dato dalle presenze nell’organigramma di alcune bandiere del club come Djibril Cissé e Alain Boumsong (ex conoscenze anche della nostra Serie A), ora entrambi preparatori della Prima Squadra e, infine, la forte partecipazione dei vertici della società. Per intenderci, ad occuparsi della firma del contratto di Pierre ha voluto essere presente lo stesso presidente dell’Auxerre, Baptiste Malherbe. Dunque, la tradizione è stato un aspetto fondamentale per la decisione di Pierre: non è un caso che il portiere dell’Auxerre è spesso un prodotto del vivaio, proprio come lo storico Donovan Léon. E Pierre sogna di fare lo stesso. L’idea è di portare Reale, nel giro di due anni, nell'orbita dei grandi.
Pierre non ha solo il talento e la bravura palla al piede nel sangue, ma tanta, tantissima forza mentale e determinazione, che lo hanno portato a lasciare l’Italia ad appena 15 anni per seguire un unico obiettivo: il calcio che conta.