BIELLESE SERIE D - Alessandro Ghisleri, portiere classe 2007, nella scorsa stagione si è diviso tra Primavera 2 e Fiorenzuola in Serie D
Sei un portiere e ti dicono «si parte»: paura o adrenalina? Nel caso di Alessandro Ghisleri la risposta è scritta nel guanto destro, quello che saluta la F.C. Pro Vercelli 1892 e stringe la mano alla Biellese per un passaggio in prestito temporaneo che profuma di opportunità. Sì, perché dietro la formula secca del comunicato c’è la solita, affascinante storia di crescita: un ragazzo, classe 2007, forgiato nel settore giovanile delle Bianche Casacche, tra i protagonisti della promozione della Primavera al campionato di Primavera 2 (da sotto età nella stagione 2023-2024), si mette in viaggio per allargare l’area piccola del suo destino. Che lo porta a circa 40 chilometri dallo stadio Silvio Piola, in un luogo notoriamente rivale per la tifoseria vercellese. Per il momento nessun campanilismo però, dal momento che il ragazzo rimane di proprietà del Club dei 7 Scudetti.
PRIMAVERA VINCENTE, GUANTONI CALDI: IL PEDIGREE CHE CONTA Essere tra i protagonisti della promozione in Primavera 2 non è un bollino messo lì per caso: è una firma sul referto della stagione. Con inchiostro pesante dal momento che il classe 2007 ai tempi era in età da Under 17. Nel calcio giovanile, soprattutto tra i pali, la differenza la fanno tre parole: lettura, coraggio, continuità. Se arrivi a un risultato del genere, vuol dire che hai messo insieme parate pesanti e scelte giuste nei momenti che bruciano. E qui torna la definizione che accompagna Ghisleri nel comunicato di saluti: «qualità tecniche, personalità e spirito di sacrificio». In altre parole, mani educate, testa alta e gambe sempre pronte a fare un passo in più, in allenamento e in partita. Per un portiere così giovane, aver respirato l’aria della promozione è come aver fatto un giro in anticipo nel traffico delle gare che contano: se ne esci bene, ti si allarga lo sguardo.
IL SENSO DEL PRESTITO: MINUTI, RESPONSABILITÀ, CAMPO VERO Che cos’è, in fondo, un prestito per un portiere classe 2007? È un rigore al 90’: non lo tiri, lo prendi. Devi restare piantato e insieme esplodere, devi accettare la pressione e trasformarla in reattività. Andare alla Biellese in Serie D significa mettere nel curriculum quello che a 18-19 anni vale più di una cornice: l’esperienza. Tanto allenamento, certo, ma soprattutto l’odore dell’erba nelle domeniche in cui conta, le chiamate sulle palle alte, il timing dell’uscita, la gestione di una difesa che si affida al tuo sguardo. Il ruolo lo detta la gerarchia quotidiana: sei l’ultimo baluardo e il primo costruttore dell’azione. E maturi quando ogni presa diventa una decisione, ogni rilancio un’idea, ogni errore una lezione che non dimentichi. Insomma, proprio quello di di cui il giovane portiere ha bisogno per tornare a Vercelli e giocarsi le sue carte nella prossima stagione, dopo aver già giocato la seconda metà della scorsa stagione in prestito al Fiorenzuola, sempre in Serie D.
BIELLESE, CHE ACQUISTO DI PROSPETTIVA: ENERGIA TRA I PALI E la Biellese? La società in cui è direttore sportivo Massimo Varini, «volpone» del mondo del calcio e già dirigente di successo proprio a Vercelli con una promozione dalla C alla B e salvezze notevoli in cadetteria, riceve un portiere giovane, affamato, reduce da una stagione ad alto tasso di crescita. In uno spogliatoio rinnovato, Ghisleri porta con sé una valigia piena di fondamentali: la pulizia tecnica delle prese, un bagaglio di partite giovanili di peso, il ritmo mentale. A volte basta la prima parata per portare il fiume dalla tua parte: è lì che il gruppo inizia a fidarsi, è lì che il portiere inizia a «fare squadra» ogni volta che spegne un fuoco. Domanda retorica: c’è modo migliore di presentarsi di una uscita bassa perfetta al primo uno contro uno? La risposta la darà il campo, ma l’identikit suggerisce un profilo che non si tira indietro.
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