Chi ha detto che il mercato di Serie C non sa più sorprendere? E se l’innesto giusto arrivasse da una corsia di destra con gamba, testa e fame da vendere? Il Lumezzane ha ufficializzato l’acquisizione di Aiman Riahi, terzino destro classe 2004, in prestito secco dall’Hellas Verona. Niente fronzoli, niente opzioni: una stagione per correre, spingere e crescere, con la maglia numero 14 sulle spalle. Sembra il classico colpo che sistema gli equilibri di un reparto e regala al tecnico un’arma in più lungo la linea laterale.
IDENTIKIT: CHI È AIMAN RIAHI
Riahi è un esterno basso di corsa e intelligenza tattica, forgiato tra settore giovanile e prime esperienze tra i grandi. Il suo percorso parte a Mantova, dove nel vivaio biancorosso mette i primi mattoni del mestiere. Non solo giovanili: nella stagione 2021/22 arriva l’esordio tra i professionisti in Serie C, con sei presenze che valgono come una patente provvisoria per il calcio vero, quello in cui la marcatura sa di polvere e i duelli sulla fascia ti fanno le caviglie dure. Poi la tappa che definisce la sua crescita: le giovanili del Verona. Qui si rifinisce la tecnica, si ripulisce la postura difensiva, si impara a leggere il campo come un libro aperto. Nell’ultima stagione ha giocato con il Caldiero Terme in Serie C, mettendo in saccoccia tre partite di campionato e quattro in Coppa Italia. Minutaggio misurato, certo, ma prezioso per affilare i fondamentali: tempi d’uscita, scivolate di reparto, spinta controllata e cross col contagiri quando c’è campo per alzare la testa.
IL SIGILLO DEL DS: “COMPLETA LA DIFESA” Non è un dettaglio di poco conto che a presentarlo sia stato il direttore sportivo del Lumezzane,
Simone Pesce, con parole chiare come uno striscione in curva: «
Riahi è un elemento duttile che ben si è disimpegnato nella passata stagione con il caldiero. il suo acquisto completa la difesa». Tradotto in termini da spogliatoio? Il ragazzo sa interpretare più compiti sulla stessa corsia, può alzarsi o stringere, coprire le spalle al centrale e contemporaneamente dare profondità quando si tratta di mettere pressione alla linea avversaria. E quel “completa la difesa” è la
fotografia di un reparto che cercava l’ultimo tassello per chiudere il cerchio.
PERCHÉ IL LUMEZZANE CI GUADAGNA Cosa aggiunge, concretamente, Riahi? In una parola:
equilibrio. È il tipo di terzino che può far correre la catena di destra, senza lasciare la porta aperta dietro. In fase difensiva sa scivolare con i centrali e proteggere l’area nei cross dal lato debole; in fase offensiva
accompagna con tempi giusti, creando superiorità anche solo con la minaccia della sovrapposizione. Non stiamo parlando di fuochi d’artificio, ma di
meccanica fine: le giocate che non finiscono sempre negli highlights, ma ti cambiano la partita metro dopo metro. La Serie C è un campionato di dettagli e di duelli, di seconde palle e diagonali lette in anticipo. Un profilo duttile come il suo, classe 2004 e già battezzato dalla C con Mantova nel 2021/22, è perfetto per un contesto che pretende
intensità e
applicazione. E con la maglia numero 14, numero spesso adottato da chi vive tra linee e corsie, l’identikit sembra calzare come un parastinco su misura.
LA CORSIA DESTRA COME AUTOSTRADA TATTICA Terzino destro non significa solo
difendere l’uno contro uno o alzare palle tagliate verso l’area. Significa
leggere le distanze, accorciare in avanti per rompere la prima costruzione avversaria, e allo stesso tempo essere il
primo regista esterno quando la squadra imposta dalla retrovia. In C, dove le partite spesso si spaccano sul lato, avere un giocatore che sa scegliere quando andare e quando restare è oro. Riahi è stato descritto come duttile. E la duttilità, su quella corsia, vuol dire poter passare dal 4 a una linea a 5 senza cambiare interprete, oppure
modulare i compiti a gara in corso. Non serve immaginare
rivoluzioni, basta una scelta giusta al momento giusto per mettere l’avversario spalle alla bandierina.
REPARTO CHIUSO, MENTE LIBERA Con il suo arrivo, il
Lumezzane chiude di fatto il reparto arretrato per la stagione. È una
notizia che vale doppio: dà al gruppo un
perimetro definito e al ragazzo una missione chiara. Niente incastri dell’ultimo minuto, niente
casting infiniti: la tela è pronta, ora tocca ai protagonisti dipingere. E a un classe 2004 il tempo non manca, ma in campionati come questo la
fretta è una compagna di viaggio che conviene imparare a gestire. L’importante è partire forte, far vedere subito il mestiere:
tackling pulito, letture sicure, scelta di passaggio semplice ma verticale quando serve.
UNA SCELTA CHE PARLA DI FUTURO Più che un annuncio, l’operazione Aiman Riahi è una dichiarazione d’intenti. Lumezzane
scommette su gambe fresche e testa formata, l’Hellas Verona continua a far maturare i suoi prospetti, e la Serie C dimostra ancora una volta di essere il
laboratorio perfetto per testare carattere e qualità. La domanda, ora, è la più semplice e la più complicata di tutte: quanto in fretta un terzino giovane può diventare un
titolare affidabile? La risposta, come sempre, arriverà dalla domenica, dalle scelte di formazione e da quei palloni che rotolano lungo la linea laterale e decidono l’inerzia di una partita.